Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Che cosa succede in Ucraina? Resoconto e analisi di un colpo di Stato

Che cosa succede in Ucraina? Resoconto e analisi di un colpo di Stato

di Pasquale Andrea Calapso - 18/03/2014

Fonte: Stato e Potenza


 

1977462Ricordo la mia inquietudine nel mese di Gennaio, alla notizia dello scoppio della rivolta in Ucraina, che contestava il Presidente regolarmente eletto nel 2010, Viktor Yanukovich. Ero inquieto non tanto perché io non ami le rivolte di popolo contro governi iniqui e tirannici, ma perché notai subito, dalle foto circolanti nel web e dai resoconti di molte testate internazionali, che non si trattava solo di una rivolta di popolo. Questo lo capii a maggior ragione consultando la pagina Facebook “Con l’Ucraina Antifascista” ed il sito “aurorasito.wordpress”, entrambi portali (che vi invito a seguire d’ora in poi) di informazione che hanno documentato con foto e articoli di testate internazionali quanto sto per raccontarvi.
Erano presenti nella piazza fin dai primi mesi di rivolta, insieme a molti cittadini comuni che contestavano giustamente Yanukovich, che non è sicuramente un Presidente modello, elementi violenti e legati all’ideologia nazista, altri elementi all’apparenza pacifici, legati sempre a questa aberrante ideologia. I neo-nazisti violenti, para-militari, erano e sono quelli di “Settore Destro” (Pravij Sektor), che hanno un simbolo molto simile alla svastica di Hitler. I neo-nazisti istituzionali ed all’apparenza non violenti, sono rappresentati dal partito “Libertà” (Svoboda), che il 1 Gennaio, mentre Settore Destro abbatteva la Statua di Lenin e caricava la polizia, sfilava in maniera pacifica esponendo in testa ad un corteo il ritratto di Stepan Bandera. Ecco la ragione della mia inquietudine: Bandera fu il principale alleato ucraino di Hitler durante la seconda guerra mondiale, comandante in capo della divisione nazista “SS Galizien”, ed un Partito, in piazza contro Yanukovich, lo commemorava. Intanto “Settore Destro” uccideva poliziotti, che avevano ricevuto da Yanukovich l’ordine di non rispondere, nonostante i media occidentali dicessero tutt’altro, mentendo spudoratamente. Invito tutti a verificare quanti poliziotti morirono tra Gennaio e Febbraio, e quanti manifestanti. Scoprirete che i veri violenti erano proprio i manifestanti neo-nazisti, sostenuti fin da subito dall’Occidente.
Vi chiederete, perché l’Occidente ha sostenuto manifestanti dichiaratamente neo-nazisti contro Yanukovich? La risposta è la solita: interessi puramente economici. Yanukovic, eletto nel 2010, inizialmente si pensava fosse filo-occidentale. Fino a quando, nel Dicembre del 2013, arrivò la notizia dei suoi accordi economici con la Russia di Vladimir Putin. Fino a quel momento nessun giornale, nessuna tv, nessun politico occidentale lo aveva accusato di essere un “dittatore criminale”; stranamente, la campagna mediatica ai suoi danni inizia con gli accordi con la Russia, e parallelamente iniziano anche le proteste, inizialmente popolari, successivamente sempre più egemonizzate da Svoboda e Pravij Sektor, gli schieramenti neo-nazisti sopra citati. Yanukovitch, alle prese con un’opposizione violenta sempre più forte e bene armata, il 21 Febbraio strinse con essa un accordo che prevedeva elezioni a Dicembre con legge elettorale proporzionale, modifica della Costituzione in senso parlamentare e non presidenziale, formazione di un nuovo governo entro 10 giorni e deposizione delle armi da parte sia della polizia (che non le aveva sostanzialmente usate fino a quel momento) che dei manifestanti. Ovviamente, l’opposizione non accettò questo accordo ed il giorno dopo assaltò tutti i palazzi del potere di Kiev, distrusse le sedi del Partito Comunista Ucraino (l’unico ad avere denunciato il carattere neo-nazista dell’opposizione già a Dicembre) e prese il potere politico, dichiarando decaduto Yanukovich.
