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Val di Susa, se anche la sinistra ha il cervello in manette…

di Andrea Colombo - 27/01/2012

Fonte: Gli Altri

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È difficile capire se negli arresti di Torino per gli scontri della val di Susa sia più grave il provvedimento da Stato di polizia in sé o la mancanza di reazioni che copre di vergogna il 90% della sinistra politica (poche eccezioni, Gennaro Migliore tra queste e conviene dargliene atto), giornalistica e intellettuale.

La sola idea di una “flagranza differita” di oltre sei mesi per degli scontri tra manifestanti e polizia dovrebbe far tremare le vene ai polsi a qualsiasi onesto liberale e a chiunque, specialmente a sinistra, non consideri la messa fuori legge del conflitto sociale il viatico per un mondo migliore. Il senso del messaggio è chiaro. Un governo debole con i forti e forte con i deboli sente montare un poco sobrio clima di rivolta sociale. Corre ai ripari dissuadendo preventivamente. Le motivazioni degli arresti (“resistenza, lesioni, danneggiamento”) sono di quelle che potrebbero essere addebitate a chiunque, in occasione di uno scontro con la polizia, non se ne torni a precipitosamente a casa. L’avvertimento non avrebbe potuto essere più chiaro, né più brutale.

La complicità di tutti i giornali e di quasi tutti i politici merita alcune riflessioni a parte. Il silenzio sarebbe stato meno frastornante se al governo ci fosse stato Berlusconi. Qualcuno avrebbe avanzato perplessità, qualcuno avrebbe protestato rumorosamente, persino parecchi secondini prestati al giornalismo avrebbero avuto qualcosa da ridire. Nell’insopportabile clima di conformismo pervasivo e bipartisan che si respira nell’Italia della seconda unità nazionale l’ordine di scuderia è invece non disturbare il manovratore. Come ai tempi infausti della prima unità nazionale, questo governo può permettersi tutto e quasi tutto si permette. Allora finì malissimo. È uso comune, negli ambienti della sinistracomme il faut, ripetere che questo governo è comunque molto meglio di quello Berlusconi. Di grazia, compagni di Sinistra Ecologia e Libertà, perché? In cosa sarebbe migliore un governo che martella le fasce sociali più deboli più di quanto non facesse quello precedente, sforna una dopo l’altra proposte da insurrezione popolare, come l’abolizione della cassa integrazione straordinaria, e tiene bordone a misure da Stato di polizia che Maroni nemmeno si sognava? Il governo di Silvio Berlusconi e delle sue olgettine era il fondo del barile. Questo sta sotto quel fondo. Non è un po’ meglio: è anche peggio.