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“Nuovi barbari” in vacanza in Italia: i turisti russi

di Enrico Galoppini - 09/06/2014


 


Questi giornalisti non si sa davvero se “sono” o “ci fanno”.

Mentre l’Italia viene letteralmente invasa ad un ritmo di non meno di mille “migranti” al giorno (chi paga?), questi “professionisti dell’informazione” non trovano di meglio che segnalarci il “problema” costituito dai turisti russi che frequentano le località della Versilia:

http://www.ansa.it/toscana/notizie/2014/06/07/turisti-russi-in-versilia-uno-spot-per-il-bon-ton_4e9a79ee-b103-43f5-a253-4c791e6ed5a9.html

Le povere signore habitué del Forte dei Marmi non “riconoscono” più la loro località preferita: “Prima mi sentivo a casa mia, ora non più”. In effetti viene da piangere…

Già, è lo stesso pensiero che circola nella testa della maggioranza degli italiani, che fino ad una ventina d’anni fa, passeggiando per le strade delle loro città, si sentivano “a casa loro”. Ma questo fenomeno, assai più rivelante e socio-economicamente disastroso, non merita mai alcuna considerazione che non sia l’indeflettibile lode al “multietnico è bello”.

Va bene che non si deve generalizzare, ma è un fatto che molti italiani hanno subito crimini spesso efferati da individui, anche organizzati in bande, di nazionalità romena, albanese, marocchina, nigeriana ecc. Per non parlare dei rom, per i quali s’è addirittura espresso favorevolmente Papa Francesco (la “bontà” incarnata), secondo il quale è un “pregiudizio” quello dello zingaro che ruba i portafogli sull’autobus… Quale giornalista ha mai raccolto le grida di dolore di chi ha subito gravi violenze portate addirittura nello spazio sacro della propria dimora?

No, il problema sono questi “rozzi” dei russi, che “non sorridono” e bevono pure il cappuccino dopo pranzo!

Ma… lasciano laute mance, il che, direi, è forse quello che più interessa a chi li ospita, visto che molti italiani non hanno più il becco d’un quattrino.

Intendiamoci, questo tipo di “notizie” (che non lo sono affatto) vien fatto circolare per il semplice fatto che la reputazione della Russia e dei russi, da Putin fino all’ultimo vacanziero, dev’essere circonfusa di sospetto ed esecrazione.

Vedasi la cosiddetta “crisi ucraina”, coi “media” sbilanciati in maniera imbarazzante a favore del “governo” (?) di Kiev, che sebbene stia intervenendo pesantemente contro gli insorti esattamente come avrebbe fatto il “dittatore siriano” riscuote il plauso delle “democrazie”, le quali fingono di non vedere le “stragi di civili” – vere o presunte – che in altre situazioni hanno colto al volo per scatenare una “guerra umanitaria”.

Non sono poi questi stessi “buzzurri” di russi che il prossimo inverno hanno intenzione di lasciare l’Europa al freddo e al gelo? Le vedo già, le povere “signore di Forte dei Marmi” che gettano nel caminetto il mobilio d’antiquariato.

Non è forse la Russia, la centrale mondiale dell’ “omofobia”? Che cosa avranno mai per la testa questi “retrogradi” quando parlano, per bocca del loro presidente, di “valori tradizionali”: sono forse impazziti? Cos’aspettano ad “aggiornarsi”?

E, soprattutto, non è forse il Cremlino che pianifica da secoli la conquista del mondo intero?

I giornalisti nostrani sono rimasti fermi all’immagine dei cavalli dei cosacchi che s’abbeverano in Piazza S. Pietro. Ecco, non sarebbe l’ora che questi inqualificabili la piantassero di abbeverarsi alle fonti della menzogna e della disinformazione?