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Il gender e l'unoformità

di Fabrizio Fratus - Ciro Troise - 25/04/2014

Fonte: voceditalia


'Secondo l'ideologia gender non si nasce uomo o donna, ma si sceglie sempre cosa essere'
Da una parte i diritti delle coppie di fatto, degli omosessuali, dall'altra chi continua a definirsi contrario alle innovazioni legislative in tal senso; una sfida culturale in corso nella società contemporanea. Abbiamo intervistato Fabrizio Fratus, sociologo che s'oppone fermamente all'ideologia gender e difende la famiglia tradizionale:

La società sta cambiando e con lei anche la visione del mondo in cui viviamo ma vi sono persone, come lei, che credono che questi cambiamenti siano un errore, ad esempio lei si oppone fortemente a quella che viene definita teoria del gender, perché?

"Cosa è l’ideologia Gender? Se ne sente parlare poco, eppure si sta radicando in tutto il mondo occidentale; si basa su una nuova “follia” umana volta a negare che l’umanità sia divisa in due sessi, maschi e femmine. Un’ipotesi studiata in diverse università, tanto che a Pamplona si è tenuto il primo congresso internazionale dell’ideologia Gender. I sostenitori di questa nuova piaga sociale sono talmente bravi che sono riusciti a diventare un solido riferimento per Onu, OMS, Unesco, commissione su popolazione e sviluppo etc. imponendo la presentazione di proposte di legge in cui si ridefiniscono i confini di coppia, matrimonio e filiazione. Molti studiosi sostengono sia un nuovo strumento del mondo derivante dall’evoluzione di alcune posizioni di stampo marxista basate sulla libertà soggettiva e dell’uguaglianza assoluta"


Ma cosa sostiene la teoria gender, quali sono i suoi punti fondamentali?

"L’ipotesi gender sostiene la dissociazione tra il sesso biologico e la dimensione culturale, cioè l’identità di genere maschile o femminile, sostenendo, quindi, la negazione delle diverse identità sessuali. Il genere maschile o femminile non è più da considerarsi sesso biologico ma semplicemente una costruzione sociale e culturale, ecco dove si fa luce il pensiero di Marx. In sostanza, è un’ideologia per cui il corpo sessuato non è nato per definire il sesso di appartenenza ma la sessualità è una scelta personale a cui contribuirebbe anche la condizione sociale in cui si vive. Non si nasce uomo o donna ma si sceglie cosa essere e comunque, volendo, si può sempre cambiare tornando sui propri passi. Sono figlie di questa ideologia le diverse azioni in ambito legislativo, tra cui il riconoscimento delle coppie omossessuali (matrimonio e famiglia omosessuale) o la richiesta di adozione di bambini. Se la logica diviene quella per cui uno sceglie cosa essere, uomo o donna, risulterà normale che il concetto di famiglia naturale venga letteralmente spazzato via"

Quindi secondo lei anche la legge Scalfarotto rientri in un discorso più ampio di quello proposto, ci spieghi meglio

"Anche la legge sull’omofobia rientra nella logica dell’ideologia gender. Le conseguenze derivanti dalla legge Scalfarotto sarebbero drammatiche e, con il prolungamento della legge Mancino, si arriverebbe alla situazione per cui sarebbe impossibile un giudizio morale sui comportamenti omosessuali; il fatto di non potere giudicare in pubblico fatti e opinioni come quello di poter educare i figli con principi e concetti naturali sono l’esempio di come questa nuova ideologia agisce sul sistema sociale. Molti non si rendono conto della gravità e delle conseguenze di queste idee ed è proprio per questo motivo che il primo compito di tutti coloro che hanno compreso la problematica è di studiare quanto viene oggi presentato dalla teoria gender"

A suo avviso anche il passaggio di non scrivere più Padre e Madre sui documenti è un atto che rientra nella logica della teoria gender?

"Certamente, infatti è una delle varie iniziative dei sostenitori della teoria gender quella dell’avere cambiato il termine “madre” e “padre” col più aleatorio “genitori” sui documenti scolastici e burocratici. L’iniziativa, ovviamente, serve a non mettere in imbarazzo i gruppi formati da convivenze omossessuali con figli: infatti, ad un gruppo composto da due donne e un figlio diverrebbe risultare complicato firmare come padre e viceversa in un gruppo formato da due uomini e un figlio chi potrebbe firmare come madre? Questa è la logica con cui la questione del superamento del problema è stata affrontata dai teorici dell’ideologia gender. Qualcuno di voi – spero la maggioranza, NdA – si sarà reso sicuramente conto che il problema non è nella parola “padre” o “madre” ma che in realtà si sta stravolgendo tutto il normale concetto di famiglia. Il termine “genitore” ha un’origine ben precisa e nulla ha anche fare, ovviamente, con i gruppi di omossessuali che convivono e (per disgrazia) crescono un figlio. Il termine genitore ha una origine specifica e significa “colui che genera”, quindi è sempre stato un termine per indicare il Padre biologico, in origine, per poi passare ad un termine più generico riferendolo anche alla madre. Va da sè, quindi, che considerare genitore chi adotta un figlio o affitta un utero o usa metodologie di inseminazione artificiale non è linguisticamente corretto. L’uso improprio del termine, con il conseguente stravolgimento delle parole e del loro senso, è una costante di coloro che continuano a manipolare la realtà della società naturale, quella società basata sulla famiglia e quindi sul matrimonio… E, si badi bene, la parola matrimonio deriva dal latino matrimonium e ha anche in questo caso uno specifico senso, è riferito alla madre che con la sua unione con un uomo rendeva il figlio legittimo"