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11 settembre e neo-cons: l’opinione d’un diplomatico iraniano

di Mohsen Pakaein - 17/09/2011


11 settembre e neo-cons: l’opinione d’un diplomatico iraniano

 

 

Con l’influenza della NATO e degli stati alleati, i media ed i politici hanno abbracciano la teoria della cospirazione islamica come un’ovvia ed indiscutibile spiegazione per gli attacchi dell’11 settembre. Ma la verità di un uomo è la menzogna di un altro. Nel resto del mondo, prevale l’idea che l’evento fosse stato orchestrato dai neoconservatori. Questo è, per esempio, il punto di vista dell’Ambasciatore Mohsen PakAein, responsabile della politica iraniana nei confronti dell’Afghanistan.

11 settembre – Chi si nascondeva dietro agli eventi? Per scoprire le ragione del successo nei piani dei neoconservatori americani e nel continuare con i loro obiettivi ambiziosi, è necessario comprendere le cause e le motivazioni dietro agli eventi dell’11 settembre.

L’11 settembre, il commercio americano, l’esercito ed i centri politici sono collassati come risultato delle esplosioni, con polvere ed un’enorme nuvola di fumo. Durante questo evento, due passeggeri si sono abbattuti contro il World Trade Center, ed un altro ha colpito il Pentagono. In oltre, Un altro jet è crollato – per ragioni sconosciute – prima di colpire l’obiettivo. Secondo le ultime statistiche, queste operazioni hanno avuto come risultato oltre cinquemila morti e feriti. Immediatamente, venne dichiarato in tutta la nazione uno stato di emergenza. Il cielo sopra l’America venne dichiarato una non-fly zone, e l’esercito americano venne messo in allerta. In oltre, i paesi europei passarono, in maniera informale, in uno stato di emergenza, e le loro forze di sicurezza diedero inizio ad operazioni di spionaggio ed intelligence.

I programmi ufficiali dei mass media europei vennero interrotti, gruppi di crisi, così come “esperti” di politica e di forze armate, tennero riunioni speciali per provare a ridurre l’insicurezza, la quale si era sparsa tra tutti gli apparati politici, ed a provare a controllare l’agitazione popolare in seguito a questa uccisione di massa. Qualche ora dopo le operazioni, l’allora presidente degli Stati Uniti definì gli eventi sopra menzionati una tragedia nazionale per l’America, affermando che si tratta di una guerra. E’ una guerra all’America, disse George Bush, aggiungendo – è un attacco allo stile di vita, alla democrazia, ed ai valori del mondo moderno. Bush continuò dicendo che l’America era entrata in guerra, una guerra tra il male e il bene – e vinceremo questa guerra, affermò.

Gli eventi dell’11 settembre prepararono la tappa necessaria per portare avanti le idee radicali dei neoconservatori americani. Dichiarando guerra e tirando fuori la sua gigante macchina da guerra, l’America si riferì all’articolo cinque del trattato di Washington della NATO per la prima volta in cinquant’anni, preparandosi ad attaccare obiettivi in tutto il mondo. Questa misura presa dall’America ha segnato una nuova fase nella politica e nell’ordine mondiale.

Il primo passo di questa interazione è stato l’attacco all’Afghanistan. Alcuni ricercatori, fidandosi di molte prove, credono che l’America stessa sia la causa dietro agli eventi dell’11 settembre. Lyndon LaRouche, un ex candidato alla presidenza americana ed uno degli analisti di spicco dei problemi politici ed economici, affermò in un’intervista che gli eventi dell’11 settembre erano stati pianificati e portati avanti da politici americani veterani, per canalizzare e reindirizzare l’amministrazione di George W. Bush verso la direzione da loro desiderata. Disse che l’11 settembre [non può essere stato] opera di un’organizzazione esterna perché, considerando il sistema di sicurezza, questi eventi potevano solo essere stati orchestrati da gruppi e organizzazioni di sicurezza interna. E ad alti livelli delle autorità di pubblica sicurezza, naturalmente, potrebbe esserci stata cooperazione con altri, benché in maniera limitata, ma ciò che è evidente è il fatto che questi attacchi vennero controllati dagli alti ranghi delle autorità ed organizzazioni della sicurezza americana.

Volevano pianificare un effettivo colpo di stato contro Bush. Non avevano intenzione di rovesciare il governo, ma volevano muovere l’amministrazione Bush verso una certa direzione. Nel suo libro The Big Lie, scritto a proposito dell’11 settembre , Thierry Meyssan, un ricercatore francese, dice: ‘Dopo la caduta inaspettata delle due torri del World Trade Center, non vennero svolte delle complete indagini ufficiali sul come sia successo, ma la relazione ufficiale ha confermato l’idea dei due jet, e l’identità degli imputati, senza portare prove circa loro esistenza o il loro coinvolgimento nell’incidente. Immediatamente, c’è stata un’enfasi sulla demolizione degli edifici danneggiati e sulla raccolta delle macerie, e tutto ciò che rimaneva in quel luogo veniva messo sotto il controllo dell’F.B.I venendo dichiarato parte dei segreti della difesa nazionale.

