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Wall street contro la Russia

di Tony Cartalucci - 12/12/2011

IL MALCELATO, DISORDINATO PROGRAMMA DI WALL STREET IN RUSSIA. CHI C’È DIETRO?


1. Il team di difesa Wall Street–Londra del recluso oligarca russo Chodorkovsky

I retroscena del recluso oligarca russo Mikhail Chodorkovsky e della sua Open Russian Foundation - creata sul modello dell’Open Society Institute di George Soros, presieduta da Jacob Rothschild e da Henry Kissinger - possiamo trovarli nell’articolo “Il vero crimine di M. Chodorkovsky” di William Engdahl (Trad.italiana qui), come anche in quello del London Telegraph dal divertente titolo “Oggi quest’uomo è il miliardario del popolo”, che rispecchiano la retorica mercenaria dell’avvocato di Chodorkovsky assegnato da Wall Street e Londra: Robert Amsterdam.

Nell’ultimo episodio di tentate destabilizzazioni in Russia, può essere esplicativo vedere il sito web del “Khodorkovsky & Lebedev Communications Center” sviluppato in parte da Robert Amsterdam, e quello che è chiamato un “team legale internazionale”. Guarda caso, sposa completamente la storia, spacciata dall’Occidente e dai suoi media privati, che le elezioni russe sono state “manipolate”. Tuttavia, questa accusa dipende sottilmente dal lavoro delle ONG finanziate dagli Stati Uniti, compresa la Golos, finanziata interamente dal NED.

Proprio come Robert Amsterdam in Tailandia, che utilizza la “difesa” del rimosso Primo Ministro Thaksin Shinawatra come punto di appoggio per provocare di fatto un cambio di regime nel paese del sud-est asiatico, anche la sua difesa di Chodorkovsky non si propone soltanto di difendere legalmente il suo cliente, bensì di sfruttare la sua causa legale per indebolire e infine rovesciare la dirigenza russa. Tutto questo con l’impegno congiunto del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, dei media privati e di un’estesa rete di ONG sovvenzionate dagli Stati Uniti e dall’Europa, che diffondono disordini nella stessa Russia.

2. Il tentativo dei neo-conservatori di accerchiare la Russia con la NATO

Il neo-conservatore Foreign Policy Initiative, i cui membri hanno favorito l’organizzazione e il sostegno di ogni guerra quanto meno negli ultimi trent’anni di storia americana, elenca chiaramente quelli che dovrebbero essere i prossimi passi che l’America dovrebbe compiere nei confronti della Russia. Tra questi, proseguire nell’accerchiamento della Russia con la NATO e le controverse iniziative di “difesa missilistica”, continuare a rafforzare la Repubblica di Georgia, che confina con la Russia, in qualità di “minaccia per procura” intimidatoria, oltre a “sostenere i diritti umani” facendo leva sulla legge “Sergei Magnitsky” [procuratore legale di una ditta britannica accusata di frode fiscale e deceduto in carcere dopo un arresto per violenza sessuale, N.d.T.] dell’Accountability Act del 2011, un ulteriore tentativo di punire i membri del governo russo sulla base di un falso interesse per i “diritti umani”, come hanno fatto l’FPI e i suoi collaboratori in Libia.

Consiglio d’amministrazione dell’FPI

Analisi FPI: andare oltre il “ripristino” tra USA e Russia

3. La Fondazione Henry Jackson, il NED, Alexey Navalny, Ilya Yashin

Continueremo a sentire il nome di Alexey Navalny, anche per il fatto che è ben dimostrato che sia stato totalmente sovvenzionato dal Dipartimento di Stato americano tramite il NED e che, come l’egiziano Mohamed El Baradei, sia poi stato scaricato come un peso superfluo.

