Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Marciano i pacifisti...

Marciano i pacifisti...

di Gianni Petrosillo - 27/09/2011


paceMarciano i pacifisti panciafichisti ben in vista, ma non vedono le guerre di conquista. Sull’altare della democrazia a suon di bombe dispiegano il loro pensiero conforme. La loro pace assoluta si coniuga coi diritti civili e il libero pensiero che conduce dritti al cimitero. L’Onu dà loro la benedizione mentre la Nato porta a chi non ci sta l’estrema unzione. Nel nome della fraternità mondiale e della unione universale si affidano all’organismo internazionale. Una bomba, una fossa, una tomba per la pace eterna che trionfa con la risoluzione a favore per fare meno rumore. Costoro si riposano per la pace senza disturbare il gendarme americano che piace. Da Perugia ad Assisi, per la solidarietà e la tolleranza, mentre in Libia ed in Afghanistan si distrugge ogni speranza. Questa loro coscienza al tritolo fa più danni di un ordigno che rade al suolo. Sono loro l’anima del commercio delle idee occidentali e delle menzogne imperiali che spaccano il cuore sul bel suol d’amore ed in ogni dove. Sono senza vergogna e senza pudore, i figli di Ghandi e della Madonna, che mettono al centro le persone per colpirle in fronte senza troppe parole. Leggete la loro “Mozione Finale per la pace e la fratellanza dei popoli” dove si spacciano finzioni per buone intenzioni, dove reclamano tutto ma non fanno niente oltre che camminare scalzi seguendo la corrente. Si richiamano alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, auspicano dignità e eguali diritti fondamentali ma se è l’alleanza atlantica a massacrare e crivellare di colpi si girano dall’altra parte facendo gli gnorri. Pacifisti per vigliaccheria e servi per inclinazione, se la cantano e se la suonano ad ogni occasione, pretendono questo e quello, senza muovere un capello. Di ogni luogo comune ne fanno una religione, dall’inquinamento climatico alla deforestazione, piangono lacrime di coccodrillo per la terra che duole ma se ne fottono letteralmente della gente che muore. Sacerdoti del regresso e predicatori dei beni comuni a basso prezzo fanno affari con le tecnologie verdi, il bio(il)logico e gli stili di vita da depressi. Basta con l’individualismo, la mercificazione e il consumismo che declassano l’uomo a bestione, meglio vendere al prossimo un bel cofanetto d’amore, di confronto e letizia che se non si mangia almeno ci si consola con l’amicizia. Cioè noi a fare la fame e loro a sgranocchiare la pace e ad intascare il sovvenzionamento statale. Dai pulpiti mondiali, assistiti dai circuiti mediatici planetari, fanno le morali ma si comportano come maiali. Alle loro spalle si sgozza e si scanna ma il loro sguardo è sempre intento altrove, a scrutare un inesistente mondo pieno di calore. Non c’è modo peggiore per rendersi complici dei criminali che fingere di non vedere le loro mire coloniali. I pacifinti un tanto all’etto sono la feccia al servizio del quartetto (Usa, Italia, Francia e Inghilterra) che a Tripoli ha insediato un governo di terroristi e di razzisti i quali non sembrano propriamente dei boccioli di primavera. Altro che “mare di pace e benessere per tutti”…i farabutti! Ed anche se costoro si sentono migliori, superiori, dispensatori di concordia e di armonia sono soltanto degli imbonitori da sagrestia. Proprio loro che si nascondono dietro il vangelo e i colori dell’arcobelano i sono tra i primi sicari dell’Occidente e della reazione permanente.