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L’Italia del governo Renzi esclusa dalla riunione di Berlino

di Luciano Lago - 25/08/2014

Fonte: controinformazione



 

Importante riunione oggi a Berlino degli Stati membri della UE che coinvolge i ministri degli Esteri di Francia, Germania oltre a Russia ed Ucraina per discutere circa la situazione della guerra che si sta svolgendo in Ucraina.

Partecipa il ministro russo Lavrov e la riunione ha la finalità di trovare una via d’uscita alla crisi determinata dalla sanguinosa guerra civile in corso tra l’Esercito di Kiev che ha intrapreso una spedizione punitiva contro le province di etnia russa del Donbass che si sono proclamate Repubbliche autonome di Novorussia.

L’Italia unico  assente al tavolo dei negoziati,  pur essendo questa il presidente di turno dell’Unione Europea. Non si è ritenuto di convocare il rappresentante degli esteri italiano, sig.ra Mogherini, in quanto del tutto insignificante la politica estera dell’Italia come Stato membro della UE.

Le ultime volte che la Mogherini ha partecipato a conferenze stampa a seguito di riunioni con gli altri membri della UE , questa si è limitata a leggere le veline dettate dal Dipartimento di Stato di Washington e ripetute a pappagallo dalla esponente del governo italiano.

 

D’altra parte nella sua veste di presidente di turno della UE, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, avrebbe potuto in precedenza sollecitare (a nome della UE) delle iniziative per riportare la pace in Ucraina, come ad esempio richiedere con forza al governo di Kiev la sospensione dei bombardamenti sulle zone civili delle città dell’Est Ucraina, avrebbe potuto sollecitare la creazione di corridoi umanitari per permettere ai civili di riparare in zone sicure, avrebbe potuto richiedere al governo di Kiev di sedersi ad un tavolo di trattative con i rappresentanti delle Repubbliche secessioniste, non lo ha fatto poichè questo non era nell’agenda di Washington, nonostante la UE avesse in mano l’arma di pressione degli aiuti economici all’Ucraina.

La passività e l’inerzia dimostrata dall’Italia hanno determinato la decisione di Germania e Francia ( paesi che contano) di escludere anche formalmente la presenza dell’Italia al tavolo delle trattative.

In questo modo Renzi, al di là delle tante sue tante chiacchiere, ha dimostrato di quanto sia tenuto in conto in Europa e sulla scena internazionale il suo governo, di fatto pilotato direttamente da oltre Atlantico per la politica estera e dalla Troika di Bruxelles e Francoforte per la politica economica.

Questo spiega anche l’indifferenza dell’Europa alle tante lamentele trasmesse dall’Italia sulla questione dell’immigrazione dal Nord Africa: nessun governo europeo prende sul serio queste lamentele e questi richiami, piuttosto vengono trasmessi segnali sbrigativi all’Italia di “arrangiarsi” come può poichè le cancellerie europee hanno ben altro a cui pensare.

Nel frattempo il rappresentante russo Lavrov ha posto l’accento sul diritto di Mosca di tutelare la propria sicurezza, visto che il conflitto si svolge a poche Km. dalla sua frontiera ed ha richiesto una cessazione immediata delle operazioni militari intraprese dal governo di Kiev al fine di intavolare delle trattative serie. Per tale motivo Lavrov ha richiesto a Washington, assente alla riunione, di fare pressioni sul suo alleato di Kiev per ottenere un cessate il fuoco.

Dal governo italiano nessuna posizione in proposito mentre si era avuto, due giorni, prima un sorprendente comunicato della Farnesina circa la spedizione degli aiuti umanitari sulla zona di Lugansk organizzata unilateralmente dalla Russia e che ha portato generi di necessità, medicinali ed alimenti alla popolazione bombardata e sotto assedio, varcando tale convoglio la frontiera ucraina dopo molti giorni di attesa forzata.

Nel comunicato la Farnesina condannava la spedizione degli aiuti umanitari fatta dalla Russia come” una azione gravissima”. Si deduce che una telefonata da Washington in proposito era arrivata allo stesso Renzi e questi si era immediatamente “adeguato” alle direttive dei padroni USA, in barba ad ogni esigenza di rispetto dei diritti umani sventolata in altre occasioni dal governo italiano. Vedi:   La Farnesina n campo “azione gavissima”

Niente di nuovo sotto il sole nella politica italiana: come in altre occasioni, la vecchia “libidine di servilismo” prende il sopravvento nei governanti italiani.