Bastardi, avidi e bugiardi: ecco a voi i signori del petrolio
di Giorgio Cattaneo - 19/02/2012
Il lavoro di Rosebraugh ha un obiettivo chiaro: innalzare la soglia di attenzione e denunciare il “modello intenzionale dell’industria dell’irresponsabilità”, in vista delle elezioni presidenziali del 2012. La catastrofe petrolifera della piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico? Nient’altro che «un sottoprodotto di un’industria incontrollata, per cui i profitti di manager ed azionisti contano più della vita umana», accusa il regista, che denuncia anche l’indotto dell’incidente: migliaia di persone in preda alla disperazione, ormai rovinate. E mentre la lobby petrolifera globale è impegnata ad influenzare una politica sempre più sua vassalla, continua Bertaglio, chi alza la voce rischia: non solo di perdere il lavoro, ma anche la vita. «L’industria dei combustibili fossili ha dimostrato che non si fermerà davanti a nulla», avverte Rosenbraugh. Il potere petrolifero non esita a diventare addirittura «complice degli omicidi di coloro che si oppongono apertamente al degrado ambientale».
Provocatorio, combattivo e pungente: “Bastardi avidi e bugiardi” smaschera «l’influenza, la falsità e la corruzione» dell’industria petrolifera, e attacca frontalmente un sistema in cui «si mette il profitto davanti alle persone», supportando campagne di «menzogne che contrastino la lotta ai cambiamenti climatici». Per farlo, spiega Bertaglio, il regista americano intervista esperti sia eco-scettici che vicini alle teorie ambientaliste. Ma soprattutto racconta le storie di persone che, in ogni parte del mondo, vedono compromessa la loro vita proprio a causa delle “oil company”. Costato un milione e mezzo di dollari, il film è stato girato nell’arco degli ultimi tre anni ed uscirà nel 2012 in data ancora da precisare. Craig Rosenbraugh è più noto come attivista che come filmaker. E per questa sua opera prima, si dichiara pronto a subire ritorsioni: da uomini potentissimi, che non tollerano di essere “bastardi, avidi e bugiardi”.