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Il maestro e Margherita

di Giancarlo Chetoni - 09/10/2011


Vediamo questa volta di mettere sotto osservazione Margherita Boniver, “inviata particolare“ di Frattini per “aiuti umanitari e cooperazione“ nella fascia subsahariana e nel Corno d’Africa.
Quale sia il budget di spesa affidato da Tremonti al titolare della Farnesina per farci ridere dietro da mezzo mondo e farci sopportare dall’altra metà, rimane un bel mistero.
Poter dettagliare le “uscite“ annuali del Ministero degli Affari Esteri al di là di quanto sia riportato, in aggregato, nei resoconti contabili del Ministero dell’Economia e delle Finanze è di fatto un “segreto di Stato“.
Esteri e Difesa saranno gli unici “santuari“ che vedranno assegnarsi, secondo indiscrezioni, nel 2012 finanziamenti aggiuntivi per oltre 10 miliardi di euro.
Le 4 guerre (Iraq, Afghanistan, Libia e Somalia) in cui è, al momento, coinvolta l’Italietta stanno costando un ossesso. La prima è totalmente rimossa, la seconda e la terza sono “missioni di pace“ con il sigillo dell’ONU, la quarta non è ancora uscita allo scoperto per le complicità di un sistema di “informazione“, pubblico e privato, totalmente allineato a USA e NATO.
E’ almeno dal 2005 che l’Italietta è coinvolta con “istruttori“ e traffici di armi nella ex colonia. Lo accerterà, prima della “normalizzazione“, la redazione di Rainews24 con una corrispondenza dalla Somalia. Almeno 18 camions dell’Esercito Italiano sarebbero arrivati in quella occasione nel porto di El Maan, a un tiro di sputo da Mogadiscio, per essere avviati a Johwar allora sede del Governo Transitorio, appoggiato dal Bel Paese. In questa località sarebbero state installate sui cassoni mitragliatrici antiaeree binate di fabbricazione russa ZSU 23 mm.
La rilevanza assunta dal “caso“ costringerà i governi italiani a modificare le modalità del sostegno. Gli “aiuti“ si trasformeranno in crescenti carichi alimentari ai “profughi somali” in Kenya, con la copertura sul terreno di Ong, e in sostegni finanziari a Presidenti e Primi Ministri dell’auspicata “nuova“ Somalia.
Nel portale della Farnesina i sottosegretari di Stato del Ministero degli Esteri sono Stefania Craxi, Alfredo Mantica e Vincenzo Scotti, meglio conosciuto al Ministero degli Esteri come “il fantasma“.
Le deleghe assegnate sulla carta sono precisissime. Alfredo Mantica, per esempio, ha quelle per Mediterraneo, Medio-Oriente, Africa e Cooperazione.
E allora, direte, che ci azzecca la Boniver, presidente per il PdL della Commissione Shengen, come “aiuto“ per le faccende in cui è coinvolto il Ministro degli Esteri che sfuggono, almeno per ora, a qualsiasi indagine della Magistratura nonostante le circostanziate denunce effettuate sulle “sconcertanti“ modalità del sequestro sia della Savina Kaylin che della Rosaria d’Amato?
Omissioni, a parte, di La Russa nell’assegnare scorte armate ai mercantili battenti bandiera italiana nel Golfo di Aden, lungo le coste dalla Somalia del sud fino allo Stretto di Bab el Mendeb.
La Boniver “lavora“ a Montecitorio come “riserva“ della potente lobby pro Washington. Per di più, ha il vizietto di sottoscrivere appelli contro la nascita dello Stato Palestinese, insieme all’attuale Sottosegretario alle Infrastrutture Castelli, su sollecitazione della Vicepresidente della Commissione Esteri della Camera Fiamma Nirenstein, firma de Il Giornale. Insomma, Margherità è il soggetto che fornisce all’ex maestro di sci Frattini ampie garanzie politiche.
Farà parte di quella “compagine di governo” che Rino Formica definirà composta di “nani e ballerine“.
Dopo l’iscrizione a Forza Italia, nel 1999 Berlusconi la farà approdare sui banchi di Montecitorio. La parlamentare del PdL ha però un handicap. E’ spesso in panne.
Un problemone per un personaggio del suo “spessore“.
Nel 2009, deciderà di confessare pubblicamente le motivazioni della sua prolungata assenza dalla scena pubblica.
In “riparazione“ per 7 interi mesi, in quell’anno, per un filler, un trattamento estetico “ forte “ per il riempimento di labbra e rughe del viso a base di acido ialuronico, ha collezionato un bel po’ di ricadute.
“Mi sono guardata allo specchio – racconterà il 19 Gennaio del 2009 a Margherita De Bac del Corriere della Sera – e mi sono ritratta inorridita. Ero un mostro… mi ero trasformata in una bambola (! – nda) con orribili labbra rigonfie. Altre volte mi ero sottoposta ad eguali interventi di imbottitura. Lo specchio, questa volta, mi restituiva l’immagine di un babbuino. Ho chiesto ai migliori specialisti. Mi hanno riempito di cortisone e di altri farmaci. Ho collezionato a non finire tac, biopsie, ecografie, bevevo il caffè e mi sbrodolavo poggiando le labbra sulla tazzina“.
La balia ha chiuso il cordone ombelicale a Margherita Boniver due anni prima dell’inizio della 2° Guerra mondiale.
A 73 anni suonati, Margherita continua con un particolare accanimento a curare la sua “immagine“.
Abbiamo riportato qualche breve nota dell’intervista-confessione solo per far capire in che mani sia affidata e soprattutto da che bocca possa uscire parte di non poco conto della “politica estera“ del Bel Paese in Africa.
