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Il default dell’Argentina, e l’inefficace “killeraggio” statunitense

di Massimiliano Greco - 01/08/2014

Fonte: Stato e potenza

Il debito estero come arma imperialista


In queste ore assistiamo amareggiati all’ennesima dimostrazione che l’intelligenza dell’opinione pubblica non supera quella dei famosi piccioni. Così come i pennuti, sottoposti da Pavlov a scariche elettriche ogni volta che toccavano cibo, finivano per lasciarsi morire d’inedia, così l’opinione pubblica, stimolata da scariche mediatiche, crede anche agli asini che volano.

bandiera argentina

E davvero è inquietante vedere come tante persone, anche dotate di titoli di studio elevati, e considerate intelligenti, si fiondino a gridare che occorre il rigore, il socialismo fa schifo, come tutti i Paesi sudamericani, è che gli Stati Uniti sono migliori etc…
L’elenco delle idiozie potrebbe continuare all’infinito, per cui è meglio passare ai fatti, che possono essere riassunti in una frase: il default dell’Argentina ha come responsabile gli Stati Uniti d’America, ma non avrà conseguenze serie.
Riepiloghiamo gli ultimi avvenimenti:

1) l’Argentina fa default a causa delle politiche che gli impone il Washington Consensus
2) l’Argentina cambia politica e nello stesso tempo annuncia la ristrutturazione del debito
3) le politiche adottate dai governi dell’Argentina (investimenti pubblici, nazionalizzazioni, lotta alla disoccupazione, rivalutazione delle pensioni) funzionano; allo stesso tempo il 99% dei creditori (tra cui l’associazione dei “bonistas” italiani) accetta la ristrutturazione del debito.
4) solo un fondo speculativo Usa – tra i maggiori responsabili della crisi in cui oggi versiamo – non accetta la ristrutturazione e fa causa all’Argentina. E’ chiamata a dirimere l’alta corte di Washington, perché gli speculatori sono americani.
5) l’alta corte di Washington dà ragione ai fondi speculativi (sentenza politica): essi hanno il diritto a ricevere l’intero indennizzo con interessi e adeguamenti.
6) la corte Usa blocca i fondi argentini che si trovano nelle banche Usa come “cauzione” per gli speculatori, e quindi quei soldi non possono essere usati per pagare il debito a tutti quelli che avevano accettato la ristrutturazione.
7) di qui il default, che non ha in realtà ragione di esistere perché l’Argentina i soldi per pagare li ha; e soprattutto questo ha a che vedere con scelte politiche operate altrove, non con la politica dei governi argentini che sono un esempio di successo in tutti i campi negli ultimi 10 anni, statistiche ONU alla mano.

Quali sono i motivi di tale killeraggio? Essenzialmente tre, dalla matrice comune:

brics + argentina

1) L’Argentina si è avvicinata ai Brics, forse l’entità più temuta dagli americani, sia perché è la dimostrazione che un mondo in cui loro non la facciano da padroni è possibile, sia perché adesso si sta espandendo ulteriormente nell’America Latina (e il Brasile è membro dei Brics) che gli Usa considerano il giardino di casa propria. Era addirittura dato praticamente per certo un ingresso dell’Argentina nei Brics. Poco dopo, il default: che tempistica!

2) L’Argentina si è mostrata solidale con la Russia, durante gli ultimi mesi, e anche questo è grave, agli occhi degli americani.

putin kirchner

3) In generale si tratta di uno scontro tra gli interessi imperiali americani da una parte, e quelli legati alla sovranità nazionale argentina dall’altra. Il boa americano non può permettersi di lasciar scappare nessuna preda, ma anzi deve serrare le spire, se non vuole restare a bocca asciutta.

A differenza del boa, più l’America stringe, più le prede schizzano via, come saponette bagnate (vedere che fine stanno facendo i ratti “siriani” anti Assad, o quelli naziucraini, o il mega-accordo Russia-Cina sul gas). Il default argentino, al netto del danno d’immagine, non avrà conseguenze catastrofiche, e probabilmente non farà che rallentare (di poco) il cammino di Buenos Aires verso i Brics. Il motivo per cui non avrà altre conseguenze è che l’Argentina i soldi per pagare li ha, ma gli Usa li hanno congelati. Certo, questo favorisce i pescecani, a discapito dei creditori ragionevoli, ma gli Usa non possono stringere troppo la morsa, perché se no stimolerebbero una corsa dell’Argentina verso i rivali americani: Cina e Russia, senza contare che se l’usuraio ammazza il debitore, poi perde i propri soldi.

jinping kirchner

È quindi ovvio che tale sentenza è sia una punizione che un ammonimento per l’Argentina, ma avendo il tipico sapore gangsteristico che ammorba tutta la politica estera americana, alla fine risulterà solo controproducente. Del resto, di mosse sbagliate Obama ne ha collezionate molte.