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Ghigliottina e antifascismo

di Diego Fusaro - 05/02/2014

Fonte: Lo Spiffero

 


Nei giorni scorsi, la Camera ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto su “Imu” e quote “Bankitalia” nell’ultimo giorno disponibile prima della decadenza, tra le proteste dei grillini. Laura Boldrini ha aperto la votazione, dopo avere troncato, tramite una decisione senza precedenti: ha applicato la cosiddetta procedura parlamentare della “ghigliottina”, il dibattito che proseguiva da due giorni per l'ostruzionismo del “Movimento 5 stelle”. I deputati di “Sel” dopo il voto finale sul dl Imu-Bankitalia hanno intonato “Bella Ciao”.

 

Quest’ultimo è stato l’aspetto più patetico di una vicenda di per sé già oltremodo patetica. L’antifascismomaniacale in assenza conclamata di fascismo resta uno degli aspetti più vergognosi di una sinistra che deve mantenere permanentemente vivo il mito del nemico fascista per non dire nulla contro il capitalismo: si intona “bella ciao” e intanto – con il vile appoggio di Sel – si svuota la sovranità e ci si sottomette sempre più marcatamente ai vincoli europei, che sono più a destra di Attila, re degli Unni.

 

L’antifascismo permette oggi alla sinistra di non prendere posizione contro la teocrazia emanativa del mercato, con tutte le esiziali contraddizioni che essa fisiologicamente secerne (dalla reificazione al classismo più indecente, dalle aggressioni imperialistiche alle nuove forme di sfruttamento e di schiavitù salariata). L’antifascismo in assenza di fascismo è oggi il mezzo che permette alla sinistra di diventare il luogo di legittimazione della violenza capitalistica: per Nichi Vendola e i suoi compagni, la violenza è sempre e solo quella dell’olio di ricino e del manganello, mai quella dei vincoli europei, dei Fiscal Compact, dei contratti di lavoro che rendono a tempo determinato la vita stessa.

 

Come l’antifascismo in assenza integrale di fascismo, così l’antiberlusconismo ha svolto il ruolo di fondazione e di mantenimento dell’identità di una sinistra ormai conciliata con l’ordine neoliberale. Ingiustizia, miseria e storture d’ogni sorta hanno, così, cessato di essere intese per fisiologici prodotti dell’ordo capitalistico e hanno preso a essere concepite come conseguenze dell’agire irresponsabile di un singolo individuo. La patetica scena di ieri è memorabile: mentre l’Italia viene svenduta, SEL e PD intonano “bella ciao”. La situazione è tragica, ma non seria.