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Che cosa sta realmente succedendo in Ungheria?

di Munkaspart - 08/01/2012


Che cosa sta realmente succedendo in Ungheria?

 

Pubblichiamo qui di seguito un documento del Munkaspart, un minuscolo partito comunista ungherese che si richiama al periodo precedente il 1989. Qualora sia in grado di prescindere dalle inevitabili astrazioni ideologiche, dai criteri sociopolitici condizionati da un rozzo schematismo classista e dalla pilatesca posizione di neutralità che il partito assume di fronte allo scontro in atto, il lettore potrà apprezzare il significato di questo documento, che fornisce qualche buona informazione sull’attuale situazione ungherese.
 
Il 1° gennaio 2012 una nuova costituzione è entrata in vigore in Ungheria. In connessione con ciò, la stampa occidentale ha pubblicato molti materiali che affermano che quello che sta accadendo oggi in Ungheria, “porta all’impoverimento del popolo” e “minaccia la democrazia e stringe la presa del governo sui media e la magistratura, nonostante le critiche provenienti da Europa e Stati Uniti”.Il 2 di gennaio una grande manifestazione ha avuto luogo al Teatro dell’Opera di Budapest. L’organizzatore ufficiale della manifestazione, il movimento di nuova formazione Solidarietà, ha un paio di dozzine di membri. Il suo leader è l’ex presidente del sindacato dei militari dell’esercito e della polizia, egli stesso è un ex ufficiale dell’esercito addestrato, tra l’altro, in uno degli istituti militari degli USA.
Dietro la manifestazione si può trovare il Partito socialista ungherese, le forze liberali e anche le organizzazioni “civili”, formate da essi. In questa manifestazione non partecipa alcuna organizzazione civile che per davvero lotta contro la povertà, per proteggere le famiglie, contro gli sfratti, ecc., o per esempio le tradizionali organizzazioni studentesche? Né i movimenti dei lavoratori agricoli, né sindacati, si erano presenti. Tra gli slogan di quella manifestazione non si può trovare nulla sul nuovo codice del lavoro, nessuna protesta contro la pressione e l’intervento del FMI. La reazione dei media occidentali a questi eventi, deriva dalle stesse fonti che in precedenza avevano sostenuto l’ex governo social-liberale e la sua politica di austerità.

Ma che cosa sta davvero succedendo in Ungheria?
1. Nell’aprile 2010 il partito conservatore Fidesz – Unione Civica Ungherese – ha vinto le elezioni parlamentari e ha sostituito il precedente governo socialista-liberale guidato dal Partito Socialista Ungherese (MSZP).
I partiti parlamentari considerano le elezioni del 2010 come un punto di svolta nella storia ungherese. Il Fidesz dichiara che era “l’inizio di una nuova rivoluzione”. I socialisti ed i loro alleati le considerano come “l’inizio dell’autocrazia e della dittatura”.

2. Il Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese è del parere che il vero cambiamento storico non ha avuto luogo nel 2010, ma nel 1989-1990, quando fu distrutto il socialismo in Ungheria. E’ stata una controrivoluzione capitalista. Il potere della classe operaia è stato sostituito dal potere delle forze capitalistiche. Le industrie e le banche di proprietà statale, e le aziende agricole collettive furono privatizzate. L’Ungheria ha aderito alla NATO nel 1999 ed è entrata nell’UE nel 2004. Il sistema capitalista basato sull’economia privata e della democrazia borghese fu stabilizzato.
Fu il passaggio dal socialismo al capitalismo che portò all’impoverimento generale del popolo ungherese. L’Ungheria ha una popolazione di 10 milioni di abitanti. 1,5 milioni di ungheresi vivono sotto la soglia di povertà, il che significa che vivono con un reddito inferiore ai 200 euro al mese. Quasi 4 milioni vivono con un reddito di 250 euro al mese. Il numero ufficiale dei disoccupati è pari a 0,5, in realtà c’è circa 1 milione di persone senza alcuna possibilità di trovare un lavoro.
La limitazione della democrazia non è iniziata nel 2010, ma nel 1989-1990. le forze politiche che lottavano contro il sistema capitalistico, primo fra tutti il partito comunista dei lavoratori ungherese non ha accesso ai media pubblici. La Stella rossa e la falce e martello – “come simboli della tirannia” – sono stati vietati nel 1993. Nel 2007 tutta la dirigenza del PCLU fu accusata di “pubblica diffamazione”. Le campagne anticomuniste ebbero luogo a prescindere da quale partito borghese fosse al potere.