Il primo indizio ci viene dal Telegraph di Londra, il quale ha offerto uno suo spazio al signor Michael Weiss dell’Henry Jackson Society per offire un’assai vigorosa difesa di Navalny e dei suoi tentativi di denunciare la “corruzione” durante le elezioni russe. Sebbene Weiss faccia del suo meglio per respingere l’accusa che Navalny sia in realtà un agente straniero definendo queste accuse “deliziosamente fuori moda”, omette ancora una volta di sottolineare che le ONG e gli osservatori dei seggi che accusano la Russia di brogli elettorali – che gli “attivisti” come Navalny citano in continuazione come prove - sono tutti finanziati proprio dai governi di Europa e Stati Uniti che guidano l’accerchiamento della Russia

Il contesto della Henry Jackson Foundation di Weiss non dovrebbe sorprenderci. I suoi sponsor privati comprendono (pagina 18) Boeing, Lockheed Martin, Northrop Grumman, IBM, General Dynamics, State Farm e Xerox, mentre tra i firmatari della sua “dichiarazione di principi” ci sono attuali ed ex membri del governo britannico, membri della Chatham House [ovvero “Istituto Reale per gli Affari internazionali”, organo britannico; N.d.T. ], sponsorizzata da finanziatori privati, nonché professori di tutte le università britanniche.

Sostenitori internazionali sono i neo-conservatori Max Boot, Michael Chertoff, il presidente del NED Carl Gershman, l’ambasciatore israeliano Dore Gold, l’FPI, la Brookings Institution [centro di ricerca statunitense, N.d.T.], firmatari del PNAC come Robert Kagan e Max Kempelman, il neo-conservatore William Kristol del già citato FPI e anche firmatario del PNAC, Clifford May della neo-conservatrice Foundations for the Defense of Democracies (FDD) [istituita poco dopo l’11 settembre 2001, N.d.T.], il neo-conservatore Richard Perle, l’ex comandante della NATO generale Jack Sheehan, il guerrafondaio neo-conservatore James Woolsey, ufficialmente membro della CIA e fautore di punta della guerra all’Iran.

È giustificato dubitare degli autentici obiettivi dell’impegno della Henry Jackson Foundation per i diritti umani e la democrazia, dato che coloro che ne fanno parte sono riusciti a fare svanire questi ideali dalla coscienza umana collettiva più di ogni altro gruppo di canaglie messo insieme. Il loro rapporto con Carl Gersham, presidente della NED - che sappiamo che finanzia ONG come la Golos in Russia - non soltanto cancella ogni legittimità sull’aver dato di sé una certa immagine, ma inizia a gettare gravi sospetti su Alexey Navalny, da loro così energicamente difeso.

Mentre Navalny è celebre per “svelare la corruzione”, perlomeno quando è redditizia, chi si è documentato sulla sua formazione comincia a palesare il suo scottante, compromettente ordine del giorno. Alexey Navalny è stato “Yale World Fellow” [cioè selezionato dall’università di Yale, tra altri rappresentanti nel mondo, per essere istruito in USA su tematiche globali e di leadership, N.d.T.], inoltre specifica nel suo profilo:

Navalny promuove cause legali per conto di azionisti di minoranza in grandi società russe, compresa Gazprom, Bank VTB, Sberbank, Rosneft, Transneft e Surgutneftegaz, mediante l’”Unione degli Azionisti di Minoranza”. Con successo ha costretto società a divulgare maggiori informazioni ai loro azionisti e ha intentato causa a singoli manager di diverse grandi aziende per presunto esercizio della corruzione. Navalny è anche co-fondatore del movimento “Alternativa Democratica”, nonché vicepresidente della sezione moscovita del partito politico Jabloko. Nel 2010 ha avviato RosPil, un piano pubblico finanziato da una raccolta di fondi senza precedenti per la Russia. Nel 2011 Navalny ha fondato RosYama, che combatte le truffe nel settore delle costruzioni stradali.

Alternativa Democratica, che si scrive anche “DA!”, è in realtà destinatario dei fondi del NED, il che vuol dire che Alexey Navalny è un agente della sollevazione finanziata dagli Stati Uniti, fatto che cela intenzionalmente ai suoi seguaci. Lo rivela lo stesso Dipartimento di Stato americano nell’elencare i “movimenti giovanili” in azione in Russia:

DA!: Mariya Gaydar, figlia dell’ex Primo Ministro Igor Gaydar, guida DA! (Alternativa Democratica). È una fervente sostenitrice della democrazia, sebbene realista riguardo gli ostacoli da affrontare. La Gaydar dice che DA! si dedica ad attività indipendenti dirette ad aumentare la coscienza politica. Ella ha ricevuto finanziamenti dal NED, un fatto che non rende pubblico nel timore di venire danneggiata da una pista americana.

