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Perché la pista palestinese per la strage di Bologna è una bufala

di Gabriele Adinolfi - Ugo Maria Tassinari - 22/08/2011

Fonte: fascinazione


(umt) La pista palestinese sulla strage di Bologna divide il fronte degli innocentisti, tra chi ritiene che sia questa la strada maestra per ottenere la revisione del processo (a proposito: vi segnalo la bella intervista di Ambrosini a Raisi su Nottecriminale, una mia creatura che trascuro da troppo tempo) e chi invece, come Adinolfi, è convinto che si tratti del solito depistaggio. Dopo la mia forzatura di promuovere un suo commento a post indipendente, Gabriele (senza, ipocrisie, gli do del tu e lo chiamo per nome, lungo l'arco di venti e più anni di frequentazioni e confronto intellettuale siamo diventati amici) mi ha chiesto di dargli la possibilità di articolare il suo ragionamento. Nella forma dell'intervista secca, per limitare i danni della sua tendenza irresistibile alla complessificazione ...


Perché t'indigna la pista Kramm-Frolich?
 Non ho mai detto che non si dovesse investigare sulle ragioni per le quali Kramm e la Frohlich si trovassero a Bologna alla vigilia della strage, ne potrebbe uscire anche qualche elemento interessante, posto che s'indagasse senza pregiudizi e privi di palle al piede. Ho detto, e ribadisco, che è impensabile che chi si appresta a commettere una strage se ne vada la notte prima in albergo e si registri con i suoi veri documenti: sostenerlo è una presa in giro alla quale può credere solo chi non abbia avuto alcuna esperienza neppur episodica in fatti di lotta armata.
Ma non ritieni che si debbano seguire gli indizi?
E' evidente che non sia stato indagato su nulla. Perché mai i servizi italiani e francesi erano al corrente - in anticipo - che sarebbe successo qualcosa? Tanto che i francesi inviarono agenti loro in Italia in luglio e i servizi italiani prepararono - in anticipo - la struttura del depistaggio.
Partirei di lì e poi magari mi chiederei delle coincidenze: perché mai gente del gruppo Carlos fu convocata a Bologna, da chi? Perché mai ci si trovava Picciafuoco?
A mio avviso si è trattato, un po' come per Piazza Fontana, della costruzione a priori di varie piste, con l'utilizzo, da parte dei pupari, dei pedoni dei loro giochi, probabilmente convocati per altri scopi in modo da lasciar tracce percorribili se necessario. Ovviamente per trovare colpevoli inconsapevoli.
Tu sostieni che la lotta armata sia stata spesso manipolata, ma sembra che non pensi la medesima cosa per lo stragismo
 Innanzitutto distinguerei. La manipolazione della lotta armata passa attraverso l'utilizzo dei guerriglieri, quindi lascia indizi, prove, testimonianze. Lo stragismo invece, che è operazione di guerra diretta, passa verosimilmente per l'utilizzo di killers professionisti. Non serve alcun humus  per far esplodere una bomba. E' utile, però, creare una cortina fumogena, ragion per cui, a mio avviso, si crea uno schermo “bombarolo” che possa deviare le accuse su colpevoli di comodo. E se manca l'humus bombarolo si ricorre ad un humus guerrigliero (gruppo Fioravanti o gruppo Carlos).
Chi ritieni che stia manipolando questa nuova pista bolognese?
E' singolare come la pista riproposta nel 2005 per Bologna sia la fotocopia dell'input pidduista per le indagini durante il sequestro-Moro. Già allora si parlava di Carlos, dei palestinesi e dei tedeschi dell'est, dimenticando del tutto Hypérion e il crocevia di servizi: dimenticando i francesi e gli israeliani. La P2 propose (e a mio avviso ripropone) alcuni frammenti del tutto, perché si possa leggere il tutto in modo deformato o capovolto. Nella rilettura mancano i soggetti principali, e anche quelli secondari (a prescindere dal loro livello di coinvolgimento) vengono presentati in modo ben bizzarro. Filo-arabi si dice, dimenticandosi che Wolf, il capo dei servizi segreti orientali, collaborava attivamente con i servizi israeliani.
Credi che fu una strage internazionale?
Che la strage di Bologna rientri in una logica di guerra sporca, legata al Mediterraneo, è palese. Gli stessi servizi segreti italiani, nel costituire il famoso depistaggio del rapido Taranto-Milano (del quale depsitaggio fui parte lesa) lasciarono una serie di indizi prefabbricati che rimandavano alla Germania e alla Francia. Un messaggio in codice nemmeno troppo ermetico. Subito dopo Bologna del resto ci furono le stragi di Monaco e di Parigi. Quest'ultima comportò il compattamento della comunità ebraica francese sulle posizioni filo-israeliane che prima erano molto in dubbio e cambiò il quadro politico francese in direzione filo-israeliana e, ciliegina sulla torta, con i comunisti nella maggioranza. E subito dopo ci fu l'aggressione israeliana al Libano.
I colpevoli per te sono dunque gli israeliani?
Ovviamente nessuno può giurare che i risultati di una strategia siano esattamente quelli voluti. Possiamo anche credere che gli israeliani siano stati i più bravi a cavalcare i vari dopo-strage e che non siano stati necessariamente gli autori di tutti i massacri. Anche perché altre responsabilità di nostri “alleati” (ma anche dei nostri avversari sullo scenario europeo) sono abbastanza tangibili. Di certo però non possiamo non notare il servilismo e l'ottusità con cui viene oggi sbandierata una “strage araba” per Bologna. In un Paese in cui i soli uomini politici a pagare con la vita o con la carriera sono stati i filo-arabi: Mattei e Moro, ammazzati, Craxi, ridotto alla morte in esilio e lo stesso prudentissimo Andreotti, costretto a sacrifiacre i sogni del Quirinale dopo essere stato accusato per associazione mafiosa ed aver rischiato il carcere. Diciamo che non mi sono mai illuso, ma che almeno un minimo di decoro e di buon gusto non guasterebbero nei commenti di certe “piste”.