La ragioni (possibili) di una vittoria
di Carlo Gambescia - 27/05/2014
Fonte: carlogambesciametapolitics
Il successo di Renzi
Renzi ha vinto le elezioni. Sarebbe ridicolo a questo punto sostenere il contrario. Eppure quello della denigrazione è uno sport al tanto peggio tanto meglio che tuttora affascina alcuni inguaribili giacobini di destra e sinistra.
In realtà, quel che conta, non è recriminare su ragioni impossibili, ma capire le ragioni possibili di una vittoria. Gli ottanta euro? Semplicistico. La “bellezza del somaro” (nel senso che è giovane e sveglio)? Troppo poco. Il “messaggio di speranza, come lui stesso ha proclamato? Troppo.
Diciamo che gli ottanta euro, hanno mostrato che la sinistra può essere capace di fare una politica dell’offerta ( e non solo della domanda), capace di scuotere gli elettori con un atto redistributivo; la giovinezza gioca sempre un suo ruolo incantatore ( i media, facendo il loro mestiere ci sguazzano e rilanciano… e non c’è nulla di male); infine, pur senza esagerare, veicolare la speranza, come anticipo di una sicurezza che verrà, può innescare virtuosi processi di legittimazione politica
Insomma, Renzi ha vinto perché ha saputo mixare bene queste tre componenti. Mettendoci di suo il decisionismo, per ora più apparente che reale, ma posseduto in misura sufficiente per convincere gli elettori, come sembra, non solo di sinistra ma anche moderati.
A proposito di questo consenso allargato, alcuni osservatori hanno sprezzantemente parlato della nascita di una nuova Democrazia cristiana. Il paragone è storicamente ardito, però dal punto di vista di una prudente politica, elettoralmente maggioritaria, se si vuole trasversale (ossia essere capaci di parlare a tutti), ha un suo valore. Renzi sembra riuscire - modernizzando la sinistra con politiche dell’offerta redistributive - dove non è riuscito Berlusconi e dove Grillo sembra cominciare a incontrare difficoltà.
Riuscirà nell’impresa? Le parole si trasformeranno in fatti? Molto dipende non solo dal “fronte” interno ma anche da ciò che Renzi - come promette - riuscirà a realizzare in Europa. Qui purtroppo tutto diventa più difficile, non tanto ( o non solo) per il posto occupato dall’Italia nella gerarchia europea dell'autorevolezza (attenzione, non tanto della forza economica...) quanto perché -soprattutto dopo la vittoria della Merkel - non sarà facile convincere la Germania a mutare rotta, anche di qualche grado. Se Renzi, europeista fervente, dovesse riuscire, l’Italia avrebbe veramente trovato un leader. Perché - cosa da non dimenticare mai - è sempre la politica estera che fa la politica interna.