Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Renzi inizia ad affondare?

Renzi inizia ad affondare?

di Eugenio Orso - 08/09/2014

Fonte: Pauperclass


Certe cose inducono alla riflessione proprio nel momento in cui accadono. Per analisi particolareggiate, per conferme o smentite ci sarà tempo in seguito.

Entriamo nel merito della questione:

1)    Il ministro di maggior peso, principale garante degli interessi dei poteri esterni nel governucolo collaborazionista piddino-renziano, in queste ore si spreca in dichiarazioni sulla politica economica italiana, sulla centralità della riforma del lavoro, sul “patto per la crescita” – <<Faremo la nostra parte in Europa e l’Europa farà la sua.>> – rivelando un protagonismo sospetto e sovrapponendosi un po’ al Renzi mediatico. Non credo che al workshop Ambrosetti di Cernobbio Padoan abbia alzato un po’ troppo il gomito, sia diventato fin troppo loquace, e si sia lasciato andare davanti ai microfoni e alla stampa come se fosse lui “il capo del governo”. Un figlio di puttana del suo calibro è sempre lucido, non parla a caso. Forse la ragione della sua loquacità ha ben altra consistenza … 

2)    Marchionne, il bastardo torturatore di operai, continua a pontificare, a quanto pare dotato di extraterritorialità globalista come i capitali, ingerendo senza risparmio nella pur vergognosa politica italiana. Dopo la battuta “basta gente con il gelato”, rivolta all’economist e ovviamente a Renzi, che il gelato lo mangiava, dal workshop/passerella dello studio Ambrosetti intima al governo e allo stesso Renzi di scegliere tre cose e (finalmente!) farle. Chiaro il messaggio e altrettanto chiaro lo sbeffeggiamento. Le riforme, per quanto sanguinose, per quanto possano abbattere i quozienti elettorali e lo “share”, si devono fare, non solo annunciare! 

3)    Renzi va alla festa dell’unità – non più comunista o pidiessina, ma liberalglobalista – e ammette pubblicamente che ci sono dei paletti, che da solo non ce la fa, ma che i veti (alle riforme della troika, naturalmente) non sono accettabili. Una manifestazione pubblica di sopraggiunta debolezza, se si legge con attenzione, nonostante i sondaggi (e soprattutto i sondaggisti) ancora a favore. Per prevenire mosse contro di lui da parte di qualche “giuda” piddino scontento, per non finire come il precedente quisling Letta e salvarsi il culo, il clown liberal propone una segreteria nazionale unitaria del partito. Bella mossa!?!? Vedremo. Quello che si comprende, è che si tratta di una mossa fatta per dividere le “responsabilità”, spalmandole su tutti, e per costringere tutti ad appoggiarlo più convintamente. Infatti, se metti una comoda poltrona sotto il maleolente culo di un burocrate piddino, puoi comprartelo con una certa facilità.

Forse mi sbaglio, ma può essere che a questo punto l’astuto e opportunista Renzi teme di affondare rapidamente. L’autunno è alle porte e il gelido inverno non è lontano. Più di sei mesi sono passati da quel 22 febbraio 2014, giorno del giuramento del governo Renzi, e i nodi prima o poi vengono al pettine.  Renzi ha capito che ormai, per quanto lo riguarda (e riguarda, purtroppo, tutto il paese) siamo più vicini al prima che al poi. Venti di guerra a parte, che soffiano in piccola parte anche per causa sua (vedi il recente vertice nato nel Galles), non è lontano il momento in cui il gas russo non arriverà più (da novembre al freddo?) e soprattutto il momento in cui i padroni sopranazionali valuteranno la situazione bancaria italiana, i conti pubblici colpiti dalla depressione/deflazione e chiederanno conto dello stato d’avanzamento delle riforme antipopolari.

Siamo tutti d’accordo sul fatto che la richiesta “all’Europa” di maggiore flessibilità e di crescita è una recita renziana a uso e consumo interno, ma anche questa recita, se reiterata e troppo enfatizzata, può rompere un po’ i coglioni al vero manovratore. Non si sa mai che crei qualche problema, o qualche malsano comportamento imitativo! Poi è chiaro che i conti non sono a posto e si profila una manovra aggiuntiva per il 2014. Per trovare tutti i miliardi che servono, onde rispettare gli assai poco flessibili parametri europidi, si dovranno aumentare d’urgenza imposte e tasse, deprimendo ancor di più un sistema economico già in depressione. Come se non bastasse, l’ondata finale di privatizzazioni richieste da mercati&investitori (a loro beneficio) non si vede ancora, mentre il tagliatore di teste targato fmi, Cottarelli, incaricato delle spending review, preme per la privatizzazione delle municipalizzate e per aumentare drasticamente il costo dei servizi pubblici.

Non basta più che Renzi annunci, dica, dichiari, mangi gelati ostentando sicurezza. Non basta più che minacci il settore pubblico dicendo, davanti agli imprenditori, che lì “c’è troppo grasso che cola”, evitando di chiarire che quel “grasso” se lo papperanno i suoi padroni. Ci vogliono rispetto della tabella di marcia e risultati concreti! E precisamente i risultati attesi dai potentati sopranazionali, grazie ai quali lui è dove si trova e i suoi occupano le istituzioni. Privatizzazioni, aumenti tariffari, nuova spremitura fiscale, in particolare del lavoro dipendente, congelamento delle retribuzioni del pubblico impiego per tutta la decade, e perché no, una severa riduzione dei posti di lavoro nella pubblica amministrazione.

La mia impressione è che Padoan sa che Renzi sta per essere fottuto e anche Marchionne lo subodora. I due delinquenti globalisti si preparano. Il primo ad assumere qualche nuovo incarico, dentro o fuori l’Italia, il secondo a fare nuovi e buoni affari. Lo sa anche Renzi, che comincia ad avvertire il pericolo di una rapida defenestrazione. In fondo, il suo “fan” Berlusconi è stato il primo, ma di sicuro non sarà l’ultimo. Si stanno preparando tutti, Renzi compreso, all’arrivo del temuto governo-troika?