Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Commettere un crimine di guerra per coprirne un altro?

Commettere un crimine di guerra per coprirne un altro?

di William Bowles - 02/09/2013


La velenosa menzogna dell’attacco chimico in Siria è stata diffusa dal Mossad

536980Qui è dove tutto è iniziato: la facciata dell’intelligence israeliana Debkafile è all’origine della storia che accusa il governo di Assad e il suo esercito dell’attacco con i gas a Ghuta est, che ora costituisce la base per la guerra alla Siria. Le fonti militari di DEBKAfile affermano che, proprio come i fratelli Assad hanno orchestrato l’attacco chimico ai civili siriani, così aveva fatto anche il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, attaccando Israele con i razzi. ‘I proiettili con il sarin sparati su Damasco, dalla 155.ma Brigata della 4a Divisione siriana, furono seguiti dai razzi su Israele e dalle autobombe in Libano‘, DEBKAfile, 24 agosto 2013.
Cerchiamo di riassumere ciò che sappiamo:
Il 21 agosto, da un sobborgo di Damasco, Duma, allora sotto il controllo dei ‘ribelli’, vengono sparati due razzi contro un altro sobborgo di Damasco controllato dai ‘ribelli’, Ghuta est, uccidendo un numero imprecisato di persone, compresi dei bambini. Si presume ora che qualche tipo di gas nervino o gas velenoso sia stato usato. Il New York Times l’ha documentato qui, anche se modifica alcuni luoghi sulla mappa. A questo proposito, come fa il NYT a conciliare la sua tesi sull’origine dei razzi con la versione del Mossad, che parla di proiettili di artiglieria sparati dalle montagne a sud (vedi la versione del Mossad). Ciò è confermato dall’articolo di Pepe Escobar sulle prove satellitari russe. In poche ore, o addirittura minuti, i video dei presunti effetti dell’attacco circolavano sul web e senza pausa (per non parlare di una qualsiasi prova), il Regno Unito seguito dappresso dalla Francia, accusava il governo di Assad dell’attacco e faceva pressione per un attacco immediato alla Siria, con o senza l’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Per saperne di più si veda questo Wiki, dove i dettagli relativi al lancio dei due razzi possono essere trovati. Non è esattamente una presentazione coerente, in quanto si tratta di un insieme di link e descrizioni, ma sembra che i razzi siano stati lanciati da una base delle forze speciali siriane a Duma, poi occupata dai “ribelli”.

