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La Russia ammonisce la NATO sul rafforzamento militare in Est Europa

di Johannes Stern e Alex Lantier - 06/04/2014

Fonte: controinformazione



 

Ieri ufficiali russi hanno protestato formalmente il rafforzamento militare della NATO in Europa orientale, avvertendo che sta mettendo in discussione i trattati che hanno governato i rapporti NATO-Russia fin dalla dissoluzione dell’URSS da parte della burocrazia stalinista nel 1991.
Questa settimana, la NATO ha rotto la cooperazione militare con la Russia ed effettuato esercitazioni in diversi paesi confinanti o vicini ad essa, compresi gli stati baltici e la Bulgaria.

 

Le esercitazioni fanno parte di un più ampio rafforzamento militare, in atto dal colpo di stato a guida fascista che a febbraio ha installato in Ucraina un regime filo-occidentale, rafforzamento che ha visto dispiegate forze NATO o pianificate esercitazioni militari in Polonia, Ucraina e negli stati baltici.
Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha detto ieri che Mosca pretende spiegazioni dalla NATO su tale rafforzamento militare. “Abbiamo posto domande all’alleanza militare del Nord Atlantico. Ci aspettiamo non una risposta qualsiasi, ma una risposta pienamente rispettosa delle regole che abbiamo coordinato”, ha affermato.
Lavrov ha accusato la NATO di violare l’accordo del 1997 con la Russia, che specifica che la NATO non effettuerà alcun nuovo “stazionamento permanente di forze di combattimento significative”. Ha anche accusato la NATO di violare la convenzione di Montreux sui dispiegamenti navali nel Mar Nero, la quale stabilisce che le navi da guerra di paesi esterni al Mar Nero rimangano nella regione solo 21 giorni. “Le navi da guerra statunitensi hanno recentemente prolungato la loro presenza nel Mar Nero diverse volte. Questo prolungamento non ha sempre rispettato le regole della Convenzione Montreux”, ha detto Lavrov.
La Russia ha ritirato il suo ambasciatore alla NATO, apparentemente per consultazioni, due giorni dopo che questa aveva sospeso la cooperazione con la Russia. “La politica di alimentare le tensioni non è di nostra scelta. Nondimeno, non vediamo alcuna possibilità di continuare la cooperazione militare con la NATO in un regime di routine,” ha dichiarato il vice ministro alla difesa russo Anatoly Antonov.
Ufficiali della NATO hanno indicato che continueranno nella loro escalation, ignorando le obiezioni russe. Il segretario generale della NATO, generale Anders Fogh Rasmussen, ha liquidato il discorso di Lavrov come “solo altra propaganda e disinformazione russa.”
Rasmussen ha indicato che, in quest’ottica, la NATO non è più vincolata al trattato del 1997. Citando la guerra in Georgia del 2008 e l’odierna crisi in Ucraina, ha detto: “La Russia sta violando ogni principio ed impegno internazionale preso in precedenza, prima di tutto l’impegno a non invadere altri paesi.”
Le argomentazioni di Rasmussen per giustificare l’irresponsabile escalation della NATO in Europa orientale, dipingendo la Russia come l’aggressore, sono un mucchio di bugie. La guerra in Georgia del 2008, come più tardi ammesso perfino da ufficiali USA, cominciò quando il regime georgiano supportato dagli USA assalì le truppe di pace russe di stanza in Abkazia e Ossezia del Sud, che non avevano attaccato nessuno.
I tentativi di presentare la NATO come il difensore dell’ordine mondiale e del diritto internazionale sono una frode evidente. Anche tralasciando il fatto che le potenze della NATO eseguono operazioni globali di tortura e assassinio per mezzo di droni, esse hanno più volte -nell’invasione dell’Iraq del 2003, guidata dagli USA, o nella minaccia di guerra alla Siria dell’anno scorso- cercato di muovere una guerra d’aggressione, nonostante l’opposizione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, in violazione del diritto internazionale.
Per quanto riguarda l’attuale crisi in Ucraina, questa è esplosa dopo che le potenze NATO hanno sfacciatamente appoggiato il golpe a Kiev, guidato da gruppi fascisti come il Settore Destro e il partito Svoboda, per rovesciare il regime filo-russo ed installarne uno allineato militarmente alla NATO, proprio ai confini della Russia.
L’escalation aggressiva della NATO, portata avanti nonostante il Cremlino la ammonisca che sta sfasciando tutte le fondamenta legali della fragilissima pace in Europa, minaccia una guerra tra NATO e Russia, potenza militare di prim’ordine con un enorme arsenale di armi atomiche.
[...] Il giorno dopo la decisione della NATO di terminare la cooperazione con la Russia, il Suddeutsche Zeitung, il maggiore quotidiano in abbonamento della Germania, ha dichiarato apertamente che “la NATO ora considera la Russia come un nemico.”
Ieri, in un’intervista con il settimanale tedesco Die Zeit dal titolo “Un invasione è possibile”, il primo ministro polacco Donald Tusk ha chiesto a gran voce l’installazione di uno scudo missilistico e lo schieramento di truppe NATO in Polonia. “La nostra spiegazione è semplice,” ha spiegato. “La presenza fisica della NATO in Polonia è meglio di tutte le rassicurazioni scritte sulla carta. Ciò è anche nell’interesse dell’Europa, perché qui ad oriente c’è il vero confine esterno dell’UE.”
Le conseguenze disastrose della restaurazione del capitalismo in Europa orientale da parte della burocrazia stalinista, basata sulla credenza ingenua che l’imperialismo fosse solo una storiella inventata dal marxismo, stanno venendo alla luce.
Spinte dalla crescente crisi geo-strategica e socio-economica del capitalismo mondiale, le potenze imperialiste della NATO stanno procedendo nell’escalation, mirata ad affermare senza scrupoli il controllo sull’Europa orientale e a giustificare le enormi spese militari. Stanno usando le accuse infondate di un’imminente invasione dell’Ucraina da parte russa come pretesto per incrementare le loro forze in Europa orientale e mettere a punto piani di guerra contro la Russia.
Definendo la situazione “incredibilmente preoccupante”, il comandante supremo alleato della NATO, generale Philip Breedlove, [...] ha delineato i piani per circondare la Russia armando gli stati dell’Europa orientale fino ai denti e aumentando massicciamente le spese militari: “Lavoreremo su ‘garanzie’ aeree, terrestri e marittime, e posizioneremo queste ‘garanzie’ lungo l’ampiezza della nostra esposizione: nord, centro e sud… E ora la discussione più dura con i nostri alleati sarà su quale componente terrestre costituirà il pezzo di garanzia che ci porta in questo nuovo paradigma.”
[...]

Traduzione: Anacronista

Fonte: WSWS