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L'indice della paura entra nella zona rossa

di Ambrose Evans-Pritchard - 25/09/2011

   
     

La crisi del debito dell’Europa rischia di andare fuori controllo mentre l’economia slitta verso un nuovo rovescio con pochi ammortizzatori per limitare il danno.

Sociéte Generale ha guidato un’altra rotta delle azioni bancarie, cedendo il 9 per cento a Parigi per le preoccupazioni di un bisogno d ricapitalizzazione per affrontare le perdite sul debito italiano e spagnolo.

Gli indicatori chiave dello stresso del credito hanno raggiunto i livelli di pericoli visti prima del fallimento di Lehman Brothers di tre anni fa, con l’indice Markit's iTraxx Crossover o "metro della paura", delle obbligazioni corporate che giovedì è salito di 56 punti base fino a 857.

Lo spread tra le obbligazioni a dieci anni italiane e tedesche ha raggiunto un nuovo record di 408 punti base prima che la BCE intervenisse alla fine degli scambi. È vicino al livello per cui LCH Clearnet innalza i requisiti di margine, lo stesso innesco che ha costretto Grecia, Portogallo e Irlanda a richiedere i salvataggi.

Gli investitori globali sembrano scossi dal rifiuto della Federal Reserve di arrivare di nuovo in soccorso con un quantitative easing (QE3), anche se non era probabile che la banca avviasse un nuovo stimolo con l’inflazione che è attorno al 2 per cento e con le proteste al Campidoglio.

La fuga globale dal rischio ha colpito l’Europa ancora più duramente. Peter Possing Andersen di Danske Bank ha detto che le autorità europee stanno finendo il tempo a disposizione: “I mercati finanziari hanno perso fiducia nelle politiche correnti e l’economia è in cammino per la recessione. C'è bisogno di azioni radicali per cortocircuitare la spirale negativa.”

“Segmenti del mercato finanziario sono anomali e l’accesso al credito è stato interrotto. I politici europei devono prendere misure audaci e imminenti. Fino a che non avverrà, il mercato penderà lentamente, ma speditamente verso il disastro. Le politiche attuali di austerità rischiano di uccidere il già fragile recupero e stanno peggiorando le cose nei termini delle dinamiche del debito”, ha detto.

Andersen ha affermato che la Grecia necessita di un grosso allentamento del debito per rompere il “circolo vizioso”, mentre la BCE dovrebbe introdurre acquisti “senza limiti” di obbligazioni, come quelle italiane che sono essenzialmente solventi.

Andrew Roberts, capo della sezione crediti di RBS, ha detto che i brutti dati economici delle ultime settimane hanno reso inservibili le politiche “incasinate” dell’Europa, spingendo ancor di più le nazioni deboli verso il burrone. Gli ultimi dati del PMI mostrano che gli ordini per le esportazioni di merci sono scesi a 44,8 a settembre, il valore più basso dalla metà del 2009.

Purtroppo, i dati del PMI per la Cina stanno palesando avvisi di contrazione per il terzo mese, calando ancor di più rispetto ai minimi della Grande Contrazione, suggerendo che i freni dei prestiti stanno iniziando a mordere.

“Siamo in una nuova flessione ciclica all’interno di una depressione strutturale. Abbiamo bisogno di un’azione monetaria coordinata e la BCE deve tagliare i tassi di 50 punti. A luglio ha fatto un terribile errore ad alzarli di 50 punti”, ha detto Roberts.

Il FMI ha tagliato la sua previsione di crescita per l’Italia verso uno stallo dello 0,3 per cento nel 2012, un livello che può provocare disastri viste le dinamiche del debito. Il paese dovrebbe racimolare 260 miliardi di euro per la fine del prossimo anno. Ogni aumento di 100 punti base per i prestiti provoca un aumento del deficit di bilancio pari a 2,5 miliardi di euro.

Il FMI ha affermato che i mercati emergenti sono prossimi ai limiti della crescita economica e stanno perdendo lo spazio fiscale per poter manovrare. Ha detto che il debito interno cinese è salito al 173 per cento del PIL, “ben al di sopra” del livello di sicurezza.

Il FMI teme “perdite significative” di 1,7 trilioni di euro per il debito pubblico, paventando il rischio che Pechino debba intervenire per salvare il sistema: “Le conseguenze potrebbero giungere da un sostanziale peggioramento dei dati del debito pubblico cinese e da possibilità più ristrette per uno stimolo fiscale futuro.” La Cina non potrà rispondere con sicurezza a un secondo shock globale aprendo ancora una volta le cateratte del credito facile.

Il professor Giuseppe Ragusa dell’Università Luiss di Roma ha detto che la BCE ha il potere di fermare l’aggravarsi della crisi nell’eurozona impegnandosi a comprare fino a due trilioni di obbligazioni: “Non dovrebbero comprarle davvero. La promessa sarebbe già abbastanza”, ha detto.

Simili iniziative temerarie sembrano improbabili. La BCE è intervenuta in modo esitante nelle ultime sei settimane, senza la forza straripante che sarebbe per convincere i mercati che riuscirà a far arretrare il debito italiano di 1,8 trilioni, il terzo al mondo.

La banca è limitata visto che simili politiche hanno la veemente opposizione della Bundesbank e del presidente tedesco, Christian Wulff, che ha accusato la BCE di aver violato le leggi del Trattato dell’Unione Europea.

David Owen di Jefferies Fixed Income ha detto che la Bundesbank ad agosto ha aumentato i suoi bilanci di 50 miliardi di euro per tenere a galla l’eurosistema. Ha incrementato la liquidità di otto volte, fino a 421 miliardi di euro, da quando è iniziata la crisi, quasi quanto la BCE stessa.

Giovedì il direttore operativo del FMI, Christine Lagarde, ha detto che la BCE deve continuare a fornire fondi “solidi e affidabili” per le banche e le economie dell’eurozona mentre i parlamenti dovranno approvare leggi per combattere la crisi del debito della regione.

La BCE “svolge e può svolgere e spero che continui a svolgere un ruolo fondamentale”, ha detto.

Ci sono limiti evidenti per l’estensione di queste politiche senza un cambiamento del trattato. Altrimenti farebbe comparire un’unione fiscale dall’ingresso posteriore. Il compito di comprare obbligazioni e di ricapitalizzare le banche deve ricadere sul fondo per i bailout dell’Unione Europea, ma non sarà pronto fino a che non sarà ratificato dai parlamenti nazionali alla fine di quest’anno. L’Europa ha davanti a sé un teso autunno.

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Fonte: Fear gauge enters the red zone

22.09.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE