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Verso il bail-in dello Stato italiano: debito pubblico, disoccupazione, spread

di Marco Della Luna - 26/08/2013


 

Il debito pubblico sale senza sosta superando quota 2070 a dispetto di tutti i tagli. Disoccupazione, chiusure aziendali e pressione fiscale si impennano. Il pil affonda.  Ma il governo annuncia l’uscita dal tunnel e lo spread scende sotto quota 250.

Come è possibile una tale contraddizione?

La contraddizione è solo apparente, perché quei dati sono solo superficialmente divergenti. In realtà essi convergono sullo scopo a cui lavorano gli speculatori finanziari e i loro collaboratori della partitocrazia italiana:

infatti disastro occupazionale, depressione economica e debito pubblico insostenibile sono esattamente gli ingredienti di cui essi abbisognano per ottenere il risultato voluto, cioè per creare le condizioni socio-politiche di esasperazione e paura che imporranno e giustificheranno, al fine di disporre di moneta che potevamo stamparci in proprio a costo nullo,  la svendita delle residue risorse del paese, il bail-in dello Stato italiano mediante il saccheggio dei risparmi dei cittadini, e la cessione delle  residue autonomie della Repubblica ai capitali stranieri – quelli stessi che manipolano rating e spread per la loro convenienze, premiando i governi che fanno i loro interessi, e punendo quelli che fanno gli interessi nazionali. Li manovrano per spingerti nella loro trappola.

Il mercato finanziario non premia affatto chi amministra bene, bensì chi fa vincere i suoi biscazzieri.