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Perché la battaglia di Aleppo sarebbe decisiva per i terroristi?

di Hoteit Amin e Ahmed Farhat - 02/10/2012



Una breve conversazione telefonica non è volta a spiegare totalmente una questione dolorosa e orribile come la guerra contro la Siria, affidata alle cure del terrorismo più abietto alimentato dai cosiddetti stati democratici, che cercano di diffondere il loro nuovo ordine e la loro nuova governance col fuoco e il sangue… Questa è la Siria che soffre, ma la magnifica Aleppo soffoca tra i fumi… soffoca tra gli incendi che hanno devastato i tesori archeologici che conservava per tutta l’umanità… E’ strangolata da tonnellate di pneumatici bruciati per suggerire che in parte è andata in fumo… Dove c’era bellezza vi è solo desolazione… Dove fioriva il gelsomino e filtrava il dolce odore delle arance, ora puzza di tradimento… Per la seconda volta in meno di un secolo, il governo francese è colpevole della sofferenza dei suoi abitanti… Il dottor Amin Hoteit ce lo ricorda senza elaborazioni… Chi non è d’accordo con questa accusa consulti i libri di storia sugli accordi e i trattati per la divisione  dei territori siriani tra la Francia e la Turchia, nel corso del secolo scorso; il loro tentativo attuale di smembrare e dividere questi territori è un segreto solo per chi non sa leggere o sentire! [Nota del traduttore Mouna Alno-Nakhal].

Su una superficie di soli 18500 chilometri quadrati, i migliori strateghi di tutti i colori si affrontano, bardati di tutto punto e di entusiasmo guerriero: il tempo è venuto ed è ad Aleppo che si gioca tutto! E Aleppo, la capitale economica e la seconda più grande città siriana, dovrebbe influenzare il corso degli eventi della campagna quasi universale condotta dai tamburi di guerra occidentali e regionali contro la Siria… E’ ad Aleppo che i mercenari dovrebbero rimettere piede prima di diffondersi. Perché Aleppo e per quali  motivi? Il dottor Amin Hoteit esperto di strategia militare e generale di brigata in pensione risponde alle domande, nel corso di una breve telefonata.

Le bande che affliggono la Siria hanno dichiarato che la “Battaglia di Aleppo” è determinante. Perché Aleppo? Perché non Damasco la capitale del paese? 
In più di 18 mesi in cui le bande di terroristi devastano la Siria, non sono riuscite a prendere il controllo finale di una parte del paese, che sia in continuità con le zone di confine. Pertanto, il controllo di Aleppo sarebbe un “salto di qualità” verso la vittoria, altrimenti il gioco è finito! Non essendo state in grado di farlo a Damasco, Homs e Idlib… si sono dirette a nord, per mettere le mani su Aleppo e quindi giungere a una sorta di spartizione territoriale contro le autorità. Se Aleppo gli sfugge, nessun altro territorio di grande importanza, nessuna città siriana, potrebbe essergli utile!

Che cosa vuole la Turchia? 
Il governo di Recep Tayyip Erdogan vuole che le bande vincano ad Aleppo, permettendo così di giustificare la loro ospitalità in territorio turco, e in particolare, il sostegno che ha continuato a fornirgli, un supporto che diventa un pesante fardello per Ankara. Dopo aver fatto tanto per incendiare la Siria, vede le fiamme arrivare pericolosamente vicine per, infine, divorarlo a sua volta. Il governo vuole vincere la guerra tramite i mercenari, e solo una vittoria gli permetterebbe di perseguire la sua politica… Inoltre, anche prima che le bande annunciassero la loro intenzione di dare la battaglia decisiva ad Aleppo, Ankara e Washington hanno avuto diverse riunioni di coordinamento al massimo livello d’intelligence e militare… eppoi, dall’esito di questa battaglia dipende il futuro di Erdogan, che ha un urgente bisogno di successi, da una parte contro i suoi avversari nel suo partito il cui Congresso è stato annunciato per la prossima settimana; dall’altra contro i partiti di opposizione e molti segmenti della società turca, le cui critiche contro la sua politica estera provengono da tutte le direzioni!
Senza contare che a causa della sua posizione strategica e della sua vicinanza all’Anatolia, Aleppo contava molto durante il dominio ottomano. Era già la seconda più grande città dell’Impero dopo Costantinopoli [Istanbul], il primo centro commerciale tra oriente e occidente, e se le ambasciate occidentali erano a Istanbul, Aleppo è sempre stata la sede delle rappresentanze consolari. Senza dimenticare che il Trattato di Sèvres, concluso il 10 agosto 1920 tra gli alleati e l’impero ottomano, dove Aleppo e la sua regione furono aggregate alla Siria, fu respinta da Mustafa Kemal Ataturk, che voleva annetterla come aveva annesso l’Armenia all’Anatolia; Il trattato infine fu sostituito il 24 luglio 1923 con il Trattato di Losanna, più vantaggioso per la Turchia su più di un titolo… Aleppo venne isolata dal suo porto sul Mediterraneo e il suo territorio ampiamente amputato, cioè il Sangiaccato di Alessandretta [corrispondente all'incirca alla provincia attuale di Hatay della Turchia, ndt].

Che cosa cercano i mercenari?
Cercano di trasformare la capitale economica Aleppo nella capitale del terrorismo, che diventerebbe la sede di un nuovo “Consiglio nazionale di transizione” e i paesi del Golfo sarebbero ben lieti di riconoscere, ora che le bande hanno avuto al promessa di questo riconoscimento da parte del governo degli Stati Uniti e del presidente francese François Hollande! Ma questo non è il loro unico scopo. Da un punto di vista sociale, Aleppo è in qualche modo una sorta di piccola Siria, essendo molto rappresentativa di tutta la popolazione e delle sue componenti religiose. Controllarla, permetterebbe alla presunta opposizione siriana di promuovere il suo desiderio di istituire un cosiddetto “sistema pluralistico”, uno slogan bugiardo ed ipocrita dal momento che è ormai chiaro che questa opposizione obbedisce ai dettami di un colore… e che i cristiani avranno molto da perdervi!

Come pensate finirà questa battaglia di Aleppo? 
Gli insorti sono caduti in una trappola e le loro ambizioni si basano sulle sabbie mobili. La battaglia di Siria finirà con la vittoria. I terroristi accetteranno la sconfitta. Nulla all’orizzonte suggerisce una conclusione diversa!

Dottor Amin Hoteit, Ahmed Farhat, al-Manar 29/09/2012 Articolo tradotto dall’arabo da Mouna Alno-Nakhal per Mondialisation.ca Copyright © 2012 Global Research

Traduzione di Alessandro Lattanzio - SitoAurora