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Virus letale

di Cristoforo Barberi - 31/08/2013

 


 

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Vorrei proporre alla vostra considerazione ciò di cui da tempo sono convinto. E perché proprio a voi? Perché considero Massimo Fini un pensatore, un filosofo.

Ė riduttivo definirlo un giornalista, un semplice scrittore. Egli con la sua esperienza ed intuizione travalica ormai tutto ciò.

Come sociologo o politologo poi lo proporrei per una laurea “honoris causa” senza alcun dubbio.

Quando devo descrivere la sua preparazione a chi non lo conosce, a causa della sua discrezione ed educazione o della scarsa partecipazione ai dibattiti televisivi ove tace piuttosto che farsi coinvolgere dalle Scimmie Urlatrici, cito una sola sua considerazione che mi sembra la sintesi del suo pensiero e la descrizione più reale della nostra società: siamo i levrieri che corrono nel cinodromo per raggiungere una lepre che non possono raggiungere e… che é fatta di paglia.

Tali ci ha resi questo modello di società, ma tant’è.

Ma voglio passare a quanto la mia età e le mie meditazioni mi hanno portato a credere. Una considerazione speculativa, da “pensatore della domenica”, ma che cerca un riconoscimento ufficiale; una sorta di diritto d’autore dato però da chi è competente e degno.

A parte il disgusto e l’amarezza che spesso proviamo, quanto sto per dirvi conduce teleologicamente alla conclusione che non solo l’Uomo è la causa di ogni male ma è stato posto nel disegno complessivo dell’economia della Natura per distruggere ogni forma di vita sulla Terra. Perché la renda un sasso sterile, come i pianeti che ci circondano, prima che il Sole se ne nutra nel suo ultimo spasimo.

Naturalmente i tempi dell’Uomo sono molto più brevi dei tempi cosmici e perciò questa creatura, la più dotata posta sulla Terra, si dà già molto da fare.

L’incremento demografico, la dilapidazione delle risorse, l’inquinamento degli elementi più puri e necessari, aria ed acqua, lo sterminio di altre forma di vita, le specie in via d’ estinzione a causa dell’Uomo, non fanno che confermare questa ipotesi.

L’Uomo, per eliminare infine la sua specie, è in possesso di armi termonucleari, chimiche e batteriologiche in quantità già superiori al necessario, e la Storia insegna che non ci sono armi che una volta inventate non siano poi state usate.

Un virus letale quindi già posto nei geni della Madre Terra che nonostante il dovuto rispetto non è eterna, come nessun’altra cosa.

L’Uomo ne ha contaminato la superficie, l’ atmosfera, la stratosfera,ha perforato i regni sotterranei e subacquei per succhiarne gli umori, ha già sporcato il satellite e i pianeti più vicini; la mela ha già quindi il suo verme, il magnifico cavallo morto genera a sua volta i suoi. I germi della corruzione, in natura, sono  già insiti in ogni cosa.

Per questo i Romani pensavano che la decomposizione delle sostanze organiche producesse nuova vita: sbagliavano ma rende l’idea.

Se esplicito questa idea, molti, credenti tradizionali ed in senso umano, troppo umano, obiettano che l’Uomo è una creatura intelligente, che la sua opera è il completamento e miglioramento della Creazione. Non è cosi: l’evidenza mostra tutt’altra cosa. A cosa servono le grandi opere quando il fuoco finale riporterà tutto allo stato di elementi separati?

Aggiungo poi: ma volete che l’Uomo, questo virus letale, dovrebbe essere scemo? Intelligente deve essere, e molto, per assolvere al compito che è stato lui assegnato. Dovrà trovare le migliori soluzioni perché l’opera di distruzione sia relativamente veloce e completa.

Se ho squarciato un velame ditemelo, se lo aveva già fatto qualcun altro sorrideteci sopra,vuol dire che non aspettavate me, se volete convincermi del contrario perdete il vostro tempo.