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Le domande degli studenti di Tripoli

di Franklin P. Lamb - 25/07/2011

 
   

Università Al Nasser, Tripoli

"Quando sarò grande, vorrò essere proprio come voi": questo sempre più flaccido girovago americano di mezz’età scherzava con suoi interlocutori libici meno che trentenni la scorsa notte mentre ci stavamo separando e ci siamo promessi di rincontrarci presto per continuare il nostro dialogo sugli argomenti scelti per "Cosa diavolo sta succedendo in Libia e perché?"

A parte il fatto che non stavo proprio scherzando e mi ero immerso nei pensieri mentre riflettevo sulle nostre ultime cinque ore di conversazione che mi sembravano essere iniziate solo mezz’ora prima. Proprio come una di quelle rare lezioni al college dove la conferenza del professore e la discussione della classe sono così interessanti che ti dispiace quando l’ora finisce.

Una cosa su cui gran parte degli stranieri e della popolazione locale sono d’accordo sulla Libia occidentale è che c’erano pochi segnali all’inizio di febbraio che presagivano un tumulto nella Libia orientale e molti non hanno ancora ben chiaro chi e cosa lo abbia provocato. Ma quando sei studenti brillanti, energici, nazionalisti pre e post laurea hanno acconsentito a una discussione senza barriere, è stata una vera gioia partecipare. Le domande specifiche che sono state poste e le opinioni espresse dagli studenti libici di Tripoli e dei suoi sobborghi non rappresentano le opinioni presenti nell’est della Libia, un terzo del paese ancora largamente sotto il controllo dei ribelli. Comunque, gli studenti hanno insistito che molti tra i loro amici, famiglie e tribù di Benghazi e dell’Est, anche se queste zone sembrano essere solidali con i salafiti e gli jihadisti, sarebbero d’accordo con le loro posizioni.

La Libia orientale ha una lunga storia di antipatia nei confronti del governo di Tripoli dai giorni (1951) in cui il cadente Impero Britannico insediò, con l’accordo dell’Italia, Idriss Senussi come Monarca che potesse perseguire i propri interessi. Il Re di Libia, Idriss I, fu rovesciato dalla rivoluzione Al Fatah guidata dal Colonnello Gheddafi nel 1969. oggi uno di alcuni dei gruppi all’interno del Consiglio Nazionale di Transizione è la restaurazione della Monarchia promossa dalla tribù dei Senussi. Gli studenti qui a Tripoli riportano che alcuni dei loro parenti e amici nelle tribù dei Senussi di stanza a Benghazi sanno che gli elementi di Al Qaeda si opporranno alla Monarchia anche se al momento sono in silenzio e per ora si adeguano al copione fornito dalla CIA per il soggetto della democrazie e dei diritti umani per tutti, incluse le donne.

Il nostro "Libian Forum 101", come ci siamo accordati per chiamarlo, ha richiesto agli studenti libici di formulare e mettere sul tavolo le domande fondamentali della discussione che per dovevano avere una risposta, per capire e risolvere quella che chiamano “la nostra crisi".

Le domande sono state la parte più semplice e riflettevano i sentimenti diffusi nella Libia occidentale, che forse riecheggiano anche a Benghazi e nei dintorni.

Il mio giovane amico Hassan, uno studente di letteratura inglese ha velocemente presentato tre domande toste per il gruppo di discussione dopo essersi scusato per essere arrivato in ritardo e aver spiegato che la sicurezza nelle strade di Tripoli è aumentata dopo le informazioni sulle infiltrazione dei ribelli e i sabotaggi a cui Gheddafi ha alluso in televisione la sera precedente. Hassan ha ripetuto quello che avevano sentito da altri, che c’erano state alcune sparatorie e un report di Al Jazeera di un esplosione allo Sheraton Four Points Hotel in costruzione.

Ismail, uno studente di economia, ha ridacchiato alla menzione di Al Jazeera che, come la BBC e la CNN sono largamente considerate imparziali se non dei veri e propri propagandisti dei ribelli, che abbondano nei loro notiziari. Il sito web della BBC è stato di nuovo bloccato dal governo e l’ufficio della BBC a Tripoli ha ora un nuovo produttore, Daniel Fisher, una persona piacevole che si è presentata questa mattina, facendo finta di confondermi con Jack Nicholson. L’arrivo di Daniel ha seguito le lamentele del governo libico e la partenza del precedente reporter della BBC che, dopo aver assistito l’11 alla manifestazione di più di un milione di persone a favore di Gheddafi della Piazza Verde che è durata fino alla sera, ha riportato che quelli che aveva visto lasciare Tripoli la mattina successiva stavano "scappando da Tripoli e che la roccaforte di Gheddafi potrebbe "implodere in qualsiasi momento".

