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Perché l’America “santifica” la Kyenge…

di Marcello Foa - 08/01/2014

Fonte: blog.ilgiornale


Questa è proprio bella. la Kyenge è una delle grandi “menti” dell’anno. Parola della rivista “Foreign Policy” che ha pubblicato la classifica degli oltre 100 pensatori più influenti del pianeta. La Kyenge è una dei due italiani presenti nell’elenco. L’altro è l’immancabile Mario Draghi, alfiere illuminato dell’Alta Finanza europea e americana

Ma cosa ha fatto la Kyenge per apparire in una classifica tanto altisonante? E’ il “primo ministro nero in Italia“. E va bene. “Combatte la persistente xenofobia in Europa”. Urca! Foreign policy la definisce una “soft spoken” ovvero una moderata. Fantastico. Già, una moderata che ha avuto “il coraggio di proporre leggi per concedere facilmente la nazionalità italiana agli immigrati”. E ha “promesso di di triplicare i posti nei centri profughi”, che chiede “meno repressione e più accettazione”. Insomma, una donna angelica che, in un Paese difficile come l’Italia, non arretra e intende “mantenere le proprie promesse rivolte all’attuale e alle future generazioni di immigrati”.

Insomma, un’eroina del Bene , una novella Madre Teresa di Calcutta. E un po’ ci scappa da ridere. Perché nessuno se n’era accorto, nemmeno i pochi che a sinistra ancora la stimano. Ma poi ci ricrediamo visto che a onorarla è Foreign Policy ovvero una delle due riviste delle élites globaliste americane – l’altra, ancor più importante è Foreign Affairs – che sotto un’aura di autorevolezza, indipendenza e oggettività in realtà perseguono un’agenda precisa.

Il loro ruolo è di stabilire cos’è politicamente corretto e cosa non lo è. E da molti anni l’immigrazione di massa è un obiettivo primario, da incoraggiare e sostenere in ogni circostanza. Chi serve la causa viene protetto e addirittura premiato, come la Kyenge. Chi non asseconda o si oppone al disegno viene bollato sistematicamente come reazionario, conservatore, razzista. Le riviste – trattasi di seriosi bi o trimestrali – danno il tono e il loro Verbo si diffonde a cascata nel mondo dei media, recepito con zelo da giornalisti aperti, spesso progressisti, sempre al passo coi tempi.

E’ con queste tecniche di spin che si governa l’opinione pubblica, che si creano le correnti “mainstream”, quelle dagli opinionisti dal Luogo Comune Vincente, che si sentono sempre dalla parte della Ragione e del Bene. E nemmeno dubitano di essere usati, come cancelli, che qualcuno apre e chiude a piacimento.