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Usura bancaria: l’incubo del debito pubblico

di Stelvio Dal Piaz - 12/12/2011


Quello che sta accadendo in questi giorni ha del paradossale.
Partiamo da un dato di fatto: la libertà d’informazione e l’accesso dei cittadini alle notizie oggettive, è praticamente scomparsa. Il risultato è una popolazione addomesticata, rassegnata.
Le vittime, cioè i cittadini italiani da spolpare, si stanno convincendo di essere responsabili della “catastrofe”, i pensionati si svegliano la mattina con il complesso di colpa di aver derubato ai figli e ai nipoti, i lavoratori sono psicologicamente disposti ad accettare qualsiasi condizione contrattuale sotto il ricatto della disoccupazione, i disoccupati sono in depressione perché hanno perso ogni speranza di entrare nel mondo del lavoro e rinunciano a rivendicare ogni diritto di cittadinanza.
Tutti stanno vivendo nella paura del “peggio” che secondo il presidente della repubblica, sarebbe stato dietro l’angolo se non fosse arrivato il salvatore, Mario Monti, l’uomo delle banche d’affari, Goldman Sachs in testa. In tale contesto di sudditanza psicologica, potrebbero nascere comitati per proporre Mario Monti, santo subito.
Gli organi elettivi sono inerti, impotenti e vili, per cui le cosiddette “istituzioni democratiche” sono una illusione. L’incubo del “debito pubblico” ha un effetto paralizzante anche a livello cognitivo.
Nessuno si chiede cosa sia, nessuno si domanda come si forma, nessuno si interroga su chi siano i creditori. Il sonno degli italiani è turbato da fantasmi che assumono le forme dello “spread”, della speculazione, delle quotazioni di borsa, dei grafici sull’andamento dei mercati, degli euro bond, tutte diavolerie che ti afferrano alla gola e ti distruggono la vita.
Gli studi sugli effetti sedativi della psicologia politica sperimentale, trovano conferma nel fatto che la massa dei cittadini - per esempio - non si è resa conto che lo stato è ormai un feudo del sistema bancario sovranazionale, il quale è - di fatto - il vero ordinamento sovrano, anche se non appare.
Questa involuzione dei sistemi democratici si attua e si perpetua attraverso il meccanismo elettorale e proprio grazie al “voto” il popolo bue finisce per legittimare la sua condizione di schiavo, anche se inconsapevole.
Inconsapevole perché vittima delle tecniche di controllo sociale che inducono a modificazioni dei comportamenti collettivi sia a fini politici che commerciali. Anche l’informatica ha fortemente contribuito ad omologare i comportamenti delle masse, che adesso rispondono unitariamente agli stimoli controllati dal potere usuraio che ha messo in funzione un perfetto strumento di spionaggio, integrato con il sistema bancario e con le carte di credito, sempre più utilizzate come mezzo di pagamento.
Se poi esaminiamo l’estrema rapidità delle variazioni del “mercato”, significa che tutto viene ricevuto, processato e tradotto in una serie di transazioni finanziarie dalle reti cibernetiche programmate e abilitate a fare da sé, in automatico.
Solo così si giustificano le migliaia di operazioni finanziarie compiute in frazione di secondo, operazioni in grado di spostare enormi risorse per tutto il mondo e, quindi, di condizionare la vita economica delle nazioni sotto tiro speculativo.
Gli Stati che non battono moneta sono i più esposti alla speculazione e all’indebitamento.
L’euro è una moneta a debito ed è una vera e propria moneta di occupazione.
La Banca Centrale Europea, banca privata, presta allo stato italiano la moneta euro al valore facciale più gli interessi ( la banca ha solo il costo tipografico ! ), e a garanzia lo stato emette BOT e CCT, cioè titoli del Debito pubblico.
Lo stato a sua volta, per onorare il debito alla scadenza, dovrà aumentare le imposte e le tasse per i cittadini e le imprese e ridurre gli investimenti produttivi. Si crea così un corto circuito che fa aumentare il debito pubblico in maniera esponenziale perché chi emette la moneta guadagna il 100% più gli interessi e questo si chiama signoraggio.
Non si comprende perché lo Stato debba indebitarsi con una moneta a debito che non ha alcun controvalore, quando potrebbe, anzi, dovrebbe battere moneta direttamente.
La Banca Centrale Europea è un mostro giuridico esente da ogni controllo democratico creato dall’infame Trattato di Maastricht.
Per concludere, il debito pubblico con tutte le conseguenze e penalizzazioni che questo comporta per i cittadini italiani, ha come fine l’arricchimento degli azionisti delle Banche centrali private. Vogliamo continuare su questa strada, oppure ribellarci agli usurai e riconquistare la sovranità monetaria, come ha fatto recentemente il popolo Islandese? Dipende tutto da noi.