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Quale era geologica per l’uomo contemporaneo?

di Federico Battistutta - 21/11/2011



Dopo aver brevemente ripercorso le ere geologiche che la Terra ha
sinora attraversato, Federico Battistutta fa riferimento ai nuovi
possibili esiti prospettati da Thomas Berry e Leonardo Boff. I due
ecoteologi ipotizzano una futura era ecozoica caratterizzata dal
rispetto dei ritmi del Pianeta e dal benessere dell'uomo.


Ere geologiche: lezione di ripasso
Conosciamo le ere geologiche che ha attraversato, e ancora sta
attraversando, la Terra che ci ospita? Si parla di momenti enormi, quanto a
dimensioni temporali, che è pressoché impossibile raffigurarseli nella mente.
Forse qualcuno si ricorderà questi nomi ripescandoli nella memoria dei propri
trascorsi scolastici. Sono l’era precambriana, paleozoica, mesozoica, cenozoica
e neozoica. Seppur brevemente, proviamo a rivederle insieme.
Il Precambriano è la prima grande era che ebbe inizio all'incirca quattro
miliardi e mezzo di anni fa. Si conosce veramente poco di quest'epoca. I mari
iniziarono poco alla volta a popolarsi di forme di vita molto semplici, poi via
via più complesse.
L’era paleozoica deve il suo nome alla scoperta delle prime forme di vita
biologica e, anche se successivamente si risalì a forme di vita più antiche,
rimase il nome che originariamente le era stato attribuito. Il Paleozoico giunge
fino a 271 milioni di anni fa.
L’era mesozoica è l'età di mezzo della terra, che dura 180 milioni di anni; in
quest'era prevalgono come specie animali i rettili ed il Mesozoico sarà, fra le
altre cose, caratterizzato dalla comparsa e scomparsa dei dinosauri (qualcuno
si ricorda di Jurassic Park di Steven Spielberg?).
Poi c’è l’era cenozoica, l’era dei mammiferi. A causa dell'abbassamento della
temperatura e della profondità oceanica avvengono le migrazioni di alcune di
queste specie verso vaste distese erbose, le praterie, con la conseguente
diffusione di animali erbivori, come gli equini, e dei suoi predatori, i felini.
Successivamente si avrà la comparsa delle prime scimmie e il seguente
sviluppo di scimmie antropomorfe che condurrà alla specie homo. Infatti, tra i
sette e i cinque milioni di anni fa dall’albero evolutivo dei primati si formò il
ramo che diede origine ai nostri antenati. Se paragoniamo a un giorno la storia della Terra, ecco che l’orologio sta per battere la mezzanotte: proprio in
questo momento l’uomo fa il suo ingresso sul pianeta.
A questo punto entriamo nell'era Neozoica (dal greco  vita nuova) o
Quaternaria  - che deve il nome alla comparsa e alla diffusione dell’uomo  -
un’età che va da 1,8 milioni di anni fa fino ad oggi.
L’arco di tempo caratterizzato dalla presenza umana viene poi suddiviso in
periodi i cui nomi sono correlati allo sviluppo della conoscenza, della scienza e
della tecnica da parte dell’uomo. Questi periodi sono: il Paleolitico, il
Mesolitico, il Neolitico, il Calcolitico (o età del Rame), l’Eneolitico (o età del
Bronzo), l'Età del Ferro, sino a giungere all'Età del Silicio, vale a dire l'epoca
odierna, caratterizzata dall’uso di materiali elettronici e dall'informatizzazione
del sapere e della cultura.
Thomas Berry, storico delle culture, bioregionalista
L’era ecozoica
Giunti fin qui, il discorso si può ritenere concluso o si possono intravedere già
nuovi esiti possibili? Proponiamo, accostandoli, i punti di vista di due
importanti ecoteologi: Thomas Berry e Leonardo Boff, i quali con spirito
affatto profetico squarciano il velo che ottenebra la capacità di comprendere e
di vedere oltre le crisi in cui ci troviamo.
Thomas Berry, discepolo e prosecutore del pensiero di Teilhard de Chardin,
storico delle culture, bioregionalista, ha dedicato gran parte della sua attività
nel propugnare un cambiamento della società occidentale in chiave
ecocentrica, in grado di riconoscere la storia della Terra come un unico testo
sacro di una visione spirituale (meglio: ecospirituale) del mondo, in base alla
quale ciascuno si impegna a vivere con consapevolezza nel proprio territorio,
nella propria bioregione. Egli ha anche tratteggiato i lineamenti di una futura
era ecozoica, rispetto ai quali proponiamo alcune interessanti articolazioni.Secondo Thomas Berry, se i principali sviluppi del Cenozoico avvennero, per
forza di cose, interamente al di fuori di ogni intervento umano, nell'Ecozoico
noi umani avremo invece un'influenza determinante pressoché in quasi tutti i
processi evolutivi: “anche se non sappiamo come produrre un filo d'erba,
questo non potrà crescere se non è accettato, protetto e sostenuto da noi”.
Pertanto nell’Ecozoico si imporrà un nuovo ruolo sia per la scienza che per la
tecnologia. Le prime dovrebbero provvedere a una comprensione integrale
della Terra e delle modalità in cui le attività umane e terrestri possono
vicendevolmente potenziarsi. Dal canto loro le scienze biologiche
svilupperanno un “sentimento per tutto ciò che vive”, un rispetto più profondo
della soggettività presente nei vari esseri viventi della Terra. E, per finire, le
tecnologie umane si armonizzeranno finalmente con quelle del mondo
naturale.
Ma questa era ecozoica potrà diventare una realtà solo mediante il
riconoscimento della dimensione femminile della Terra e mediante
l’assunzione di una responsabilità comune - sia maschile che femminile - per
stabilire una comunità terrestre integrata.
Leonardo Boff, teologo brasiliano, definisce la fase attuale nei termini di era
tecnozoica
Sempre lungo la medesima linea si collocano le riflessioni di Leonardo Boff,
teologo brasiliano, già esponente di punta della teologia della liberazione. Egli
definisce la fase attuale nei termini di  era tecnozoica. Oggi, qui, domina la
tecnoscienza, al servizio della megamacchina produttiva, con la quale si
sfruttano in forma sistematica e sempre più accelerata tutte le risorse, per lo
più a beneficio di una minoranza della popolazione mondiale, lasciando ai
margini il resto dell'umanità. A tale scopo, tutta la Terra viene occupata,
dominata e sfruttata, saturandola di elementi tossici al punto che essa rischia
di perdere ogni capacità di metabolizzarli.
Anche secondo Boff l’alternativa sta nel passaggio all'era ecozoica. Da oltre
tredici miliardi di anni l'universo esiste e si espande, spinto da una insondabile
energia di fondo; è un processo unitario, articolato e complesso che ha
prodotto le galassie, il nostro Sole, i pianeti, compresa la Terra; ha dato
inoltre origine alle prime cellule viventi, agli organismi multicellulari, al
proliferare della fauna e della flora, fino all'autocoscienza umana che consente
di percepirci come parte di un tutto. Ma il futuro di questo vasto processo si giocherà proprio nel passaggio da
un’era tecnozoica, con i tremendi rischi che contiene, a quella ecozoica, la
quale ambisce a mantenere i ritmi della Terra, producendo e consumando
dentro i limiti necessari, ponendo la persistenza e il benessere dell’uomo
unitamente a quelli di tutta la comunità terrestre come interesse precipuo. Qui
si gioca il futuro prossimo venturo, qui scienza, politica, cultura e religione
possono e debbono incontrarsi e collaborare.