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Il gruppo Bilderberg all’assalto della sovranità nazionale

di Stelvio Dal Piaz - 16/11/2011


Il club Bilderberg chiama e Giorgio risponde: Mario Monti. Niente di nuovo sotto il cielo italico: tutto secondo i piani prestabiliti.
A questo punto una breve ma significativa premessa di carattere storico. Nel 1954, gli uomini più potenti del mondo si incontrarono per la prima volta, sotto gli auspici della corona olandese e della famiglia Rockefeller, nel lussuoso Hotel Bilderberg, nella cittadina di Oosterbeek. Per un intero fine settimana discussero del futuro del mondo. Al termine decisero di incontrarsi una volta all’anno per scambiarsi delle idee e analizzare gli affari internazionali. Si definirono “gruppo Bilderberg”.
Da allora si sono riuniti annualmente in lussuosi hotel in varie parti del mondo per decidere il futuro dell’umanità. In oltre cinquanta anni di loro convegni, non è stato mai consentito alla stampa di assistere, non sono state rilasciate dichiarazioni sulle conclusioni dei partecipanti, né é stata resa pubblica un’agenda dei lavori. Un’unica riunione annuale venne cancellata: quella del 22-25 aprile 1976 di Hot Springs in Virginia (Stati Uniti), perché nel frattempo il principe Bernhard di Olanda venne coinvolto nello scandalo della truffa Lockheed. Fu un caso di corruzione internazionale che coinvolse anche l’Italia per l’acquisto di diversi aerei militari da trasporto C-130, peraltro in pessimo stato, a cui si aggiunse una scadente manutenzione.
Voglio ricordare che uno di questi C-130 si schiantò sul Monte Serra, vicino a Pisa, dove morirono i 5 membri dell’equipaggio, 38 Allievi dell’Accademia Navale di Livorno e l’ufficiale inquadratore. Nello scandalo rimasero coinvolti in tanti, anche l’allora presidente della repubblica Giovanni Leone e il segretario socialdemocratico Tanassi. Il canadese Daniel Estulin ha seguito per anni, attraverso mille sotterfugi, rischiando personalmente la vita e respingendo ogni tentativo di corruzione, le riunioni annuali del gruppo ed ha raccolto in un libro la storia segreta dei padroni del mondo.
Il libro è stato tradotto in italiano e pubblicato dalla “Arianna Editrice”.
Dalla lettura del libro ognuno può rendersi conto che il gruppo Bilderberg rappresenta il governo ombra mondiale che decide, in totale segreto, come realizzare i suoi piani. Nell’introduzione Estulin afferma: “Ogni nuova misura (del gruppo, N.d.T. ), presa isolatamente, può sembrare soltanto una superficiale aberrazione, ma il complesso dei cambiamenti, considerato nel suo insieme, come parte di uno sviluppo continuo, costituisce un movimento verso l’asservimento totale. Per questo è giunto il momento di guardare dietro le quinte. Siamo ad un bivio e le strade che imboccheremo, da adesso in poi, determineranno il futuro stesso dell’umanità. Dobbiamo essere consapevoli dei veri obiettivi e delle azioni del gruppo Bilderberg e di altri gruppi simili, se vogliamo sperare di conservare la libertà”.
Nella parte conclusiva dell’introduzione precisa: “Non spetta a Dio farci uscire dalla nuova età oscura pianificata per noi. Spetta a noi! Se da questo secolo verremo fuori come stato di polizia elettronico globale o come esseri umani liberi, dipenderà dalle azioni che faremo ora. Se non conosciamo in profondità il contesto, non troveremo mai le risposte giuste. La vera storia del gruppo Bilderberg cerca appunto di fornirle”.
Il “The Times” di Londra, nel 1977 ha dato del gruppo Bilderberg questa definizione: “un gruppo di uomini, tra i più ricchi ed economicamente più potenti ed influenti del mondo occidentale, che si riunisce segretamente per pianificare gli eventi, che successivamente appariranno come casuali”.
Noi socialisti nazionali siamo partiti proprio dallo studio approfondito di questi gruppi criminali, che hanno i loro tentacoli operativi nel Fondo monetario internazionale, nella Banca mondiale, nella Federal Riserve, nella Cia, nella Nato, nella Banca centrale europea, nelle Banche centrali private, nelle più potenti corporations del mondo.
Da questa realtà siamo partiti per riprendere e attualizzare un progetto politico-istituzionale che si è interrotto con l’esito infausto della II Guerra mondiale. Un progetto, aperto ai contributi di tutti coloro che vogliono vivere e morire da uomini liberi, e che risponda per intero agli assillanti ed anche drammatici interrogativi della società del terzo millennio. La riposta, per noi socialisti nazionali, è la società partecipativa, che si presenta come la quarta società in circa duemila anni di storia; dopo quella romana, quella feudale e l’attuale società capitalistica, ormai all’ultimo stadio, avendo essa elevato a religione quel consumismo che ha ridotto l’uomo ad un tubo digerente e che ha disgregato perfino quel materialismo storico che è stato il fondamento dei partiti di ispirazione marxista.
La marcia continua, è il nostro imperativo, affinché il lavoro torni ad essere il soggetto dell’economia e l’uomo possa finalmente ribellarsi all’infame sistema turbo-capitalista, che lo ha trasformato in un robot che lavora, produce consuma e crepa.