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Siria, tra terroristi e ribelli “democratici”

di Riccardo Tarantelli - 15/09/2014

Fonte: L'intellettuale dissidente


Il gruppo dei "ribelli moderati", appartenenti questi all'immensa galassia di forze anti-Assad, ha dichiarato di preferire una tregua con l'ISIS in quanto il regime di Assad sarebbe il primo e, fino a prova contraria, l'unico nemico da combattere.

  

 

Non facciamone un mistero: il connubio ISIS-ribelli anti Assad è ormai assodato. Rispondendo ad una logica “amicus meus, inimicus inimici mei”, i due schieramenti avrebbero preferito non belligerare tra di loro, facendo confluire tutti gli sforzi contro il regime Nussayri – dispregiativo con il quale viene identificato il governo Al Assad. Le parti si sarebbero incontrate nella zona di Hajar al-Aswad, sobborgo a sud di Damasco. In quel quartiere, i nemici di Assad non si faranno la guerra.

Il gruppo dei “ribelli moderati”, appartenenti questi all’immensa galassia di forze anti-Assad, ha dichiarato di preferire una tregua con l’ISIS in quanto il regime di Assad sarebbe il primo e, fino a prova contraria, l’unico nemico da combattere.Per capire questa assurda, quantomeno dannosissima logica, si rimanda al brocardo latino di cui sopra. Proviamo a formulare il tutto in termini strategici: da un lato abbiamo il governo di Assad, rieletto nel giugno scorso; dall’altro abbiamo l’ISIS, che ha mire territoriali in Siria e egemoniche nell’area circostante. Queste le forze maggiori in campo. Nel mezzo abbiamo Jabat al Nusrah e le altre organizzazioni che gravitano attorno al Free Syrian Army. I primi, appartenendo alla sfera d’influenza di Al Qaeda, hanno perso fascino a favore dell’ISIS. I secondi, raggruppati in piccoli gruppi a influenza regionale, sono irrimediabilmente disorganizzati.

Forte di questa disorganizzazione, il leader della “Syrian National Coalition” Hadi al Bahra si troverebbe ad Abu Dhabi alla ricerca di mecenati volenterosi di sostenere questa guerra sporca e dall’alto profitto in caso di vincita.Qualora Assad dovesse cadere, però, è facile immaginare quale fine farà la Siria. Nel breve periodo possiamo immaginarci un remake libico: stessa regia e sceneggiatura statunitense. Nel lunghissimo periodo. invece, uno scenario simile a quello somalo potrebbe essere, seppur non scontato, quello più attendibile. In questo caos generale, riconosciamo il clamoroso fallimento dell’amministrazione Obama nel gestire questa crisi. Da una parte questo è dovuto all’erosione del potere egemonico in fatto di guerra asimmetrica degli Stati Uniti verso i propri alleati. Questi ultimi, infatti, avrebbero dimostrato riluttanza nell’intervenire nelle questioni interne di altri stati, certamente non per mere ragioni di pietas, bensì per le notevoli ripercussioni economiche che un intervento armato o un forte dispiegamento di uomini potrebbero comportare. La sofferente economia europea non può permetterselo.

Lo stesso neo primo ministro iracheno, Al Abadi, avrebbe ordinato lo stop dei bombardamenti nelle zone civili conquistate dall’ISIS, lasciando il fardello agli stessi statunitensi, i quali, ha dichiarato il loro presidente, “non avrebbero ancora una strategia”. Per quanto riguarda le organizzazioni regionali, gli stessi stati NATO – una decina quelli che vorrebbero combattere l’ISIS- si starebbero dimostrando scettici per un intervento armato, mettendo solamente a disposizione, come nel caso turco, le proprie basi aeree per interventi logistici e umanitariUn altro fallimento per Obama quindi, che, finanziando le fazioni anti Assad indiscriminatamente, ha favorito il caos nella regione, distruggendo l’equilibrio istituzionale post coloniale di paesi fittizi come l’Iraq e minando alla base anche quello della Giordania. Bisognerà sicuramente aspettare qualche settimana per vedere gli effetti di questo accordo: se sarà rispettato, innanzitutto, e quali conseguenze sorgerebbero nel caso di un’ipotetica, quanto mai indesiderata, caduta del governo Assad.

fonti:

http://english.alarabiya.net/en/News/middle-east/2014/09/15/Syrian-opposition-to-reorganize-forces.html

http://thehill.com/policy/international/217645-syrian-rebels-isis-agree-to-non-aggression-pact

http://www.zerohedge.com/news/2014-09-13/moderate-syrian-rebels-sign-non-aggression-pact-isis-iraq-defies-us