Il resoconto della BBC era un assurdo. Quelle famiglie che i giornalisti della BBC e della CNN asserivano stessero "scappando" stavano semplicemente ritornando nelle periferie di Tripoli, dove che avevano festeggiato e si erano rilassati in città.

Hassan ha messo sul tavolo le sue domande: "Chi ha incaricato il Gruppo di Contatto Libico di prendersi carico del nostro paese e quale legittimazione hanno gli USA in quanto membri della NATO per poter ordinare al Segretario Generale delle Nazioni Unite (17 luglio 2011) di imporre le condizioni per risolvere la crisi senza coinvolgere i gruppi di Tripoli e quelli di Benghazi?

LA NATO, avendo formato il GCL, ha il diritto di dare gli ordini al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, al Segretario Generale e al suo staff?

Amani, che ha già lavorato con Libian Sports TV, ha messo sul tavolo alcune domande per la discussione:

"Come possono gli USA e la NATO pretendere di rispettare la legge internazionale quando la NATO ha ucciso più di 1.100 cittadini libici affermando di rispettare le Risoluzioni dell’ONU 1970 e 1973, che la NATO interpreta come se fosse possibile usare le operazioni militari per raggiungere obbiettivi politici. Le Risoluzione dell’ONU che riguardano il nostro paese limitano il coinvolgimento della NATO nel fissare una "no-fly zone" che era stata raggiunta in due giorni. Le Nazioni Unite hanno autorizzato i quattro mesi supplementari di bombardamenti o l’espansione della missione originaria con vari tentativi di assassinio ai nostri leader e la distruzione dilagante delle infrastrutture?"

Amani ha aggiunto: "Quindi, perché non c’è stata alcuna iniziativa per inviare un’ispezione delle Nazioni Unite nel nostro paese per indagare realmente i report falsi e sensazionalisti dei media e dei ribelli anche se ripetutamente i libici, gli arabi e gli africani hanno richiesto di venire a ristabilire la verità dei fatti?."

Sanaa, che studia per diventare infermiera, ha chiesto: "Perché la Libia? Abbiamo buone relazioni con gli USA e con l’Europa dal 2003. È fatto accertato che la CIA e la Libia hanno lavorato insieme sia recentemente che nel 2009-2010. Gli Stati Uniti attaccano un paese solamente se ha il petrolio? Il governo dello Zimbabwe ha trattato la sua gente molto peggio, ma non c’è stato alcun intervento. E nel Bahrein, nello Yemen e in Siria? Non ci sono civili che vengono minacciati in questi paesi che hanno bisogno di un intervento umanitario di Obama?"

Nadia, una studente di medicina, ha aggiunto alla discussione: "Può essere tutta la disinformazione su quello che è successo al nostro paese sin dall’inizio della terza settimana di febbraio dovuta all’innocenza o a cattivo giornalismo? Ad esempio, tutte quelle storie sul Viagra o sugli stupri dovuti all’alcool, i report dei media occidentali che il nostro governo stesse massacrando i civili, Tripoli pronta a esplodere contro in nostri capi, la pretesa che il Colonnello Gheddafi non avesse legittimazione o sostegno popolare, che ci fosse il caos nelle strade di Tripoli con una popolazione terrorizzata, o che i nostri leader fossero stati feriti e fuggiti in Venezuela e via e via. Chi ha creato tutte queste false notizie e perché?"

Imad, uno studente di ingegneria, ha chiesto: "Perché la scorsa fine settimana la NATO ha bombardato la torre di controllo del traffico aereo civile ferendo molti civili? Anche il direttore del nostro aeroporto ha detto che il sistema ATC system è al 100 per cento civile. Lo stesso hanno detto IATA e alcuni funzionari americani."

Hind, una studente di IT e volontaria con un gruppo di donne, ha chiesto: "gli americani e la NATO si aspettano una Libia post-Gheddafi che gli piacerà di più se dovessero far fuori il nostro leader? Hanno la minima idea di quanta rabbia abbia provocato la loro aggressione tra la nostra gente? Stanno rendendo molto popolari i nostri leader, non solo in Libia e in Africa, ma ovunque le persone si oppongono alle guerre USA e ai suoi tentativi di egemonia. Possono gli Stati Uniti e la NATO sperare in una qualche riconciliazione? Il prossimo governo sarà tanto migliore?"

Le domande di questi studenti sono rimaste senza risposta e in effetti queste richieste stanno diventando sempre più frequenti e intense.

Gli studenti all’Università Al Nasser e la gente del posto sta chiedendo risposte dalla Casa Bianca, dalla NATO e anche dai media occidentali che senza alcuna credibilità sono alloggiati all’Hotel Rexis di Tripoli. Fino ad ora nessuno di questi è stato capace di fornire risposte coerenti.

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Fonte: http://www.uruknet.info/?p=m79830&hd=&size=1&l=e

22.07.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE