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L'Italia s'è mesta

di Gianni Petrosillo - 26/09/2012


Se fossimo commentatori e politologi accreditati dalla grande editoria, dalla televisione, dall’accademia o dai salotti buoni, quelli cuciti in pelle umanitaria, ricamati con beneficienza spicciola e disegnati a stelle luminose e strisce orizzontali; se fossimo fini dicitori di banalità ma con toni cattedratici che si accordano ai lustrini dello spettacolo mediatico ufficiale; se fossimo colleghi degli illustrissimi, pregevolissimi, pregiatissimi, espertissimi, opinionisti sul libretto paga dei poteri smorti nostrani, con le lingue lunghe, i nasi adunchi e la vista corta; se anche noi partecipassimo ai convenevoli pubblici e ai salamelecchi dottorali, esaltandoci, incensandoci, citandoci, correggendoci a vicenda il tiro ed aggiustandoci reciprocamente il trucco; se fossimo noi a frequentare quella che di giorno sui giornali, con distanza e sdegno, lorsignori scribacchini chiamano casta arraffatrice, salvo ritornare  ad essere di notte, fuori dalla vista generale ma vicina al portafoglio individuale, la loro benevola finanziatrice; bene, se fossimo così, adesso voi non stareste qui, su un blog sperduto nella rete a leggere cose scomode e allarmanti, bensì tra le reti e le maglie dell’ideologia conformistica e desolante di fogliacci tipo La Repubblica o Il Corriere, a stordirvi con la medicina Monti, l’anestetizzante amaro per la salute pubblica che risolve il problema alla radice, sradicando il corpo nazionale e consegnandone le spoglie alla Trilaterale. Se, dunque, fossimo costoro, e quindi, che so, un Panebianco, tutta farina del suo sacco, o un Diamanti, inesauribile miniera d’idee, diremmo, con il dito sulla tempia o la mano sotto il mento, la postura sguincia, a ¾ di busto e ¼ d’intelletto, in posa per la storia e per la gloria; diremmo, appunto, con ingiustificata sicumera, trattandosi della solita tiritera; diremmo, cioè, tronfi e gonfi, pompati di vanità ma con spompata sensatezza; diremmo, ovviamente, che l’Italia s’è mesta per l’esorbitante nomenklatura, per le rigidità dell’economia, per la burocrazia arrugginita, per i lacci e lacciuoli del mercato, per i raggiri del sindacato, per gli imbrogli di Confindustria, per i ritardi dell’industria, per l’assenteismo operaio, per i disinvestimenti morali, per i mariuoli parlamentari, per le tette e i per culi, per i furbi e i paraculi. Ma loro che sono qualcuno, proprio perché non sono gente qualunque, non vanno di proposito oltre lo sguardo superficiale sul mondo, essi nascondono volontariamente la realtà dietro la mezza verità, la trave dietro la pagliuzza e la luna piena dietro l’indice monco per impedirci di attenzionare la principale causa immane di tutto questo sprofondare. Siamo nella melma per i problemi che pongono ma l’origine di tanta nequizia sta forse nella mancanza di fiducia, nella assenza di audacia, nella troppa svogliatezza dello Stato, della Politica, della società e del popolo italiano? Sta per caso nella eccessiva sconsideratezza di Batman, l’unico supereroe che toglie ai poveri per dare ai ricchi, o in quella della Bandana al vento suo precursore non mascherato ma ugualmente sputtanato?

A questi pennivendoli di regime non daremo nemmeno un tallero bucato di attendibilità finché non ci spiegheranno, o non domanderanno (basta una domanda, nessun decalogo per favore) chi erano e per conto di chi agivano gli emissari di Bruxelles e dell’UE che nel novembre dell’anno scorso vennero a minacciare in casa nostra il default se non si fosse appoggiato il governo tecnico affidato a Monti. Ci sono le dichiarazioni di un Senatore della Repubblica, membro di una importante commissione parlamentare, a provarlo. Come mai la nostra stampa, sedicente libera e bella, non ha dedicato alla questione nemmeno due righe? Chi glielo impedisce? L’Europa? Washington? Goldman Sachs? Il Bilderberg? La Trilaterale? L’Aspen? la Nato? I Droni?  Il Colle? Il Monti? Ohibò, non volendo il decalogo dei possibili responsabili lo abbiamo fatto noi, tuttavia, non era nostra intenzione chiedere niente, noi volevamo soltanto affermare con precisione quello che questi pusillanimi non hanno nemmeno il coraggio di adombrare…E addio ai sogni di ripresa peninsulare.