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Movimento 5 Stelle: l'Opinione del "corrosivo"

di Marco Cedolin - 17/10/2012



La novità attuale del panorama politico italiano è  Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, un movimento che parte dal basso, ma espressione del pensiero di un leadership  profetico – messianica. Qualcuno obietterà ed obietta sempre che il Movimento è composto da gente comune, ma la linea però viene solamente dettata dall’alto, il profeta (Grillo) non fa parte del Movimento lui è “oltre”, con tutto quello che comporta, cioè lasua intangibilità.
Il Movimento 5 Stelle attualmente è impegnato nell’elezioni regionali siciliane e vogliamo parlare di questo Movimento con un saggista (da segnalare il suo libro Grandi Opere), blogger del “il corrosivo” e fine opinionista Marco Cedolin....


- Una delle più grandi novità del Movimento 5 Stelle è questo programma dettagliato, quasi una lista della spesa: acqua pubblica, energie rinnovabili, wi-fi libero e gratuito, si alla decrescita… Un programma uguale per tutta Italia che viene copiato ed appioppato a qualsiasi contesto, una soluzione buona per tutti i mali. Ma ci sono regioni come la Sicilia o Sardegna che sono carenti delle più elementari infrastrutture,  quindi ci chiedevamo cos’è il M5S?  Un movimento dal basso o un franchising della Politica

In tutta onestà non sono al corrente di quali siano gli spazi di personalizzazione lasciati da Beppe Grillo alle realtà locali nell'ambito della costruzione del programma. Sicuramente, fatte salve le direttrici di un programma nazionale è indispensabile che in ambito locale venga dato spazio alle necessità ed ai problemi che più sono percepiti sul territorio. La pianura Padana soffre per un problema di iper infrastrutturizzazione, mentre ad esempio la Sicilia ha un pesante gap in questo stesso ambito. Brescia e provincia sono avvelenate dall'inceneritore e dagli scarichi industriali, la Basilicata invece deve fare i conti con i pozzi petroliferi. A Saluggia esiste il problema della contaminazione radioattiva causato dai depositi di scorie, mentre a Taranto la gente muore di cancro a causa dell'Ilva. Un movimento dal basso sicuramente non può prescindere dall'affrontare in autonomia i problemi che coinvolgono il territorio, naturalmente sempre nell'ambito della sensibilità che costituisce la linea giuda del movimento. Se così non avviene il rischio è proprio quello di trasformarsi in un franchising freddo ed impersonale, portatore di direttive calate dall'alto.- Il M5S si fa portavoce di un’istanza moralizzatrice della cosa pubblica , una vera e propria rivoluzione contro la corruzione della Casta. Non si parla mai però di valori, dell’inviolabilità dei diritti personali, quindi volevamo porgerle un’altra domanda: Che cosa faremo di una corretta gestione della cosa pubblica, “morale” e trasparente sul web, ma perfino dei “gree jobs” promessi dalla rivoluzione di Grillo, se poi dovessimo rinunciare alle nostre libertà personali?

La demonizzazione della casta, portata avanti in questi anni non solo da Grillo, rappresenta la strada più semplice per raccogliere consenso popolare a basso prezzo. E' molto più semplice impressionare il cittadino facendo leva sui costi delle auto blu, piuttosto che coinvolgerlo in una battaglia contro il signoraggio, così come è più semplice "entusiasmare" la contestazione nel merito degli stipendi d'oro dei camerieri politici, anziché contaminarla in una contrapposizione nei confronti della BCE e dell'Europa dei banchieri che ne dirige le gesta. In realtà se anche venissero eliminati tutti i privilegi (che pure esistono) dei camerieri politici ed i costi da essi determinati, per il cittadino non cambierebbe assolutamente nulla, dal momento che il problema è a monte, essendo l'Italia un paese eterodiretto da organismi bancari transnazionali che di fatto rastrellano il denaro della popolazione per trasferirlo nelle casse delle banche, in misura tale da rendere infinitesimale l'incidenza di qualsiasi costoso privilegio riguardante i loro camerieri. Una corretta gestione della cosa pubblica, morale e trasparente sarebbe totalmente inutile in un paese deprivato della propria sovranità e della propria costituzione che si trova sotto occupazione straniera.

- Grillo non ha creato dei cittadini attivi e cooperosi, ma degli esagitati pronti ad attaccare chiunque scalfisca la bontà delle idee del “Messia”, poi Bersani ha detto <> e tutto è rientrato nel folklore del teatrino della politica. Ci sono delle remote possibilità per cui questo movimento si trasformi in qualcosa intollerante al diverso o è davvero una boutade?

Non sono mai stato impegnato nel Movimento 5 stelle, ma la maggior parte dei grillini che conosco sono brave persone, disposte ad impegnarsi per tentare di cambiare qualcosa. Se il Movimento di Grillo riuscisse ad entrare in Parlamento il pericolo reale sarebbe costituito dal massiccio tentativo d'infiltrazione portato dai professionisti della politica e non certo dalla presenza di un "Messia", senza il quale mai il movimento 5 stelle avrebbe potuto nutrire ambizioni di consenso così rilevanti. L'intolleranza nei confronti del diverso, in Italia ritengo sia principalmente concentrata nei grandi partiti, PD e PDL in primis, che tramite i loro gangli di potere (TV e giornali) orientano la sensibilità della massa ed epurano sistematicamente qualsiasi pensiero non conforme a quello reso dominante.
  
- Siamo in una fase di transizione politica, economica e istituzionale. La penisola è pervasa da spinte provenienti dall’estero e c’è “chi  paventa” e invece “chi auspica” la balcanizzazione dell’italia.  Quale ruolo hanno “le 5 Stelle” in questa fase?

Non ho le coordinate per prevedere o meno un rischio di balcanizzazione dell'Italia. La mia sensazione è comunque quella che i grandi poteri finanziari, impegnati nella distruzione degli stati e delle sovranità nazionali abbiano favorito la balcanizzazione solamente laddove è stato necessario imporre il loro disegno con l'ausilio della guerra, ex Jugoslavia, Iraq, Libia e via discorrendo. Mentre al contrario nell'ambito dell'Europa "storica" si preferisca mantenere il concetto di stato attuale, pur dopo averlo omologato e svuotato di tutti i contenuti. Non vedo spinte esterne che favoriscano le richieste di autonomia, non solo in Spagna (dove sono forti) ma neppure in Italia o altrove. Il ruolo del 5 stelle in questo ambito non ritengo possa essere apprezzabile, dal momento che mai ho percepito in Grillo la volontà d'intraprendere una strada di questo genere.

Intervista di Eugenio Catania
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