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L’ossessione per la “contaminazione” è una malattia dell’anima

di Enrico Galoppini - 10/03/2013

Fonte: Europeanphoenix




Israele non stupisce più nessuno, ma ogni tanto riesce ancora nell’impresa di farlo: in Cisgiordania (i cosiddetti “Territori occupati”, come se il resto non lo fosse) ha istituito linee di autobus “separate” per “coloni” ebrei e lavoratori palestinesi. I primi si lamentavano di dover condividere l’autobus coi palestinesi, perché si sentivano “minacciati”. Prima conseguenza della separazione: alcuni “coloni” ebrei hanno preso di mira gli autobus coi palestinesi, sapendo adesso di andare a colpo sicuro!

Non si sa se piangere o ridere. Da una parte c’è un mondo – l’Occidente - che dei “diritti umani” e dell’“antirazzismo” ha fatto una bandiera, un ‘credo’ che strumentalizza grazie al monopolio dei media e della cultura per dipingere di volta in volta gli avversari come “mostri” meritevoli solo di essere spazzati via dalla faccia della terra.

Dall’altra c’è un piccolo “Stato”, incistato nella regione vicino-orientale da troppo tempo, affacciato sul nostro Mediterraneo e per nulla pacifico (ci fa sapere di avere delle testate nucleari puntate su Roma!), che oltre a costituire una fonte costante di destabilizzazione (con la scusa della sua “sicurezza”) si pregia di sconfessare smaccatamente, attraverso la sua azione e la sua teoria, tutto il suddetto ‘credo’ fatto di proclamazioni di “pace” ed “amore universale”.

Si fa un gran parlare di una “nuova era”, di un mondo prossimo ad una “svolta” epocale eccetera. Ebbene, se c’è una cosa che deve cambiare, e per la quale non c’è più posto in questo mondo “nuovo”, è la presenza, in seno al genere umano, di individui così ossessionati dall’idea della loro “purezza” e dal pericolo di essere “contaminati” da tutti coloro che essi reputano diversi e quindi pericolosi, da trattare perciò con la massima durezza e tutto il disprezzo possibile.

Già, il “diverso”, sul quale si fa tanta retorica... Chi è qui il “diverso” da tutelare e rispettare? Questi signori che mettono su linee di autobus “separate” per i palestinesi (che devono solo ringraziare per poter ancora lavorare!)? Sembrerebbe proprio di sì, tant’è vero che devono continuamente denunciare, manipolando l’informazione, il “pericolo” in cui si trovano, ovunque.

Forse potrebbero vivere un tantino più tranquilli se si rilassassero e prendessero atto di far parte della grande famiglia umana, tutta sotto lo stesso Cielo. A cosa li sta portando questa follia della “purezza”, o meglio questo stravolgimento del concetto di “purezza” che ha un senso solo se lo si considera da un punto di vista spirituale?

Ad erigere attorno a sé muri, torri di controllo, sistemi di “sicurezza”. In una parola, un nuovo “ghetto”, che, ci assicurano “autorevoli” libri di testo, gli era stato imposto da gente cattiva e senza cuore nei secoli addietro.

Sarà, ma se il passato s’illumina alla luce del presente, vien da pensare che alla fine il ghetto non doveva proprio dispiacere a chi della “separazione” e dell’ossessione per la “contaminazione” ha fatto una ‘religione’…

A proposito di “religione”: quale “dio” potrà mai adorare chi si ostina a concepirsi “superiore”, a far parte d’un esclusivo ‘club’ in lotta perenne col resto degli uomini? Già, perché la fissazione esasperata sulla propria “diversità” è l’anticamera del senso di “superiorità”, e lo vediamo per tutte quelle “categorie”, come “le donne”, “i gay”, “i vegetariani”, “gli animalisti” eccetera, che a forza di rimuginare e covare rancore finiscono per esaltare se stessi, come pretesa “categoria”, ma in realtà non fanno che fortificare il loro ego, coltivando un odio sordido e davvero pericoloso (quello sì!) verso tutti gli altri, percepiti a quel punto come “ostili”.

Il “dio” di tutti questi individui, a ben vedere, non è affatto diverso dal loro piccolo ego ipetrofico ma insignificante, che incapace di aprirsi, di accogliere e di “arrendersi”, “facendo la pace” con se stessi, li costringe in una spessa prigione di paure e allucinazioni, di cui il sistema “segregazionista” sionista non è che la manifestazione più esteriore ed evidente.