Alexey fu direttamente coinvolto nella costituzione di un movimento finanziato dal governo americano e fino ad oggi sono proprio quelli che hanno fondato “DA!” a difenderlo su tutti i media occidentali. È importante anche la menzione della co-fondatrice Mariya Gaydar, che ha a lungo collaborato, e in un caso è stata anche arrestata, con Ilya Yashin, un altro dirigente di un gruppo di “attivisti” di opposizione finanziato dal NED.

Nella foto: Alexey Navalny,”Yale World Fellow” e co-fondatore del “Da!”( Alternativa Democratica / Sì in russo). L’ennesima organizzazione di resistenza frutto della generosità del governo degli Stati Uniti, formata da consapevoli traditori della propria patria.

Ilya Yashin guida la sezione moscovita del Partito della Libertà del Popolo ed è esponente di spicco della campagna “Strategia 31” [dal numero dell’articolo della Costituzione russa del 1993 che garantisce il diritto di riunione pubblica ai cittadini, N.d.T.], la quale sostiene di lottare per la libertà di riunione. Purtroppo le sue fila sono colme di attivisti addestrati e coordinati dalle ONG finanziate dal NED statunitense. Dal sito web ufficiale del NED scopriamo che:

Gruppo moscovita di Assistenza per l’Attuazione degli Accordi di Helsinki: 50.000 dollari.

Per attirare maggiore attenzione sul problema della libertà della libertà di riunione, e per il movimento “Strategia 31” che cerca di tutelare questo diritto fondamentale. L’organizzazione addestrerà una rete locale di attivisti e coordinerà le loro attività tramite mini-adunanze e sopralluoghi sul campo, inoltre condurrà una campagna informativa mediante conferenze stampa, manifesti e volantini informativi inerenti la libertà di riunione, distribuiti al pubblico dagli affiliati locali.

Questo è confermato anche dal sito web di notizie del NED “Democracy Digest” (“Selezione della democrazia”), ove si dichiara esplicitamente che il moscovita “Gruppo di Helsinki” ha guidato i cortei di “Strategia 31” e che il gruppo è “beneficiario di lunga data del NED”.

Cosa anche peggiore, il Partito della Libertà del Popolo di Yashin non è allineato tanto con la smaniosa gioventù alla ricerca della “libertà”, quanto piuttosto con politici di carriera e uomini d’affari che collaborano agli interessi stranieri. Tra loro Vladimir Ryzhkov, esponente del Movimento Mondiale per la Democrazia, finanziato dal NED e con sede a Washington. E anche Boris Nemtsov, il cui consigliere, Vladimir Kara-Murza, di Solidarnost [partito di opposizione, N.d.T.], ha partecipato di recente, il 14 settembre 2011, a un evento finanziato dal NED, denominato “Elezioni in Russia: Sondaggi e Prospettive”, dove si sono serviti dell’organizzazione Levada Center per proiettare “vincitori” nelle imminenti elezioni e per indagare sulle rivolte di piazza Manezh del 2010, per ovvie ragioni, dato i tentativi degli Stati Uniti di soffiare sul fuoco del malcontento in tutta la Russia.

Movimento Mondiale per la Democrazia, Chi siamo

Movimento Mondiale per la Democrazia, Profilo di Vladimir Ryzhkov

4. La Freedom House

A chiudere la lista c’è la Freedom House, un’affiliata del NED finanziata dal governo americano. Presidente è David Kramer, un tirapiedi durante l’amministrazione Bush che di recente ha scritto “Ora ascolta questo, Mosca”.

