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Standard per educazione sessuale bimbi

di Enrica Perucchietti - Adriano Scianca - 09/03/2014

Fonte: intelligonews



perucchietti

L’espressione “giocare al dottore” richiama scenari pecorecci da commediacce di quart’ordine. Quando la cosa riguarda individui da 0 a 4 anni, tuttavia, c’è molto meno da ridere. Se poi c’è il sigillo delle massime autorità sanitarie mondiali, la questione si fa inquietante. Eppure il documento “Standard per l’Educazione Sessuale in Europa”, che reca i marchi dell’Oms e della Federazione italiana sessuologia scientifica, si esprime proprio così. Per capire la portata delle trasformazioni a cui stiamo andando incontro ne parliamo con Enrica Perucchietti, autrice insieme a Gianluca Marletta del libro Unisex. La creazione dell’uomo senza identità (Arianna editrice).

Cosa passa per la testa a chi redige un testo del genere?

“Per capire questo documento è importante partire dall’approccio “olistico” più volte sbandierato dal testo. Che significa? Che nella sua onnicomprensività, il documento mescola di tutto, dichiarazioni di buon senso, indicazioni anche utili, insieme a cose del tutto inaccettabili. L’idea di fondo è quella che il bambino è già da sempre sessualizzato. Ora, non bisogna essere pedagoghi per sapere che il bambino è impregnato di senso. Il problema sorge quando si vuole sessualizzare tutto ciò”.

Alt, fermiamoci un attimo. Le tesi ottocentesche sul bambino “puro” e “innocente” che non ha stimoli sessuali sembrano smentite da tempo…

“Certo, ma il problema non è questo fatto, che è una ovvietà, quanto i sillogismi non aristotelici per cui da queste premesse si giunge a dire che se il bambino è un soggetto sessualizzato, allora la pedofilia è un orientamento del tutto lecito e legittimo”.

In effetti sembra una conclusione allarmante. Secondo lei c’è questo rischio?

“Guardi, tutto parte dai padri della teoria del genere, Kinsey e Money. Per Kinsey il problema della pedofilia non esiste proprio perché non c’è il rischio di “corrompere” un bambino che è già da sempre sessualizzato. Ma lo stesso documento dell’Oms presenta aspetti inquietanti”.

Quali?

“Dopo una prima parte che presenta in effetti anche ragionamenti condivisibili e nobili petizioni di principio si va sul concreto e, alla fine, si trovano delle tabelle sulla educazione sessuale, divisa per età. Le prime tabelle si riferiscono ai bambini da 0 a 4 anni di età. Anche in questo caso, i primi obiettivi sono lodevoli: si tratta per esempio di dare al bambino “un’immagine positiva del proprio corpo e di sé” o di insegnargli il “rispetto per le differenze”. Scorrendo le pagine – ricordo che parliamo di bambini fino a 4 anni – leggiamo tuttavia che l’educazione sessuale dovrebbe trasmettere informazioni su “gioia e piacere nel toccare il proprio corpo, masturbazione infantile precoce” nonché mettere i bambini in grado di “esprimere i propri bisogni, desideri e limiti, ad esempio nel ‘gioco del dottore’”. O anche “acquisire consapevolezza dell’identità di genere”, cosa che nelle versioni di Kinsey e Money è difficile anche per un adulto”.

download (1)La storia del “gioco del dottore” è un po’ sinistra in effetti…

“Il bello è che tutti questi documenti sono sempre prodotti da organismi che sono “sovra-…”. Sovranazionali, sovrareligiosi, sovrafamiliari. Sono sopra a tutti i legami tradizionali. Lo scopo ultimo, in ogni caso, è chiaro. Diciamo che in qualche modo Huxley ha vinto su Orwell”.

Prego?

“Se leggiamo il Mondo nuovo vediamo che si tratta di una dittatura dolce, in cui tutti i desideri vengono soddisfatti. Il cittadino ha tutto ciò che vuole e non può immaginare una realtà diversa. Questo è il totalitarismo morbido oggi in atto. Non a caso nel mondo immaginato da Huxley la pedosessualità è diventata normale. Un modello più aggressivo, stile 1984, avrebbe invece generato crisi di rigetto”.

Qual è il cittadino ideale per questo “Mondo nuovo”?

“L’eterno adolescente. Che tu abbia 9 anni o 50, devi essere un adolescente. È così che al bambino anche piccolissimo si richiedono “competenze sessuali” (così si esprime il documento dell’Oms) da 15enne, mentre gli adulti ristagnano in un’eterna immaturità. La dimensione normale richiesta all’essere umano è quindi modellata sulla fascia d’età più instabile e – questo è il punto centrale – più manipolabile. La coscienza critica deve essere rimossa, tutti dobbiamo rimanere in balia delle nostre emozioni. Lo vediamo anche nella politica”.

In che senso?

“In tv o addirittura in Parlamento si è sempre sopra le righe, ci si insulta, ci si azzuffa. Come ragazzini. Il leader, poi, deve essere sempre più cool”.

Come i ragazzi più popolari nei licei…

“Esatto, la regressione adolescenziale porta proprio a quello. Renzi, per esempio, è tutto fuorché un “fico”, ma si è sottoposto a un restyling per sembrare tale. Da qui le comparsate in giacchetto di pelle e i programmi della De Filippi o le continue visite alle scuole. Tutto è basato sull’immagine, un po’ alla Obama: conta saper comunicare in modo affascinante, non ciò che si comunica”.

Tornando alla sfera della sessualità, qualcuno potrebbe risponderle che lei vuole favorire le discriminazioni o farci restare ancorati a un modello che favorisce la chiusura e l’ignoranza sulla consapevolezza…

“Sì, le abbiamo sentite molte volte cose del genere e lasciano il tempo che trovano. Quello che è importante sottolineare è che io e Gianluca Marletta, in Unisex, non abbiamo voluto guardare nella camera da letto. Non ci interessano gli orientamenti sessuali ma la strumentalizzazione che ne viene fatta per creare una nuova società in cui l’individuo sia spersonalizzato e strappato a tutti i suoi legami”.

A proposito: Stefano Bisi, il nuovo Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, ha dichiarato in seguito alla sua elezione: “Il nostro compito è quello di sempre: costruire umanità”. È un messaggio che va nella direzione che diceva lei sopra?

“Certo. Alcuni gruppi di potere, non necessariamente massonici, ma in alcuni casi anche sì, vogliono creare un “nuovo ordine” che ha bisogno però prima di una base umana. Per cui innanzitutto bisogna distruggere quella vecchia, sradicando la persona dalle sue appartenenze nazionali, religiose, familiari, sociali. Il nocciolo del problema è tutto qui”.