Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Della vicenda dei due Marò

Della vicenda dei due Marò

di Pietrangelo Buttafuoco - 02/04/2013

Della vicenda dei due Marò c’è un dettaglio che non torna. E non è tanto la porcheriola messa in atto dai politicanti della destra per aggiudicarsi nientemeno un Terzi di Sant’Agata. Dai tempi di Legge & Ordine, infatti, la destra italiana non fa altro che raccattare frattaglie e scampoli alla pesca delle occasioni. Fosse pure per sposare la fellonia e farne blasone. Arrivare al punto di incoraggiare il venire meno alla parola data, sporcare la bandiera del Battaglione San Marco e tirarla per le lunghe umiliando due soldati (ancora una volta meridionalissima carne da cannone), è qualcosa che ripugna una storia abitata dai fantasmi intrepidi degli incursori. Ed è di-so-no-re tutto ciò, anche se Terzi torna utile alle manovre parlamentari di Renato Brunetta. Ma il dettaglio che non torna, adesso che la magistratura e le cancellerie dovranno vedersela con la coincidenza di Perugia e dell’ergastolo probabile per Amanda Knox, cittadina Usa, è un altro. E’ tutto nella domanda che sta all’origine: che ci facevano due Marò, in India? Ecco, combattevano contro i pirati. A guardia di una nave di proprietà di un armatore. E l’idea che due soldati siano stati spediti lì, noleggiati in virtù di chissà quale convenienza rispetto ai più costosi contractor, ecco, è una storia che non si può sentire. Ed è l’inascoltabile Italia dell’eterno Otto settembre.