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La vita è bella. Il giullare Benigni festeggia la rovina degli italiani

di Gabriele Adinolfi - 07/12/2011

       
 
 

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Da Fiorello il premio oscar da speculazione su dramma ebraico si presenta e plaude alle lacrime e sangue dello sceriffo Monti. L'istrione fa persino finta di essersi commosso per le lacrime fittizie simulate dalla portatrice di sciagure Fornero mentre ci annunciava lutti e miserie con provvedimenti firmati da lei.
“Tutti insieme ce la faremo” ha detto. Ma a far cosa ce la faremo? Perché di obiettivi non ne sono stati posti. Né, con questa manovra, ce ne sono di obiettivi possibili salvo il suicidio di massa.
Allora ci viene il sospetto di comprendere cosa intenda per vita bella il miliardario pagliaccio.
Famiglie in rovina, gente per strada, disoccupazione, assenza di produzione, tasse su risparmio, proprietà, reddito e consumo, debiti moltiplicati per mille che ricadranno sulle spalle delle prossime tre generazioni e che non potranno saldarli perché saranno ridotte in condizioni da Terzo Mondo mentre buona parte di quest'ultimo le avrà sostituite nella fascia del consumo.
L'unica speranza che ci resta, se non viene mandata a casa subito questa banda di grassatori, è che salti tutto grazie ad una guerra mondiale.
Ha ragione il pagliaccio Benigni: la vita è bella.