La ‘prova’
Per diversi giorni, difatti fino al 28 agosto, non vi era alcuna prova avanzata dai media ufficiali che confermasse le accuse di Stati Uniti, Regno Unito e Francia. Poi un resoconto pubblicato dal servizio d’intelligence israeliano Mossad sulla rivista tedesca Focus del 24 agosto, veniva ripreso dai media mainstream. Il 28 agosto un articolo del quotidiano londinese The Guardian ci dice che la ‘prova’ era di origine israeliana, in particolare dell’unità d’intelligence 8200 delle Forze di Difesa Israeliane; “Specializzata nella sorveglianza elettronica, intercettava una conversazione tra ufficiali  siriani riguardo l’uso di armi chimiche, ha detto a Focus un anonimo ex-funzionario del Mossad. Il contenuto della conversazione venne recapitato agli Stati Uniti, ha detto l’ex-funzionario“. The Guardian, 28 agosto 2013.
Un articolo più completo sulla connessione israeliana può essere trovato su Times del 27 agosto: “Fu Brun, analista dell’intelligence delle IDF, che ad aprile aveva scioccato la comunità internazionale dichiarando che l’esercito era abbastanza certo che Assad avesse usato armi chimiche contro le forze ribelli in Siria, a marzo. Anche questa volta, l’intelligence militare israeliana avrebbe  giocato un ruolo chiave nel fornire prove sull’uso di armi chimiche da parte di Assad. Venerdì scorso, Canale2 d’Israele riferiva che le armi erano state usate dalla 155.ma Brigata della 4a Divisione corazzata dell’esercito siriano, una divisione sotto il comando del fratello del presidente siriano, Mahir Assad. I proiettili con gas nervino furono sparati da una base militare nella catena montuosa a ovest di Damasco”, affermava il servizio televisivo. L’articolo non precisava la fonte delle sue informazioni. Ma successivamente, la rivista tedesca Focus riferiva che un’unità d’intelligence israeliana stava ascoltando degli alti ufficiali siriani discutere dell’attacco chimico. Secondo l’articolo di Focus, una squadra specializzata in intercettazioni della prestigiosa unità d’intelligence 8200 delle IDF, intercettava una conversazione tra alti ufficiali del regime riguardo l’uso di agenti chimici, al momento dell’attacco. L’articolo, che citava un anonimo ex-funzionario del Mossad, affermava che la conversazione intercettata dimostrava che il regime di Assad era responsabile dell’uso di armi non convenzionali. “Giora Inbar, l’ex-capo dell’unità di collegamento dell’esercito israeliano nel sud del Libano, ha detto che l’intelligence militare israeliana aveva come priorità lo spionaggio in Siria, che era molto ben informata ed ampiamente attendibile. Gli Stati Uniti sono “consapevoli” dell’intelligence d’Israele contro gli atti del regime siriano, ha detto in un’intervista a Canale2, “e si basa su di essa”; l’intelligence israeliana è ritenuta fondamentale dagli Stati Uniti nel caso della Siria”, Time of Israel.
Ecco una traduzione del relativo passaggio dall’articolo di Focus:
Mossad: “razzi chimici delle forze governative siriane”
Secondo la comunità d’intelligence israeliana, il presidente siriano Bashar al-Assad è responsabile dell’attacco chimico a Damasco. Un’unità del Military Intelligence Service, l’Amam, specializzata in spionaggio radio, l’”Unità 8200″, controllava (spiava?) al momento dell’attacco chimico le comunicazioni dell’esercito siriano. Un ex ufficiale del Mossad ha detto a Focus che l’analisi ha chiaramente dimostrato che il bombardamento con i razzi chimici fu compiuto dalle forze governative siriane.” L’ONU chiede alla Siria di consentire l’accesso agli ispettori sulle armi chimiche, Focus, 24 agosto 2013
Penso che sia evidente che il Mossad abbia utilizzato un meccanismo abbastanza comune quando governi ed agenzie d’intelligence vogliono diffondere una storia fasulla; pubblicarla su una rivista relativamente sconosciuta e attendere che venga ripresa dai media aziendali. Dopo tutto, se la ‘traccia’ dell’Unità 8200 fu effettivamente ascoltata il 21 agosto, “al momento dell’attacco”, alla radio dell’esercito siriano, perché non dirlo immediatamente al mondo (anche se è successo!)? Non è ciò che io o voi avremmo fatto con quel tipo d’informazione esplosiva? Poi c’è stato il panico, il 24 agosto, nell’US/UK per cercare di annullare la visita del gruppo d’ispezione delle Nazioni Unite in Siria. Ora che significa tutto questo? L’US/UK sostiene che parlarne è ‘troppo tardi’ e che il regime di Assad ha ‘ripulito’ (una zona allora non controllata dal governo siriano). Era troppo tardi per scoprire se centinaia di persone erano state gasate? L’improvvisa inversione e la palese ostilità verso l’indagine delle Nazioni Unite, che coincide con le indicazioni secondo cui l’amministrazione progetta un grande attacco militare contro la Siria, nei prossimi giorni, suggerisce che l’amministrazione vede l’ONU come un ostacolo ai suoi piani d’attacco. “Kerry aveva affermato di aver avvertito il ministro degli Esteri siriano Muallam, giovedì scorso, che la Siria concedesse alla squadra ONU accesso immediato al sito e fermasse i bombardamenti, che secondo lui “distruggevano sistematicamente le prove”. Ora definiva l’accordo Siria-ONU per consentire agli investigatori un accesso illimitato, “troppo tardivo per essere credibile”. ‘Nella corsa per attaccare la Siria, gli Stati Uniti cercano di far deragliare l’indagine dell’ONU’, Gareth Porter, IPS, 28 Agosto 2013
Un’altra versione della storia del Mossad, si legge sul sito israeliano Tikum Olam: “[Ynet del 27 agosto] dice che tre alti ufficiali militari e d’intelligence israeliani sono attualmente a Washington a informare i loro omologhi statunitensi sulle intercettazioni dell’Unità 8200. Il documento sostiene inoltre che la prova principale su cui l’occidente basa le proprie accuse al governo della Siria, sono le intercettazioni segrete dell’IDF. Questo mi rende nervoso per diversi motivi: uno, perché le affermazioni delle IDF sono notoriamente inaffidabili. Ciò riporta alla mente le notoriamente fasulle “prove” del Mossad offerte regolarmente all’AIEA per “provare” l’intenzione dell’Iran di sviluppare armi nucleari. Due, mi domando quali secondi fini Israele possa perseguire agendo in questo modo.” L’NSA d’Israele accusa il governo della Siria degli attacchi chimici, Richard Silverstein, Tikum Olam, 26 agosto 2013. E che dire del mandato delle Nazioni Unite, che vietava al gruppo d’ispezione di accusare qualcuno, se poteva farlo? Tutto sembrava destinato a fallire, se non l’opzione dei bombardamenti.

