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Monti va in TV a promettere crescita

di Debora Billi - 08/01/2012

 

Monti va in TV a promettere crescita. Una promessa impossibile da mantenere, per meri limiti fisici. Sarebbe ora di farlo sapere ai cittadini, e ci proverà Luca Mercalli.

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Stasera a Che Tempo Che Fa, il programma di Fabio Fazio, c'è un ospite piuttosto importante: il Primo Ministro Mario Monti, star assoluta delle conversazioni italiane e del blabla giornalistico da due mesi a questa parte.

Monti arriva nella trasmissione più piddina per presentare il suo programma CrescItalia, quello che chiedono i "mercati" per fidarsi di nuovo di noi e anche un po' quello chechiedono i cittadini in cambio del salasso delle tasse. In fin dei conti, dopo aver pagato montagne di gabelle e balzelli solo per riempire le tasche delle banche, ci si aspetta legittimamente che si metta mano alla crescita ed alla possibilità di rivedere due lire (pun intended).

Ma Monti fa i conti senza l'oste. Che in questo caso è rappresentato da uno dei padroni di casa della trasmissione: il meteorologo Luca Mercalli.

Luca non ha alcuna intenzione di lasciarsi scappare l'opportunità di dire la sua sulla crescita. La sua, che è anche la nostra e quella di tutto il pianeta: in sintesi, checrescere può essere una bella promessa che aiuta a sognare mentre si pagano le tasse, ma è una promessa che resterà lettera morta.

Continuare a crescere è impossibile, per meri limiti fisici. So che Luca parlerà di clima, non può farne a meno vista la sua professione, ma il vero limite sono le risorse molto più del global warming. Ovvero: limitare la crescita non è un atto volontario per "salvare il mondo", mauna sorte scritta e obbligatoria che il pianeta ci imporrà, volenti o nolenti.

Il petrolio è in esaurimento, il gas quasi; mancano le materie prime per continuare il ciclo produci-consuma-getta. Già siamo costretti a riciclare materiali inquinati (succede con la plastica, con l'acciaio, persino col cibo), e quanto all'agricoltura siamo in calo con la produzione e in aumento con la popolazione. Si profilano guerre locali e globali per il controllo delle risorse, non c'è più posto per tante potenze mondiali quando si è in tempi di scarsità.

Tutto questo cercherà di far capire Luca, prima che Monti arrivi a prometterci "la crescita", la solita crescita produci e butta, che è ormai francamente un'ossessione suicida. Sarebbe bello che il premier spieghi come lo Stato avvierà una grande opera di manutenzione e mantenimento dell'esistente, di quello che abbiamo costruito nei tempi grassi e che vogliamo conservare il più a lungo possibile per i nostri figli. Ma non lo farà. Perché Mario Monti, tanto incensato, è ancora il prodotto di un vecchiume miope che non ha capito nulla.

E che, tra gli applausi dei cittadini ignari, ci sta conducendo verso l'abisso a far la fine dei topi suonando il suo piffero.