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La fine pavida e ingloriosa di un ridicolo impresario

di Francesco Maria Toscano - 02/10/2013

Fonte: ilmoralista


 
Per un attimo avevo creduto che Berlusconi, oramai spacciato e chiuso in un angolo, fosse pronto a tenere il punto per difendere quanto meno la sua (molto supposta) dignità. Riconosco di essermi sbagliato. Nessuno può difendere ciò che non possiede. Berlusconi è un uomo senza onore, senza morale, senza etica e senza pudore. Un pagliaccio, vigliacco e ipocrita, capace di dire tutto e il suo contrario nello spazio di un quarto d’ora. Alla fine di questa surreale mattinata nulla è formalmente cambiato. Il governo Letta continua grazie al rinnovato sostegno di Pdl e Pd che tanto tengono al “bene del Paese”. 

Spente le luci di questo vomitevole teatrino che avvelena da più di una settimana milioni di cittadini sempre più disperati e poveri, sul tappeto delle cose reali e tangibili rimane solo una cosa: l’aumento dell’Iva. Ennesima sadica misura recessiva destinata a colpire con ferocia quelle classi disagiate che già facevano fatica a mettere insieme il pranzo con la cena. Eccovi servito “il bene del Paese”! Alcuni amici, inguaribili schiavi di un tatticismo stucchevole e politicante, mi invitano a considerare l’ultima capriola con occhi diversi. “Preso atto di non avere i numeri per disarcionare Enrico Letta”, mi spiegano questi aspiranti Machiavelli di provincia, “Berlusconi ha scelto giustamente di sostenere strumentalmente Letta per mettere in difficoltà il Pd”. Si tratta di una lettura degli eventi miope e superficiale.

 Da oggi tutti sanno con certezza che Berlusconi non controlla più il suo partito, ridimensionato a tal punto da dover chiedere ad una nullità come Angelino Alfano perfino il permesso di parlare. All’interno del Palazzo, grazie ad alcune squallide manovre organizzate da un manipolo di zecche attaccate alla poltrona, Berlusconi avrebbe probabilmente perduto la sfida dei numeri. Ma era davvero così importante trattenere ad ogni costo qualche senatore peone all’interno del Pdl?

 Importante a tal punto da scegliere di perdere ignominiosamente la faccia di fronte al Paese intero che osserva sbigottito e incredulo queste pietose sceneggiate? Non sarebbe stato più coerente e nobile posizionarsi comunque all’opposizione del nuovo esecutivo guidato da Enrico Letta che, striminzito nei numeri, sorretto da una ventina di traditori e al laccio dei massoni reazionari continentali, avrebbe continuato ad attirare su di sé l’odio crescente di un popolo intero vilipeso, affamato e raggirato? Bene ha fatto Sandro Bondi a non votare la fiducia al governo Letta in dissenso rispetto al gruppo di appartenenza. Anche alla strumentalità più grossolana e abietta c’è un limite.

 Quale risultato pensa di aver ottenuto Berlusconi dimostrandosi pavido e arrendevole di fronte all’improvvisa arroganza dei suoi ex scagnozzi assoldati dall’esterno per fucilarlo? I suoi “alleati” di governo, ancora più ringalluzziti e inviperiti di prima, faranno di tutto per spingerlo al più presto in galera. E, a questo punto, dubito che esista ancora qualcuno in Italia disposto a commuoversi di fronte ad una evenienza ogni giorno più concreta.

 Venti anni fa Craxi  chiuse il sipario con dignità dopo avere fatto in Parlamento un discorso di verità. Oggi finisce ufficialmente l’era di Berlusconi, ridicolo impresario prestato alle istituzioni che esce di scena accompagnato dai fischi e le pernacchie che si merita. Nessuno ne sentirà la mancanza.

 
 http://www.ilmoralista.it/2013/10/02/la-fine