Nel suo articolo ha descritto che il Segretario di Stato Hillary Clinton “lunedì e martedì si trovava inequivocabilmente con coloro che contestavano Vladimir Putin e il suo partito al potere Russia Unita, sia nella cabina elettorale che per le strade di Mosca”. Vedendo la Freedom House di Kramer, il NED che ha senza dubbio finanziato e sostenuto, per non dire completamente creato, l’attuale opposizione russa e la Clinton ”inequivocabilmente” nelle strade con i manifestanti, è molto facile capire perché il Primo Ministro russo Vladimir Putin abbia accusato gli Stati Uniti di intromissione negli affari interni della Russia sovrana.

Kramer ha poi continuato, citando gli osservatori OSCE agli scrutini – finanziati da diverse nazioni, dai fondi delle Nazioni Unite e, strano a dirsi, dall’Open Society di Soros, da Statoil e da USAID (pagina 125) – e le sue “preoccupazioni” sulle presunte vessazioni contro gli osservatori della Golos, finanziata dalla NED. Come al solito, finti crociati dei diritti umani come Kramer, che intenzionalmente destabilizzano nazioni e fomentano disordini, pretendono poi che le misure adottate dalla nazione presa di mira per la propria difesa siano violazioni dei “diritti umani” e della “libertà”, una storia fin troppo conosciuta, che è stata realizzata fino in fondo dalla Tunisia alla Tailandia, dalla Siria a Myanmar.

Un’altra affermazione della Freedom House che figura sul suo sito web invoca ancora la legge “Sergei Magnitsky”, che sembra fatto apposta per sfruttare le loro falsità sulla violazione dei diritti umani con lo scopo di punire e iniziare a far cadere la leadership russa. L’affermazione non è controfirmata da grandi umanitari, ma dai famigerati neo-conservatori Eric Edelman, Jamie Fly, Robert Kagan, dallo stesso Kramer e da Stephen Rademaker, lobbista privato del tristemente famoso Gruppo Podesta [gruppo lobbystico fortemente legato al presidente Obama, N.d.T.], nonché “consulente di politica estera” di Mitt Romney.

Conclusione

È del tutto evidente che il NED, la Freedom House, il Foreign Policy Initiative e perfino il Dipartimento di Stato americano, il cui nuovo comitato consultivo degli affari esteri è stipato di gruppi di esperti che rappresentano palesi interessi di finanziatori privati, non sono interessati alla “democrazia”, ai “diritti umani” o alla “libertà” della Russia, ma a sbarazzarsi del Cremlino per restituire al popolo russo quel sistema parassita di cui ha potuto beneficiare dopo la caduta dell’Unione Sovietica.

Il Cremlino sta decisamente combattendo con le stesse armi, ma lo sta facendo sul proprio territorio sovrano contro interessi stranieri falsamente mascherati dietro gli ideali della civiltà occidentale. Le folle che contaminano le strade della Russia, pur essendo composte da gente ben intenzionata, vengono guidate da consapevoli bugiardi che è notoriamente occultano i finanziamenti stranieri, sapendo assai bene che la loro “legittimità” verrebbe compromessa se ciò fosse reso di pubblico dominio. Dopo quello che Wall Street e Londra hanno fatto in Iraq, Afghanistan, Libia, Siria, in una nazione dopo l’altra con l’ampliarsi del loro enorme impero, perché le organizzazioni che ricevono fondi da queste persone per destabilizzare e rovesciare il proprio paese dovrebbero conservare una qualche parvenza di legittimità?

E anche se il NED e le altre fondazioni finanziate dai privati mettono in atto questa politica di ingerenza negli affari della Russia, sono Wall Street e Londra, i più grandi interessi bancari, petroliferi, gli appaltatori della difesa e industriali del mondo che danno forma ai piani d’azione. Lo fanno grazie a una rete di gruppi di esperti finanziati da loro stessi. È fondamentale comprendere quali sono queste corporazioni, boicottarne le attività e iniziare a sostituirle del tutto, come deve fare una società reale. Se riescono a immischiarsi e a provocare il caos nelle strade di una grande superpotenza nucleare, quale minaccia possono costituire per la gente comune, le loro famiglie e la collettività?

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Fonte: Wall Street Vs. Russia

 

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GABRIELE PICELLI