Ecco perché l'Europa non può isolare la Russia
di Pepe Escobar - 29/03/2014
La cancelliera tedesca Angela Merkel avrebbe potuto spiegare al Presidente degli Stati Uniti Barack Obama un paio di cosette su come instaurare una qualche forma di dialogo con il Presidente russo Vladimir Putin. Certo, solo se Obama avesse voluto ascoltarla. Ma Obama ha preferito mettersi a fare il professorino di diritto costituzionale ed ha tenuto una pomposa lezione di fronte ad una audience di Eurocrati nello scintillante Palais des Beaux-Arts di Bruxelles. Lo ha fatto mercoledì scorso quando ha spiegato che Putin è la più grande minaccia per l'ordine globale che gli USA amministrano dalla seconda Guerra Mondiale. Peccato che non gli sia andata troppo bene: La maggior parte degli Eurocrati presenti ha continuato, indifferente, a farsi gli affari propri o a twittare. Putin, intanto, incontrava l'Amministratore Delegato del gruppo tedesco Siemens, Joe Kaeser, nella sua residenza ufficiale fuori Mosca. La Siemens ha investito più di 1,1 miliardi di dollari in Russia negli ultimi due anni, e - parole di Kaeser - questi investimenti sono destinati a restare. Angela intanto prendeva certamente appunti. Di nuovo, visto quello che sono riusciti a combinare la CIA e l'ex capo del Pentagono della prima amministrazione Obama, Bob Gates, c'è solo quella che negli Stati Uniti viene chiamata analisi politica. Demonizzato ventiquatt'ore al giorno, sette giorni su sette, dalla tentacolare macchina della propaganda occidentale che lo ha disegnato come un aggressore spietato, a Putin e ai suoi consiglieri del Cremlino non resta altro che giocare un po' all'Antica Arte della guerra di Sun Tzu. Quelli che sono a capo del nuovo regime a Kiev si sono già impantanati in una rissa da osteria [1], e anche il Primo Ministro dell'Ucraina Arseniy Petrovych "Yats" Yatsenyuk vede i tempi duri che si stanno prospettando; infatti, la firma della parte economica dell'accordo di associazione tra Ucraina e Unione Europea è stata rinviata, quindi non ci sarà nessuna "conseguenza negativa" per l'industrializzata Ucraina orientale. Sarebbe quando è prevista la firma del famoso accordo sul gas da 1.000 miliardi di dollari, secondo il quale la Gazprom fornirà alla Cinese-CNPC 3,75 miliardi di metri cubi di gas al giorno per 30 anni a partire dal 2018 (l'attuale domanda giornaliera di gas della Cina è di circa 16 miliardi di metri cubi). Anche se la centralità dell'Europa è nulla rispetto a quella dell'Asia, la Russia non può sbarazzarzene, tanto che ci sono stati rumori a Bruxelles da parte di qualche "cagnolino da salotto" sull'annullamento dell'uso del gasdotto South Stream - quello che dovrà pompare il gas russo sotto il Mar Nero (bypassando l'Ucraina) verso Bulgaria, Ungheria, Slovenia, Serbia, Croazia, Grecia, Italia e Austria. Il Ministro bulgaro dell'Economia e dell'Energia, Dragomir Stoynev, ha già detto che non se ne parla nemmeno. Lo stesso vale per la Repubblica ceca, perché ha urgente bisogno degli investimenti russi, e dell'Ungheria che ha recentemente firmato un accordo nucleare con Mosca. A pensarci bene, nessuno ha mai perso un centesimo scommettendo sulla stupidità degli eurocrati di Bruxelles. Il South Stream e gli altri progetti energetici creeranno un sacco di posti di lavoro e di investimenti in molte tra le nazioni che sono più in difficoltà nell'UE. Vogliamo mettere altre sanzioni? Non meno del 91% dell'energia che usa la Polonia, e dell'86% di quella che usa l'Ungheria, arriva dalla Russia. Oltre il 20% dei prestiti esteri delle banche francesi arriva da società russe. Non meno di 68 società russe sono già quotate al London Stock Exchange. Per le nazioni del Club Med, il turismo russo è ormai una garanzia (un milione di russi è stato in Italia l'anno scorso, per esempio.) Il popolo dei "Think-Tank USA" sta cercando di turlupinare l'opinione pubblica americana per fargli credere che l'amministrazione Obama debba mettere in atto una replica della "politica del contenimento" del 1945-1989, per "limitare lo sviluppo della Russia come potenza egemone". La "ricetta" (che questi cervelloni propongono) suggerisce di armare chiunque inclusi i loro vicini - dalle nazioni baltiche all'Azerbaigian - per "contenere" la Russia. La nuova Guerra Fredda continua perché, secondo quello che dicono queste cosiddette "élite USA", non è mai veramente finita. Note: 1. Popcorn Please While "Putin's Agitators" Rule in Kiev, Moon of Alabama, March 26, 2014. Vedi anche: Con l'annessione della Crimea Putin abbatte i costi del gasdotto south-stream
Pepe Escobar è autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007), Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge (Nimble Books, 2007), e Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009). Nimble Books , 2009). Indirizzo e.mail: pepeasia@yahoo.com
Fonte : http://www.atimes.com Link: http://www.atimes.com/atimes/Central_Asia/CEN-02-270314.html 27.03.2014 Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l'autore della traduzione Bosque Primario. |