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Una spettatrice al banchetto

di Layla Anwar - 23/10/2011


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Non mi sono mai piaciuti i convivi, né i banchetti... Sono allergica alle orde di individui che si accalcano su un buffet, che si rimpinzano di cibo, ingurgitando convulsamente “tutto ciò che riuscite a mangiare dalle 20.00 alle 23.00”.


Ho sempre considerato i buffet grotteschi. Essi riescono a produrre immagini surreali di esseri apparentemente civilizzati, con giacche scure e abiti all’ultima moda, che si mutano all’improvviso in moderni ed “evoluti” Gargantua...


C’è qualcosa di rozzo, di moralmente e filosoficamente rozzo in quest’approccio all’alimentazione.


Qualcosa che ricorda il cannibalismo, in cui ci si appropria di carne umana con voracità carnivora allo scopo di assimilare qualunque attributo ad essa venga ascritto.


Questo cannibalismo, cioè il cibarsi di carne umana, è strettamente associato alla necrofilia. Nel caso vi foste persi qualcosa quando una persona era viva, potete sempre prendervela quando è morta.


Non c’è miglior modo di descrivere l’evento di oggi, la cattura e il linciaggio del colonnello Muammar Gheddafi.


Ora sto andando al di là della politica... sto entrando nel vostro banchetto... nel vostro buffet.


Non posso fare a meno di notare la vostra gioia ogni volta che vi viene servita carne araba... non posso fare a meno di notare i vostri sorrisi, la vostra goduria, il vostro leccarvi le dita nell’attesa...


Non posso non notare come vi precipitiate ad arraffare un pezzo di carne; e se per caso siete un vegetariano politicamente corretto, troverete senz’altro qualcosa che non sia carne, magari capelli provenienti dal regno vegetale/minerale. O forse siete un vegetariano pornografo che adora fare il voyeur da lontano, guardando il cadavere di un leader sovrano che viene denudato... o magari un omosessuale represso o una femmina che nessun uomo ha mai toccato... e sbavate dinanzi alle immagini carnali di quei pezzi di corpo...


E vi eccitate tutti, proprio come durante un banchetto...


Questi capelli saranno davvero vegetariani o si tratta solo di una parrucca in acrilico?, chiedono i vostri media.

Se questo brandello è davvero di un calvo, allora dove sarà il toupé?

E dove sarà tutto il resto? Non perché vogliate mangiarlo, per amor di Dio, voi siete dei veri vegetariani, però fateci vedere, fateci vedere il resto...


E così vi mostrano il resto... corpi inerti, placidi volti crivellati di impronte di stivali made in America.


Ad alcuni questo non basta... vogliono vedere DA VICINO... serve a far scorrere i succhi gastrici, dalle budella fino all’inguine.


Wohaaa, finalmente arriva l’erezione. Niente Viagra, niente youporn, niente riviste o DVD per adulti. E’ così eccitante – esclamate – diamoci un’occhiata. Così riuscite a risparmiare qualche dollaro.


E date un’occhiata, da piccoli voyeur impotenti quali siete.


Ho visto anche altri al Banchetto.


Tizi barbuti con lunghi rosari, donne con l’hijab alla disperata ricerca di un uomo e i vostri tipici esponenti della sinistra, che mugolavano: Dio ci perdoni, ma diamo una sbirciatina o due... i più arditi, oltre alla sbirciatina, si leccavano le labbra... e la chiamavano Vittoria.


Avete mai notato una cosa nei buffet e nei banchetti?


Da qualche parte ci sono sempre delle tende, tende spesse... pesanti drappeggi come in uno spettacolo, in un teatro, in una commedia.


E non so perché, ma quest’immagine di gargantueschi convitati che vanno a nascondersi dietro le tende per masturbarsi, continua ad affacciarmisi alla mente...


Dev’esserci qualcosa di molto arcaico e primitivo in queste guerre per la Libertà. Dev’esserci qualcosa di davvero eccitante nel guardare uomini “scuri” che vengono linciati.

dal sito An Arab Woman Blues

traduzione di Gianluca Freda