Perchè non accettarono l’accordo? Perché proprio quel giorno a Piazza Majdan dei cecchini uccisero manifestanti pacifici, e subito Ue e Usa diedero la colpa a Yanukovich. Il suo governo venne sostituito dal “nuovo governo di Kiev”, nel quale ben quattro ministeri sono andati a Svoboda, il partito che commemorò il nazista ucraino Stepan Bandera in un corteo il 1 Gennaio. Dopo la caduta di Yanukovich, si registrò un escalation di violenze naziste nel paese: venne bruciata una sinagoga e distrutta la casa del Segretario del Partito Comunista Ucraino, vennero pubblicamente minacciati ebrei, russi e comunisti dai leader della rivolta violenta nata a piazza Majdan. Una volta formato il nuovo governo nazista, quando ormai l’Ucraina era in mano ai reparti para-militari di destra, ecco la clamorosa rivelazione proveniente dalla telefonata tra il Ministro degli Affari Esteri dell’Estonia Paet ed il Commissario Affari Esteri dell’Ue Ashton: i cecchini non erano del governo Yanukovich, ma facevano parte dei reparti neo-nazisti, che addossarono la colpa al Presidente, lo abbatterono e presero il potere, con il pieno consenso dell’Occidente. Ma, come dicevamo prima, il popolo ucraino e russo non tardò a rispondere, ed in tutta l’Ucraina meridionale, storicamente legata alla Russia oltre che russofona, la Milizia popolare tuttora combatte con gli squadristi nazisti. Mentre da un lato il “nuovo governo ucraino” composto anche daSvoboda ha ufficialmente messo fuori legge il Partito Comunista Ucraino, il Partito delle Regioni (partito di Yanukovitch) e subordinato la lingua russa a quella ucraina rendendola lingua “secondaria” (in barba ai 9 milioni di cittadini ucraini con passaporto russo), ed ha ottenuto il pieno appoggio Occidentale, il Parlamento della Crimea approvava una risoluzione con la quale richiedeva al Parlamento Russo l’intervento militare, per difendere la popolazione dalle truppe neo-naziste. L’intervento russo arrivò repentinamente, e fino ad ora quelle truppe non hanno sparato un colpo, a differenza dei neo-nazisti del nuovo governo.
Fino al referendum del 16 Marzo, con il quale la Crimea, che ricordiamo era Russia quando ancora la Louisiana non era americana, si è ufficialmente annessa alla Federazione Russa, con il 96,77% dei voti favorevoli. La Crimea infatti fu ceduta dal Presidente sovietico Kruscev nel 1954 all’Ucraina, ma la sua storia è esclusivamente russa. Nell’Ucraina meridionale e orientale, nelle città di Lugansk, Donetsk, Mariupol, Odessa e Kharkov subito dopo il referendum ci sono state (come ci sono ogni giorno), manifestazioni contro il nuovo governo ucraino neo-nazista, e richieste di referendum per unirsi, anche loro, alla Federazione Russa, che senza dubbio preferiscono al neo-nazismo appoggiato dall’Occidente.
Infatti, gli Stati Uniti d’America e l’Unione Europea, invece di condannare il nuovo governo nazista e golpista di Kiev, sbraitano contro il referendum in Crimea, dichiarandolo illegittimo. Mi domando, è più legittimo per Usa e Ue il nuovo governo di Kiev, neo-nazista e violento? Come possono ritenere illegittimo uno strumento di volontà popolare? Lo fanno poiché il risultato di quest’ultimo va a vantaggio della Russia, unico vero obiettivo delle contestazioni a Yanukovitch.
L’ultimo triste capitolo di questa vicenda, è che l’Occidente non si limita ad appoggiare i neo-nazisti ed il loro nuovo governo, ma lo ha già depredato: Il 10 marzo, King World News, blog finanziario, intervistava William Kaye, manager di hedge fund della Pacific Group Ltd. di Hong Kong: William Kaye “Ora vi sono segnalazioni dall’Ucraina secondo cui l’oro ucraino è stato trasferito in aereo, alle 2:00, dall’aeroporto Borispil di Kiev, e portato a New York, presumibilmente alla FED di New York…” Si tratta di 33 tonnellate d’oro, circa 1,5-2 miliardi di dollari.
Un nuovo governo neo-nazista per l’Ucraina, che vieta due grandi partiti, regolarizza nella Guardia Nazionale squadracce paragonabili alle camice nere mussoliniane, e vende l’oro del proprio popolo alla più grande potenza che lo sostiene, gli Usa: non è esattamente una situazione che rispecchia i valori di democrazia e libertà di cui l’Occidente si fa portavoce. Valori rimasti solo belle parole anche quando l’Occidente ha distrutto l’Iraq e la Libia, ucciso barbaramente i suoi leader e rubato il petrolio di questi due paesi, donandolo a multinazionali occidentali, e lasciato una situazione di caos e fondamentalismo islamico, come nella nuova Libia “democratica” post-Gheddafi, dominata da tribù islamiche che hanno reintrodotto la Sharia. Sempre la solita storia, sempre la stessa ipocrisia mascherata da Libertà.