Non rimane che fare un’ultima considerazione su questo “infortunio“ a tappe. Ovvero quanto sia costata alle tasche dei contribuenti la lunga disavventura della Boniver in cliniche rigorosamente private e ad alta specializzazione medica.
E‘ antipolitica quella che stiamo facendo?
E’ quello che sostengono i Palazzi del Potere contro chiunque si opponga alla flagrante, parassitaria degenerazione di un sistema, ormai fortunatamente agli sgoccioli.
Andiamo avanti.
Stefania Craxi e Vincenzo Scotti per Franco Frattini non esistono nemmeno. Per di più, i redattori del portale hanno confezionato ai due un vestitino tutt’altro che adatto a una buona presentazione.
A Stefania Craxi hanno appiccicato nel curriculum “produzioni televisive“ fino alla scomparsa del padre, come quelle affidate alla sign.ra Gabriella Buontempo, uscite con l’“affaire“ Carfagna a Maggio 2011, e alla madre della Tulliani con “Absolute Television“ esplose l’anno precedente con la faccendaccia Montecarlo.
Al 3°, Mantica, hanno cancellato addirittura un “passato imbarazzante“ nel vecchio MSI.
Nel portale del Ministero degli Esteri, il Sottosegretario compare come componente dell’esecutivo politico di Alleanza Nazionale nel 1988.
Un bel po’ di tempo prima della “svolta“ di Fiuggi.
Ad “Alfredo“ il titolare della Farnesina ha recentemente affidato il compito di aprire entro Dicembre addirittura una ambasciata a Mogadiscio. Il sottosegretario avrà un’infinità di problemi nonostante la “carestia“ che permette a ONU, Stati Uniti e Italia di continuare una guerra, per procura, contro le formazioni armate degli Shabaab ricorrendo ai mercenari di Etiopia, Uganda, Ruanda, Kenya e Puntland.
Per tentare di cacciare i guerriglieri di “Al Qaeda“ da Mogadiscio, Washinghton e Roma hanno armato e sostenuto a livello finanziario e logistico tutti i fatiscenti governi di transizione “somali“ legati all’Occidente.
Le “autorità“ del Puntland, secondo fonti qualificate, non rilasceranno gli equipaggi della Savina Kaylin né della Rosaria D’Amato finchè l’Italietta non avrà garantito il pieno riconoscimento del Governo Provvisorio e avrà alzato a livello consolare i rapporti con il Puntland.
Uno Stato inesistente, privo, come il suo Governo, di qualsiasi attestato diplomatico internazionale.
Al governo di transizione appoggiato dal Bel Paese, attualmente ospitato a Nairobi (Kenya), non rimane che il controllo precario del porto e dell’aeroporto di Mogadiscio, compresa la rotabile che collega le due aree affidata alla “sicurezza“ dei mercenari-tagliagola di Ruanda e Uganda che operano nella zona sotto le insegne del Palazzo di Vetro, anche se corrono per vere altre grosse balle come la fuga dei combattenti islamici dalla capitale.
E’ in questo spazio geografico che dovrà essere scelta entro Dicembre la sede della Farnesina, a meno che l’insediamento previsto da Roma per la fine del 2011 avvenga al seguito di un più palese e massiccio intervento militare dell’“Occidente“.
Che la Repubblica delle Banane sia coinvolta in un ciclo di “missioni di pace“ lo ha detto per ora, anche se in modo un po’ contorto, il solo Gianandrea Gaiani, esperto militare di Analisi & Difesa e giornalista de Il Sole 24 Ore, giovedì 8 Settembre. Ecco quello che scriverà su Panorama.
“…quanto accaduto ieri all’elicottero Aw 101 (ex Eh 101) del cacciatorpediniere lanciamissili italiano Andrea Doria, nave ammiraglia della flotta NATO per “Ocean Shield“, ha dell’incredibile. Non tanto perché i fuorilegge hanno sparato al nostro velivolo a rotore colpendone i serbatoi di carburante nell’area di Chisimaio, nel sud della Somalia…“.
Quanto alla Savina Kaylin e alla Rosaria D’Amato, Gaiani annoterà “…finora gli italiani come molti altri hanno pagato riscatti per decine di milioni di dollari come nel caso del rimorchiatore d’altura Buccaneer sequestrato nel 2009…“.
Pietro Saviotti, Procuratore capo a Roma, ha interrogato sia il comandante che alcuni componenti dell’equipaggio del natante appartenente alla società di Ravenna Microperi e presumiamo conosca le dichiarazioni rilasciate dalla Boniver, prima e dopo il dissequestro del Buccaneer, come “inviata speciale“ del Ministro Frattini a Galkayo il 13 Maggio, e l’Ong “Somali Action Perigeo” che ha fatto da tramite nella conduzione delle trattative con le “autorità” del Puntland, omaggiate anche con finanziamenti per la creazione di un museo etnografico a Oromo.
L’Ansa, dal canto suo, ha anticipato che la liberazione del comandante e dell’equipaggio della Savina Kaylin avverrà in virtù di un “fumosissimo“ credito per un importo di 18 milioni di dollari non saldato, nel corrispettivo in lire, dall’Italia allo Stato somalo nel 1988, quindi ben 3 anni prima della scadenza del mandato presidenziale di Siad Barre.
Crediamo ci sia materiale sufficiente a guardare cosa succeda davvero nelle stanze del Ministero degli Esteri e a mettere sotto costante, attenta osservazione le iniziative per fine 2011 e inizio 2012 anche di certe “collaboratrici“ di Frattini come la appassitissima Margherita.