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Netanyahu, Dempsey e la "soluzione finale" del problema iraniano

di Alfatau - 22/01/2012

 
 
   
Nel corso del consiglio dei ministri di sabato scorso, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele ha "il diritto, il dovere e la capacità" di prevenire l'eliminazione del popolo ebraico e dello Stato ebraico.
Il consiglio dei ministri ha ricordato che proprio settanta anni fa si era tenuta la conferenza del Wannsee nella quale, secondo alcuni storici, sarebbe stata adottata dai vertici nazionalsocialisti la decisione sulla "soluzione finale" del problema ebraico.
"Non mancano nemmeno oggi nemici irriducibili" ha affermato Natanyahu. "La volontà di distruggere il popolo ebraico non è mutata. Quello che c'è di diverso è la nostra capacità di difenderci e la nostra determinazione a farlo".
La scorsa settimana, il capo di stato maggiore generale delle forze armate statunitensi, gen. Martin Dempsey, nel corso di una visita in Israele sicuramente incentrata sulla questione del nucleare iraniano, si è recato a rendere omaggio al memoriale dell'Olocausto in Gerusalemme, scrivendo sul registro degli ospiti ufficiali, a nome del governo Usa: "Siamo impegnati ad assicurare che una simile tragedia umana non accada mai più".
Anche la storia diviene un'arma, in vista della soluzione finale del problema iraniano.