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Finanziamento dei partiti: una "riforma" per controllare gli elettori

di Marco Della Luna - 15/12/2013

Grazie a questa riforma, i partiti, semplicemente leggendo la tua dichiarazione dei redditi, vedranno a chi  dai il tuo 2 per mille! E' come consentire loro di spiare nella cabina elettorale e vedere come voti. Se si voleva evitare questo spionaggio, bastava rendere anonima la scelta facendo apporre la crocetta su tessera da infilarsi in una busta anonima e non trasparente. Ma evidentemente lo scopo era proprio di consentire lo spionaggio e il condizionamento del voto. Quindi, se abiti, per esempio, in Toscana o in Emilia-Romagna e vuoi un posto di lavoro o semplicemente evitare guai con la pubblica amministrazione, adesso sei costretto a dare il 2 per mille a un preciso partito politico. E guai a te se lo dai a un partito sgradito! Un ottimo modo per  stabilizzare il potere dei partiti sulla società, davvero, e non soltanto le loro rendite. Altro che “adesso il potere è tutto degli elettori”, come ha dichiarato Letta, altro che “protagonismo dei cittadini” annunciato da Alfano: adesso la casta ha più controllo che mai sugli elettori.  Ecco perché questa riforma è furba, orwellianamente furba. Non perché una riforma simile era già disegno di legge in attesa di voto, e col decreto di legge Letta si sono allungati di tempi e si è reso altresì possibile, per la maggioranza, lasciar decadere il decreto legge non convertendolo nei 60 giorni. Non perché, nel migliore dei casi, diverrà operativa fra tre anni. Ma perché rafforza la partitocrazia e toglie libertà ai cittadini. Ora l'illuminato ideatore di questa geniale riforma sia premiato come gli spetta:  con l'elevazione all'onore del Quirinale!