Perché la corsa alla guerra?
E alla fine, perché la corsa alla guerra senza prove, se non falsificate, in questa fase tardiva? Sicuramente, se il giorno dell’attacco gli israeliani avevano rilasciato le informazioni di un presunto attacco con i gas da parte del governo siriano, avrebbero dato agli Stati Uniti e alle Nazioni Unite, una (seppur contorta) giustificazione per attaccare, invece di basarsi su “fede” e “buon senso”, come Hague e Kerry affermano? Non ho mai pensato che avrei visto l’intelligence privata del governo degli USA, Stratfor, pronunciarsi nel modo seguente, ma penso che sia un altro indizio di una operazione sotto falsa bandiera andato seriamente male, e che soltanto un attacco immediato alla Siria avrebbe potuto mascherare: “Il lavoro di Stratfor è analizzare il mondo il più oggettivamente possibile, e la situazione in Siria è tra le più difficili che abbiamo visto. Il problema è che davvero non sappiamo cosa sia successo. Generalmente si ritiene che il presidente siriano Bashar Assad abbia ordinato l’uso di armi chimiche contro i suoi nemici. Il problema è cercare di capire perché lo avrebbe fatto. Non perde la guerra civile. In realtà, ha ottenuto un certo successo militare limitato di recente. Sapeva che il presidente statunitense Obama aveva detto che l’uso di armi chimiche avrebbe attraversato una linea rossa. Eppure Assad l’ha fatto. Ma l’ha fatto? Potrebbero i ribelli aver inscenato l’attacco in modo da portare a un attacco contro al-Assad? Potrebbero le immagini essere state falsificate? Possono dei terzi, sperando nell’impantanarsi degli Stati Uniti in un’altra guerra, averlo fatto? Le risposte a queste domande sono importanti, perché comportano la risposta degli Stati Uniti e dei loro alleati. La spiegazione ufficiale potrebbe essere assolutamente oscura”. Email di Stratfor del 28 agosto 2013
Non c’è da stupirsi che Stratfor sia cauta sulle cause dell’attacco chimico. Peggio ancora, arriva anche a dubitare del governo degli Stati Uniti, quando dice: “La spiegazione ufficiale potrebbe essere assolutamente oscura“. Se, come afferma Gareth Porter, gli Stati Uniti volevano che il gruppo d’ispezione venisse ritirato perché, presumo, non voleva bombardarli assieme agli sfortunati siriani, ne consegue che, indipendentemente dalle prove, l’impero aveva programmato di spargere morte e distruzione sulla Siria, cosa che pianifica dallo scorso anno. Si è poi presentata l’occasione perfetta finché questi maledetti ispettori dell’ONU si sono messi in mezzo! La guerra eviterebbe l’imbarazzo di scoprire realmente cosa sia successo e, come sappiamo, il vincitore scrive la storia. Con il tempo le teste più fredde avranno una chiara visione dei fatti, su tutta la ‘storia’.

Copyright © 2013 Global Research