Gran Bretagna, il futuro è verde
di Luca Galassi - 27/07/2011
Energie rinnovabili, la Gran Bretagna pensa in grande. Le famiglie britanniche che decidono di installare nelle proprie abitazioni pannelli solari per il riscaldamento e l'acqua calda, riceveranno importanti sovvenzioni dallo Stato a partire dal primo agosto. Il governo ha infatti stanziato 15 milioni di sterline per promuovere lo sviluppo dell'energia pulita. Un progetto che mira a sviluppare la produzione di energia solare in almeno 25 mila abitazioni in Scozia, Inghilterra e Galles.
Sono potenzialmente quattro milioni le famiglie individuate per lo sviluppo delle fonti di riscaldamento alternative, e sono proprio quelle non ancora raggiunte dal gas, che utilizzano ancora combustibili a nafta o derivati del petrolio, o hanno piastre elettriche per le cucine. Entrambi sono più costosi e più nocivi come emissioni. Esclusa l'Irlanda del Nord, dove il 70 percento delle caldaie va ancora a gasolio.
I contributi sono sostanziosi, e variano a seconda del sistema di riscaldamento alternativo. Si va dai 1.400 euro per i sistemi di pompaggio del calore sotterraneo (Gshp, ground source heat pumps), ai 1.080 euro per un boiler a biomasse, 970 per un sistema di pompaggio ad aria e 340 euro per i pannelli solari per il riscaldamento dell'acqua. In media, è una quota compresa tra il 10 e il 15 percento dell'intera spesa per l'impianto.
Stanziamenti sono previsti anche per i padroni di casa, che potrenno ricevere tra i 5 e i venti milioni di sterline per migliorare le abitazioni in affitto. Una volta che i sistemi ad energia alternativa sranno installati nelle case, sia le famiglia che i proprietari potranno anche avere accesso agli incentivi previsti dal piano sulle fonti rinnovabili di riscaldamento che verrà introdotto il prossimo ottobre, e che avrà un budget di un miliardo di euro.
Quest'ultimo è un progetto colossale, il primo al mondo, che ha l'obiettivo di sostituire i sistemi obsoleti di riscaldamento con strategie low-carbon, con il fine ultimo di ridurre le emissioni di ossido di carbonio nell'atmosfera di 44 milioni di tonnellate, ovvero l'equivalente di venti centrali energetiche alimentate a gas. Le fonti alternative sono boiler a biomasse, che bruciano pallet di legno, sistemi di pompaggio del calore via aria o terra, pannelli solari e boiler che generano elettricità e riscaldamento.