La rapidità con la quale le macerie vennero raccolte aumentò sospettosamente con i vigili del fuoco del Fire Department di New York, poiché non trovarono convincenti gli ufficiali di Washington, ed erano certi che il carburante dei due jet non era sufficiente a sciogliere lo scheletro di ferro delle due torri in così poco tempo. E praticamente e chimicamente, è impossibile, a meno che le due torri non fossero fatte di cartone. Per questa ragione, gli ufficiali del Fire Department hanno fatto richiesta per un’indagine per chiarire se è avvenuta o no un’esplosione nella base delle due torri. Tuttavia, le autorità dell’F.B.I non accolsero questo suggerimento. C’è un altro mistero qui, considerando che edifici così alti possono essere demoliti solo tramite esplosivi, mentre in questo caso non c’è nessun’altra prova o foto che mostri cosa sia successo nella base delle due torri.’

In un’intervista su France TV, Meyssan rivelò segreti che possono essere raccontati solo da esperti di scienze aerospaziali. Disse: ’Seguendo un confronto tra esperti in questo campo, è diventato chiaro che è impossibile per dei jet passeggeri, come quelli che si sono scontrati con il World Trade Center, avere una precisione tale senza aver posto in anticipo dei radar tra le due torri. Questo è esattamente ciò che successe nelle due ore prima dell’attacco, che ha disturbato radio e TV attorno a quell’area. Così, senza questi radar, non sarebbe stato possibile ottenere una tale precisione, anche se molti jet avessero portato avanti questa missione simultaneamente.

Ci sono altri aspetti che sollevano dubbi sul coinvolgimento di agenti stranieri nell’esplosione. A proposito degli scritti in arabo che mostrano come imparare a volare e pilotare aerei, va notato che la terminologia aeronautica non è mai stata scritta in arabo, ma sempre e solo in inglese. Per quanto riguarda l’attacco al Pentagono, l’amministrazione statunitense dichiarò che queste operazioni si svolsero con l’impatto di un Boeing 757 nel primo o secondo piano, mentre il velivolo prima citato volò così basso da toccare l’erba attorno al Pentagono. Tuttavia, quando venne toccato l’argomento, esperti in aeri da guerra dichiararono che un tale atto non poteva essere stato [compiuto] da aerei non militari, come un Boeing 757, perché tale velivolo mira agli obiettivi verticalmente o vola basso, ma non vicino al terreno, e attacca improvvisamente l’obiettivo orizzontalmente. E dato che il Pentagono non è molto alto, ma con soli due piani, è impossibile per un jet non militare colpire il pentagono orizzontalmente, dato che i jet Boeing non possono volare così bassi; e anche se una cosa del genere fosse possibile, danneggerebbe gli alberi, i cavi elettrici, e altre cose intorno all’area, il che non è accaduto. Infatti, nessun segno o traccia di questo tipo è stata individuata sulla scena dell’incidente.

Ciò che attrae maggior attenzione a questo proposito è il fatto che nessuno ha visto lo scheletro del velivolo nella scena dell’incidente, e non c’era nemmeno una foto a riguardo, ma solo una scatola nera, che è stato detto che sia stata trovata sulla scena dell’incidente, mentre nella prima dichiarazione rilasciata dagli ufficiali, era stato detto che l’attacco era stato portato avanti da un elicottero. In oltre, il luogo bersaglio dell’attacco non ha avuto al suo interno nessuno staff militare o del personale, perché gli edifici erano in costruzione in questo luogo, e le uniche vittime erano lavoratori e persone capitate li per caso. Questo è sorprendente, perché solo una persona dell’esercito è stata uccisa, mentre hanno annunciato che molte delle vittime erano impiegati del Pentagono.

Un’altra cosa sorprendente è la mancanza di controlli sui piloti o sui colpevoli delle operazioni. Un altro punto è che, quando un velivolo viene dirottato, la sua informazione viene trasmessa in codice alla torre di controllo, e i velivoli non militari usano anche numeri di serie identificativi che vengono trasmessi alla torre di controllo tramite dischi trasmittenti, e infatti, è grazie a questo che è possibile rintracciare tali velivoli. Allo stesso modo, quando un aereo non manda segnali, si presume sia un aereo nemico, e vengono trasmessi segnali di allarme. Nel caso dei due jet che hanno colpito le twin tower, non c’è stato alcun segnale.

Un altro punto sul quale vale la pena riflettere, circa il sopra citato incidente, è che non ci sono vittime tra i funzionari delle aziende appartenenti al world trade center. Nel momento dell’incidente, la maggior parte di questi manager erano stati invitati per una colazione cordiale in una base militare, molto lontana da New York, ed erano stati raggiunti da George W. Bush.

Complessivamente, ci sono prove considerevoli che indicano come l’11 settembre sia stato organizzato da neoconservatori americani per avere l’opportunità di raggiungere i loro obiettivi, come rafforzare il militarismo, attaccare paesi come Iraq e Afghanistan, ed assicurarsi l’aiuto di altri paesi per combattere il terrorismo. Questo ci mostra la volontà e la determinazione dei neoconservatori di consolidare il potere americano attraverso il globo ad ogni costo.

 

(Traduzione di Giuliano Luiu)

 

* Mohsen Pakaein è capo del Direttorato Generale sull’Afghanistan del Ministero degli Esteri della Repubblica Islamica d’Iran

Fonte: “Voltairenet