3. La classe capitalista ungherese ha diversi parti per esprimere i propri interessi. Da un lato c’è il Fidesz – Unione Civica Ungherese, che esprime gli interessi dei conservatori, parte dalla mentalità nazionale della classe capitalista. È tradizionalmente orientato verso la Germania.
D’altra parte ci sono il Partito Socialista Ungherese e il Partito de “La politica può essere diversa”, che rappresentano la parte liberale e socialdemocratica della classe capitalista. Sono più vicini agli Stati Uniti e ad Israele.
La lotta tra i due partiti della classe capitalista ungherese ha radici storiche profonde. Prima del 1989 c’erano due correnti principali del movimento anti-socialista all’opposizione, la linea conservatrice dalla mentalità nazionale e la tendenza liberale. Nel 1990, il primo governo capitalista è stato formato dai conservatori. Allo stesso tempo, i liberali decisero una cooperazione a lungo termine con il Partito Socialista Ungherese, un partito socialdemocratico di destra. Molti dei leader di questo partito provengono dal periodo ex socialista, ma hanno completamente cambiato la loro posizione e molti di loro divennero ricchi capitalisti.
Dopo aver distrutto il sistema socialista, le forze capitalistiche crearono una nuova struttura politica, che è esistita fino al 2010. Era basata sui seguenti principi:
Le forze conservatrici dalla mentalità nazionale e i liberali insieme ai socialisti, si avvicendavano al potere. Nessuno di loro poté avere il potere assoluto. Impedivano alle forze anticapitaliste di entrare nel parlamento.
Tutti loro rispettarono gli obblighi verso la NATO e l’UE, e non ci furono discussioni sulla politica estera.
Tutte le elezioni parlamentari tra il 1990 e il 2006 hanno dimostrato un chiaro equilibrio tra i due gruppi di partiti. La situazione cambiò drasticamente dopo il 2006. Era diventato chiaro che il capitalismo ungherese era in crisi profonda. E per tre ragioni principali. In primo luogo, l’economia ungherese dipende completamente dal capitale straniero. In secondo luogo, il popolo ungherese è povero, ha esaurito le proprie riserve. In terzo luogo, la corruzione è diventata un problema serio, paralizzando il normale funzionamento dello Stato.
Nel 2010 le forze capitalistiche si resero conto che le forze socialiste-liberali non potevano garantire la stabilità interna del capitalismo, non essendo in grado di prevenire esplosioni sociali. Ecco perché hanno deciso di cambiare la coalizione socialista-liberale e per aprire la strada al Fidesz.
Il compito principale del conservatore Fidesz, e il suo governo guidato da Viktor Orban è stato quello di impedire eventuali sviluppi simili agli eventi in Grecia. Il Fidesz ha vinto le elezioni con slogan sociale (piena occupazione, sicurezza sociale ecc.) La maggior parte delle persone erano profondamente insoddisfatte del governo socialista-liberale. Il Fidesz potè facilmente manipolarle e ottenere una maggioranza dei due terzi nel nuovo parlamento.

4. Il governo conservatore ha avviato cambiamenti in diverse direzioni:
Ha rafforzato la propria base di classe. Il Fidesz ha messo la propria gente in tutte le posizioni nella politica, nei media e nella cultura. Ha dichiarato l’idea di creare una nuova classe media.
Ha soddisfatto le forze nazionaliste in Ungheria, con l’introduzione della doppia cittadinanza per le persone di nazionalità ungherese che vivono all’estero, introducendo nuovi eventi della memoria collegata con il trattato di pace di Trianon, del 1920.
Ha chiaramente svoltato verso la tradizione conservatrice e nazionalista in politica, cultura e istruzione.
Hanno deciso di evitare una esplosione sociale, con diversi mezzi. In primo luogo, ha introdotto un nuovo codice del lavoro che dà diritti molti ampi ai proprietari capitalisti e trasforma i lavoratori praticamente in schiavi. In secondo luogo, dividono le masse operaie assegnando salari maggiori ai lavoratori della ferrovia e innalzando il salario minimo. In terzo luogo, hanno concluso un accordo con le principali confederazioni sindacali. Hanno potuto salvare i loro privilegi e, al tempo stesso, hanno rinunciato a una reale lotta di classe.
Il nuovo governo ha lanciato una generale campagna anti-comunista. Nel 2010 il codice penale è stato modificato. Hanno dichiarato che il comunismo e il fascismo sono uguali e coloro che rifiutano i “crimini del comunismo e del fascismo” possono essere condannati fino a 3 anni di reclusione. (Fino ad ora non ci sono state condanne.)
Negli ultimi giorni del 2011 una nuova legge è stata approvata, volta a regolare il processo di transizione verso la nuova costituzione. Tra l’altro dichiara che il periodo del socialismo (1948-1990) era illegittimo, criminale. Personalità di spicco del periodo socialista possono essere accusate e condannate. Le loro pensioni possono essere ridotte. La legge contiene una dichiarazione generale: l’attuale Partito Socialista Ungherese, quale successore legale del partito al governo del periodo socialista, ha la responsabilità di tutto quello che era successo in quel periodo. Non è ancora chiaro a quali conseguenze ciò possa portare.

