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Prove generali di incaprettamento

di Stefano Moracchi - 24/04/2012

Fonte: attuazionista


La Fiom torinese invita la Fornero alla succursale di Caselle dell'Alenia per un confronto sulla riforma del lavoro e trova operai della Cisl a contestarla con tanto di cappio al collo.
L'invito ha suscitato le perplessità della Camusso e di Bonanni.
La Fornero, alla fine del monologo, ha ricevuto gli applausi degli operai Fiom.
Questa è lo normalità. Il fatto anomalo, che dovrebbe suscitare scandalo e rabbia, sono gli stupori a bocca aperta di coloro che ancora si ostinano a ragionare per figurine.
Altro esempio di normalità. La Polverini e Alemanno, essendo “fascisti”, non possono partecipare alla “festa” del 25 aprile. A diramare tanta saggezza è l'Anpi.
Questa è la rappresentazione della “politica” che riesce, questo si, con grande stupore dei pochi, a raggirare i molti.
I “duri” e “puri”, pensando per figure, partono da presupposti completamente errati in quanto credono che sia la contrapposizione, all'interno dello stesso blocco d'interesse, a realizzare le condizioni per la riuscita della “lotta”. Gli altri, pochi e scompaginati, al contrario, che guardano in maniera disincantata al teatrino della rappresentazione, pensano che la vera lotta possa realizzarsi solo tra blocchi d'interesse e non attraverso figure che, avendo lo stesso interesse, interpretano il ruolo della contrapposizione.
Abbiamo già detto, affinché si possano creare le condizioni per la situazione democratica (cioè criminale), bisogna che la transizione sia attraversata da contraddizioni “popolari” le quali, gettando le basi della “polemica dello scompiglio”, permettono l'avanzamento della ricomposizione sociale.
Nel momento in cui viene gettato il sasso della provocazione spicciola, quindi popolare, nello stagno della rappresentazione politica, l'effetto utile alla transizione è quello di far perdere tempo agli attori preposti alla recita, al fine di ritrovare l'equilibrio giusto nel rimettere in piedi la falsa contrapposizione su basi nuove e nuovi schieramenti.
Chi ha creduto, ingenuamente o meno, alla Fiom come il braccio armato della Cgil rimarrà deluso ma continuerà a seguire gli sviluppi del nuovo equilibrio e cercherà all'interno della nuova falsa contrapposizione il proprio ruolo.
Allo stesso modo faranno coloro che l'hanno sempre avversata. Anch'essi, rimanendo all'interno della falsa contrapposizione, troveranno le ragioni per rafforzare o cambiare il loro atteggiamento.
Per quanto riguarda, invece, la pagliacciata sul 25 aprile, c'è da dire che solo anni di beata e beota immaturità politica consentono di cadere nella trappola ordita dal sistema criminale per continuare a riprodursi in totale tranquillità.
Basterebbe ritornare indietro con la mente alla falsa contrapposizione tra il “fascista” Fini e il “comunista” Rutelli per mandare tranquillamente al diavolo l'organizzazione criminale Anpi (la stessa che non perde tempo di schierarsi con i “bombardatori umanitari”) e tutta la retorica della giornata della sottomissione americana.
Purtroppo siamo sottomessi materialmente e intellettualmente per renderci veramente conto di come ci stanno cucinando lentamente con il fuoco della retorica e delle immagini simboliche.
Gridare allo scandalo, rimanendo all'interno di questo agglomerato putrido e nefasto, è l'ennesimo autoinganno per poter continuare a consumare criminalità fino al momento in cui, la criminalità stessa, di cui ci siamo inutilmente nutriti, non ci divorerà.