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Il potere occulto della finanza

di Oscar Strano - 16/10/2011

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Un virus chiamato democrazia, il male del novecento. Un batterio micidiale messo in circolazione dalla caduta dell’Unione Sovietica. I moralisti diranno che dalla caduta del muro si è avverato il sogno di libertà tanto desiderato, e dunque rispondo con una celebre frase di Friedrich Nietzsche, “non resta altro mezzo per rimettere in onore la politica, si devono come prima cosa impiccare i moralist”. Appena dopo un decennio da quel fatidico 1989, il numero delle nazioni democratiche nel mondo già era cresciuto da sessantanove a centodiciotto, ma a quale prezzo?

Nel momento in cui il muro di Berlino crolla, un oceano di illusioni e false speranze attraversa la cortina di ferro, simbolo fino a quel dì della divisione tra mondo libero e totalitarismo. Ma il virus democratico non si ferma lì e comincia a espandersi anche nel Sudest asiatico, nell’America Latina e persino in Cina, portando con sé un sintomo peculiare, ossia la schiavitù. Sì, avete capito bene: schiavitù o dipendenza totale dalla povertà. Perché in quel decennio quasi ventisette milioni di persone vengono ridotte ai margini perfino in alcuni paesi dell’Europa occidentale. La globalizzazione e l’avvento della democrazia, paradossalmente, favoriscono lo sfruttamento del lavoro degli schiavi su scala industriale. La democrazia e la schiavitù sono tenute insieme da quella che è definita una correlazione diretta; l’evoluzione dell’uno condiziona quello dell’altro. Un altro paradosso si manifesta dagli anni cinquanta, ma fortemente accentuata dopo il 1989, durante il processo di decolonizzazione. Nel momento in cui le colonie ottengono l’autonomia, il numero degli schiavi cresce mentre il loro prezzo si abbassa.

Ebbene mi domando, a chi è servito questo processo?

Risulterei banale rispondendo “le solite famiglie della finanza mondiale”. Anche se il discorso è tutto lì. Ed è sbagliato pensare che lo sfruttamento degli schiavi è pratica delle nazioni più ricche a discapito di quelle più povere, e quindi più deboli.

Gli approfittatori sono gli stessi connazionali. Vi chiederete, come lo chiamiamo questo sistema? Finanza Sovrana, ed è la conseguenza di mutamenti radicali all’interno di società, culture, nazioni. La Finanza Sovrana occupa il posto di una classe politica che si dimostra non in grado di prendere scelte serie e decise per quanto riguarda l’economia statale. Se le casse dello stato non hanno guardiani, i primi avvoltoi ci si fiondano e fanno razzia. E’ semplice il processo, anche se la storia lo cela dietro teorie complesse e incomprensibili. Ed è questa logica ad aver distrutto imperi, grandi culture e grandi nazioni. Ed è sempre la stessa logica che sta distruggendo la coscienza collettiva, perché è presente quotidianamente, in ogni gesto di ogni uomo. Dalle comunicazioni, alla sicurezza; dalle necessità umane alle azioni “umanitarie” (meglio: balle umanitarie).

E oggi la Finanza Mondiale è in subbuglio, è agitata, irrequieta. Come mai? Saremo forse nel mezzo di un altro mutamento storico? Sta forse cambiando qualcosa, in maniera radicale? La classe politica italiana (come del resto tutte le classi politiche europee, o quasi) è lo specchio della scena politica internazionale. Quando l’Unione Sovietica crollò, in Italia fu smantellata una rappresentanza popolare, quasi interamente.

Un evento che segnò la fine della prima Repubblica, oltreché “Mani Pulite”, è anche l’adozione dell’euro da parte dell’Italia. Intendiamoci: non sono eventi che si sono avverati nello stesso anno, alcuni a distanza di un decennio quasi, ma i mutamenti radicali sono fratture che si sviluppano in periodi non definiti, anzi variabili. Possono durare cinque anni, come dieci. Ma saranno forse un caso questi eventi?

E’ l’avvento di un nuovo mutamento che preoccupa perché, se non controllato, favorirà sempre la Finanza Mondiale che, oltre al debito degli stati, è l’unica cosa che si può dir ancora sovrana in un mondo che si sta disintegrando nel profondo delle sue anime. Purtroppo però ( o per fortuna, si vedrà) il cambiamento sta – palesemente – prendendo la forma che la Finanza Mondiale ha, nel segreto dei suoi uffici distribuiti nell’intero globo, deciso. A conferma di ciò è l’aumento degli interessi sui mutui. Secondo i dati di Bankitalia, ad agosto il tasso di interesse medio sui prestiti è arrivato a quota 3,70%. Mentre l’anno prima, nello stesso mese, il tasso era un punto percentuale in meno circa (2,86%). Questa è la conseguenza dell’atteggiamento tenuto dall’Europa che, per salvare le banche, tiene basso il costo del denaro. Quindi ora non pensate mica di sottoscrivere un mutuo, sarebbe la vostra rovina, visto che il tasso ufficiale della Bce è all’1,5% e quindi potreste arrivare a pagare gli interessi anche al 5%. Roba da pazzi.

Secondo un’indagine dell’Osservatorio finanziario, le quote di guadagno delle diverse banche sono aumentate nei mesi estivi (guarda un po’! Proprio i mesi in cui sono state varate le varie finanziarie dal governo). Veneto Banca ha aumentato la quota del 2,4%, e un suo cliente è costretto a pagare il 4% in più d’interessi. Poi arriva Credem, con spread balzati del 2%.

Al terzo gradino del podio troviamo la Banca Popolare di Vicenza, con maggiorazioni fino al 1,9%, giungendo il 3,9% di spread per i mutui variabili indicizzati con il tasso Bce. Seguono le grandi banche Intesa e Unicredit e, per quest’ultima, facendo una media tra le varie tipologie di mutuo l’aumento della quota guadagno è del 1,7%.

Per Intesa invece la maggiorazione per tutti i prestiti per la casa varia dal 0,4% allo 0,75% in più rispetto ai mesi estivi di quest’anno. In fondo alla “lista nera” dell’Osservatorio troviamo anche Banca Sella, Cariparma, Bpm, Carige, Bnl e le Poste Italiane.

Certo, loro aumentano gli indici e i valori d’interesse, a noi invece aumentano i debiti e diminuiscono i soldi, strategia che sa di truffa ormai, ma loro no: non sia mai che le banche non debbano speculare su poveri cristi. Le banche sopravvivono sempre, anzi, in momenti di mutamento profondo, si arricchiscono e con loro i veri padroni delle banche. Sarà un caso?