5. Le forze socialista-liberalo hanno lanciato un serio contrattacco contro il governo.
Il Partito Socialista ha adottato molti slogan sociali e richieste del Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese. Ha cominciato a usare il colore rosso che il colore tradizionale dei comunisti.
I socialisti e liberali hanno cominciato a creare nuove organizzazioni e movimenti civici. Nell’ottobre 2011 il movimento di solidarietà è stato creato con un chiaro orientamento filo-socialista.
Hanno introdotto una nuova richiesta: abbasso il governo Orban! Il loro programma è creare un nuovo governo socialista-liberale.

6. Gli Stati Uniti d’America hanno apertamente interferito negli affari interni di Ungheria. L’ambasciatore statunitense a Budapest critica apertamente il governo ufficiale e sostiene la posizione delle forze liberal-socialiste. La segretaria di Stata Clinton ha fatto lo stesso nella sua lettera del 23 dicembre 2011. La lettera è stata pubblicata dalla stampa liberale.

7. Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese ritiene che:
Il capitalismo ungherese è in crisi. La crisi generale del capitalismo in Europa, rende la situazione ungherese ancora peggiore e imprevedibile.
La classe capitalista ungherese capisce che se il sistema euro o la stessa UE crollassero, ciò porterebbe a esplosioni sociali ancora più drammatiche di quelle in Grecia. Capiscono che le persone sono insoddisfatte e molte di loro considerano che il socialismo fosse meglio del capitalismo reale.
Sia i gruppi della classe capitalista conservatori che socialisti-liberalo vogliono impedire una qualsiasi esplosione sociale. Non sono diversi nei loro sforzi principali, ma nei metodi che vogliono utilizzare.
Ciò che è attualmente in corso in Ungheria è, da un lato, la lotta comune della classe capitalista contro le masse lavoratrici, dall’altra, la lotta tra due gruppi della classe capitalista. Ancor più si tratta di una lotta tra le potenze capitalistiche, gli Stati Uniti e la Germania, per dominare l’Europa.

Il Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese non supporta nessuno dei partiti borghesi. Dichiara che i principali problemi del popolo lavoratore sono la disoccupazione, i bassi salari, i prezzi alti, lo sfruttamento e il futuro incerto. Questi problemi sono le conseguenze del capitalismo. I governi capitalistici non possono e non vogliono risolverli.

L’unica soluzione dei problemi del popolo lavoratore è la lotta conseguente contro il capitalismo e la lotta per la prospettiva socialista.

Il Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese non supporta le dimostrazioni di massa delle forze socialiste e liberali. Il loro scopo non è quello di cambiare il capitalismo. Il loro scopo è quello di cambiare il governo conservatore capitalista con un governo capitalista socialista-liberale.
Il Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese non supporta neanche il Fidesz. Il suo scopo non è quello di creare una società socialista, ma riformare e rafforzare il capitalismo.
Il Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese ritiene suo obbligo di spiegare al popolo che c’è un solo modo per risolvere il loro problema. Dobbiamo lottare contro il capitalismo.
Vogliamo essere presenti ovunque ci siano lavoratori. Vogliamo aiutarli nelle piccole cose al fine di ottenere la loro fiducia per le cose grandi.

Sveleremo tutti gli sforzi delle forze revisioniste e opportuniste che vogliono manipolare i lavoratori e portarle alla democrazia sociale.
Non c’è nessuna situazione rivoluzionaria in Ungheria. Ma le cose possono andare male in Europa e in Ungheria. È per questo che prepariamo il partito, i nostri membri e le unità per le future radicali lotte di classe, che possono avverarsi in qualsiasi momento.
Siamo convinti che ciò corrisponda alla nostra posizione comune adottata al 13° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai.

Traduzione di: Alessandro Lattanzio
Fonte: http://www.solidnet.org/hungary-hungarian-communist-workers-party/2467-hungarian-cwp-what-is-really-going-on-in-hungary-en?tmpl=component&print=1&page=