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Tutti fermi, tutti zitti, governa lo Spread!

di Marco Cedolin - 14/11/2011



 
Perfino gli ottimisti che pensavano si fosse toccato il fondo nel corso dell'ultimo decennio, caratterizzato dal sempre più palese asservimento del bestiario politico ai grandi poteri finanziari di Bruxelles e dal disastro dell'euro, hanno dovuto ricredersi nel corso dell'ultima settimana.
Il golpe della BCE ha fatto piazza pulita a velocità supersonica non solo del caramogio di Arcore politicamente defunto da tempo, ma anche di tutte le favole ispirate alla costituzione e alla democrazia che albergavano nell'immaginario degli italiani fin dai tempi delle scuole elementari.
Napolitano ha gestito il colpo di stato per conto terzi con consumata destrezza, meritandosi il plauso del padrone. I camerieri della politica, affiancati dalla pletora di pennivendoli d'accatto ed opinionisti radical chic hanno certificato la scarsa opportunità d'interpellare i cittadini in merito al loro futuro, dal momento che il "popolo bue" mai capirebbe i termini del problema e il suo intervento potrebbe turbare profondamente i mercati.
Nel corso di sole 48 ore (meno di un battito di ciglia riguardo a questioni di questo peso) l'usuraio di Goldman Sachs Mario Monti è stato prima nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica che non c'è più (e forse non c'è mai stata), per meriti immaginari che non hanno nessuna ragione di essere.
Poi proditoriamente investito dell'autorità di presiedere un governo illegittimo che non risponderà agli interessi nazionali, bensì esclusivamente alle direttive di Bruxelles e ai dettami dei mercati.
Infine coinvolto in un toto ministri all'interno del quale cadaveri politici di ogni risma e colore sgomitano e sbavano per ritagliarsi un posto al sole al servizio degli occupanti.
Il tutto rigorosamente prima che il cielo inizi a biancicare e sorga l'alba del lunedì, quando i mercati e lo spread pretenderanno che il lavoro sia stato portato a termine con cura certosina e l'Italia sia ridotta ad uno schermo TV da gestire con il telecomando.......


A beneficio di tutti coloro (temo la maggior parte degli italiani) che non hanno pienamente preso coscienza dell'accaduto, domani l'Italia si risveglierà sotto forma di un paese occupato, deprivato di qualsiasi sovranità residua, con annessi diritti democartici e costituzionali. In parole povere una sorta di dittatura imposta dall'estero (sempre che la grande finanza internazionale possa considerasi uno stato) con lo scopo precipuo di spolpare quello che resta dell'Italia e degli italiani.
Grande parte di loro, compresi i genialoidi che in queste ore non hanno trovato di meglio che festeggiare l'occupazione perchè l'alluvione insieme alle nostre case ha portato via anche il "cadavere" di Berlusconi, lo capiranno con tutta probabilità nel corso delle prossime settimane. Quando perderanno il posto di lavoro, quando verranno travolti dal profluvio di nuove tasse, quando le privatizzazioni li priveranno dei servizi ai quali erano abituati, quando la macchina resterà in garage perchè la benzina costa troppo, quando casa loro se la prenderà Equitalia, quando negli ospedali le liste d'attesa diventeranno l'ultimo dei problemi, quando.....

Personalmente è forte l'amarezza nel constatare come ormai si sia valicato anche l'ultimo limite della decenza, palesando l'evidenza che per governare le sorti progressive del nostro futuro, i mercati e lo Spread ormai possono fare a meno di ottenere il sostegno dei cittadini.
Anche il divertimento di scrivere assume un peso greve, nella veste di prigioniero politico di un paese occupato, con la consapevolezza che con tutta probabilità a breve un governo illegittimo t'impedirà di farlo, perchè le tue idee sovversive potrebbero nuocere ai mercati.

Viva Mario Monti, viva lo Spread, viva i mercati, viva il regime, ma guai a chiamarlo così, si chiama democrazia.