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Washington accumula bugie su bugie

di Paul Craig Roberts - 01/09/2014

Fonte: controinformazione



L’ultima bugia di Washington, che questa volta viene dalla NATO, è che la Russia abbia invaso l’Ucraina con 1.000 soldati e artiglieria motorizzata.
Come facciamo a sapere che è una bugia? Forse perché non abbiamo sentito che menzogne dalla NATO, dall’ambasciatrice statunitense all’ONU Samantha Power, dall’assistente segretario di stato Victoria Nuland, da Obama e il tutto il suo regime di bugiardi patologici, e dai governi britannico, tedesco e francese, oltre che dalla BBC e dal complesso dei media occidentali? Questa ovviamente sarebbe già una buona ragione per sapere che l’ultima propaganda occidentale è una bugia, visto che i bugiardi patologici di punto in bianco non si mettono a dire la verità.

Ma ci sono ragioni ancora migliori per capire che la Russia non ha invaso l’Ucraina con 1.000 soldati.


Una di queste è che Putin ha investito pesantemente nella diplomazia, supportandola con un comportamento non provocatorio. Certo non rischierebbe di compromettere la diplomazia inviando soldati in numero peraltro non sufficiente ad ottenere un effetto decisivo.

Foto satellitari truppe russe

Un’altra ragione è che, se Putin decidesse di non avere alternativa all’invio dell’esercito per proteggere i residenti russi in Ucraina orientale e meridionale, manderebbe soldati in numero tale da sbrigare il lavoro in fretta, come fece in Georgia quando l’esercito georgiano, addestrato da USA e Israele, invase l’Ossezia del Sud e venne distrutto in poche ore dalla risposta russa. Se doveste sentire che 100.000 soldati, accompagnati da copertura aerea, hanno invaso l’Ucraina, ecco questa sarebbe un’affermazione più credibile.

Una terza ragione è che l’esercito russo, per fermare i bombardamenti sulla popolazione russa effettuati dal governo fantoccio di Washington a Kiev, non avrebbe bisogno di inviare soldati in Ucraina. L’aviazione russa potrebbe facilmente e rapidamente distruggere l’aviazione e l’artiglieria ucraina, fermando così l’attacco ucraino alle province secessioniste.

Solo due settimane fa, dal britannico Guardian e dalla BBC era stato diffuso un resoconto inventato secondo cui un convoglio corazzato russo era entrato in Ucraina ed era stato distrutto dall’esercito ucraino. Due settimane prima di quello avevamo la bufala delle immagini satellitari presumibilmente fornite dal Dipartimento di Stato USA e che il corrotto ambasciatore statunitense a Kiev aveva diffuso sui social media, secondo cui le forze russe stavano sparando in Ucraina. Tra una o due settimane avremo un’altra bugia, e una o due settimane dopo di quella ne avremo un’altra, e così via.

Sulla maggioranza delle persone, l’effetto cumulativo di bugie su bugie risulta nell’opinione che la Russia non stia facendo niente di buono. Una volta consolidata questa opinione, i governi occidentali potranno procedere contro la Russia con mosse più gravi.
La presunta entrata di 1.000 soldati russi in Ucraina è stata dichiarata dal brigadiere generale della NATO Niko Tak “una significativa intensificazione dell’interferenza militare russa in Ucraina”.

La campionessa delle bugie Samantha Power ha detto al Consiglio di Sicurezza USA che “la Russia deve smetterla di mentire.” L’ambasciatore britannico all’ONU ha affermato che la Russia è colpevole di “una chiara violazione della sovranità del territorio ucraino.” Il primo ministro britannico Cameron ha avvertito la Russia di “ulteriori conseguenze”. La cancelliera tedesca Merkel ha annunciato che ci saranno più sanzioni. Un consigliere del Consiglio di Sicurezza tedesco ha dichiarato che “la guerra contro la Russia è un’opzione.” Il ministro degli esteri polacco Sikorski ha definito il presunto episodio come un’aggressione russa che richiede una risposta internazionale. Il presidente francese Hollande ha dichiarato il comportamento della Russia “intollerabile”. Il consiglio di sicurezza ucraino ha imposto la leva obbligatoria.

La spinta suicida dei leader europei verso la guerra contro la Russia è interamente basata sull’evidente bugia che 1.000 soldati russi siano entrati in Ucraina.
Ovviamente i media occidentali vi hanno dato seguito a passo serrato. La BBC, la CNN e Die Welt sono tra i più spericolati e irresponsabili.

La montagna di bugie accumulata dai governi e dai media occidentali ha oscurato la storia vera. Ossia: il governo USA ha orchestrato il rovesciamento del governo legittimo dell’Ucraina e imposto a Kiev il suo burattino. Il governo burattino di Washington ha quindi cominciato a minacciare e perpetrare violenza contro le popolazioni russe degli ex territori russi annessi all’Ucraina dai leader sovietici.
La gente russa in Ucraina orientale e meridionale ha resistito alle minacce.

Washington accusa continuamente il governo russo di supportare la popolazione nei territori che hanno votato per separarsi dall’Ucraina. Non ci sarebbe guerra, dice Washington, se non fosse per il supporto russo. Ovviamente, però, Washington potrebbe facilmente fermare la violenza ordinando al suo governo marionetta a Kiev di fermare i bombardamenti sulle province ex russe. Se la Russia può dire ai “separatisti” di non combattere, altrettanto può dire Washington a Kiev.

I fatti portano alla sola conclusione che Washington è determinata a coinvolgere l’Europa in una guerra contro la Russia, o almeno in un distacco armato, al fine di rompere i rapporti politici ed economici tra Europa e Russia.

I leader europei si prestano al gioco perché i paesi europei, con l’eccezione della Francia di Charles de Gaulle, non hanno più avuto politiche estere indipendenti dalla fine della seconda guerra mondiale. Seguono la guida di Washington e sono ben pagati per farlo.

L’incapacità dell’Europa ad esprimere una leadership indipendente condanna al fallimento la diplomazia di Putin. Se le capitali europee non possono prendere decisioni indipendentemente da Washington, per la diplomazia di Putin non esiste campo di applicazione.

Da notare che la nuova bugia sull’invasione russa è stata diffusa proprio il giorno successivo all’incontro tra Putin e il vassallo ucraino di Washington, per assicurarsi che nulla di buono potesse derivare dall’iniziativa diplomatica in cui Putin aveva investito tempo ed energie.

L’unico interesse di Washington è l’egemonia. Washington non ha interesse a risolvere la situazione da essa stessa creata per portare disagio e confusione in Russia. A meno che la situazione non venga risolta dal collasso economico ucraino, più Putin aspetta a risolverla con la forza, più difficile tale compito diventerà.

Fonte: Paul Craig Roberts

Traduzione : Anacronista