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L’Eritrea e l’ipocrisia dei “diritto-umanisti”

di Filippo Bovo - 22/09/2014

Fonte: Stato e potenza


Press conference by Ms. Sheila B. Keetharuth, Special Rapporteur on the situation of human rights in EritreaSecondo quanto affermato dall’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani, la Relatrice Speciale per le Nazioni Unite sui Diritti Umani Sheila B. Keetharuth farà una visita ufficiale in Italia dal 22 al 26 settembre per raccogliere informazioni “di prima mano” dai rifugiati e dagli immigrati eritrei riguardo alla situazione (naturalmente dei diritti umani) nel loro paese d’origine.

Probabilmente non tutti i nostri lettori sapranno chi sia Sheila B. Keetharuth. Nominata a tale incarico durante la 21esima sessione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite nel settembre del 2012, è a carico di un organismo ufficialmente indipendente da qualsiasi governo od organizzazione governativa e politica. Originaria delle Mauritius, viene definita come un’autorità nell’ambito delle violazioni dei diritti umani in Africa.

E’ proprio sull’indipendenza di questo organismo che la storia e l’esperienza c’insegnano a nutrire più di un dubbio. Sappiamo per esempio che il paese con la più elevata percentuale di popolazione carceraria nel mondo sono gli Stati Uniti. Perchè quest’organismo non ha mai dedicato seriamente le proprie attenzioni a tale problema? Perchè non ha mai espresso, sempre seriamente, le proprie preoccupazioni in merito ai disordini recentemente scoppiati in quel paese e che hanno coinvolto la comunità afroamericana? Non sarà forse perché gli Stati Uniti, gira e rigira, guidano l’ONU e tutti i suoi organismi facendone dei propri strumenti politici e diplomatici?

Ancora: perché l’organismo guidato da Sheila B. Keetharuth non ha ancora fiatato (o perlomeno, perché non l’ha fatto con la stessa solerzia con cui s’occupa dell’Eritrea) sulla situazione dell’est dell’Ucraina, in cui i neonazisti (possiamo tranquillamente chiamarli così, tanto non s’offendono) agli ordini del governo Kiev massacrano i civili? Finora abbiamo solo sentito parlare di preoccupazioni, per così dire, “verbali”.

Oppure, perché non parla dei diritti umani violati in Etiopia, dove un governo sostenuto da una minoranza opprime tutte le altre? Non sarà forse perché quel governo è vezzeggiato, amato e coccolato proprio da quegli organismi internazionali che dovrebbero stigmatizzarlo? E perché tutto questo avviene? Non sarà forse perché quel governo è alle dirette dipendenze degli Stati Uniti e dell’Unione Europea?

I risultati delle indagini che la signora Keetharuth compirà in Italia nei prossimi giorni saranno presentati al terzo incontro del Consiglio dei Diritti Umani del giugno del 2015. Questo vuol dire che in tutti questi mesi lorsignori fabbricheranno prove a volontà, come già è avvenuto con tutti gli altri paesi che in passato sono stati sottoposti ad una feroce demonizzazione politica e mediatica: dalla Serbia alla Libia, dalla Corea del Nord a Cuba, dal Venezuela alla Siria, dall’Iran alla Russia, dalla Bielorussia al Brasile in occasione degli ultimi Mondiali di Calcio, e chi più ne ha più ne metta.

Parleranno di “uccisioni extragiudiziali”, “scomparse forzate”, “detenzioni non comunicate”, “arresti e detenzioni arbitrarie”, “torture”, “inumane condizioni delle prigioni”, “violazioni compiute nell’ambito del servizio nazionale”, “mancanza di libertà, d’espressione, d’opinione, d’assemblea, d’associazione, di credo religioso e di partecipazione politica”. Ovvero proprio le stesse accuse che in precedenza sono state messe a carico dei paesi precedentemente elencati.

Almeno avessero un po’ di fantasia: dicono sempre le stesse cose. Ma, soprattutto, fossero in grado di contestualizzare un po’: se dall’Eritrea c’è chi scappa, non è per colpa del proprio governo, quanto bensì della guerra prodotta dall’Etiopia e dalle sanzioni comminate dalla tanto decantata “comunità internazionale” che essi rappresentano con grande orgoglio. Esattamente come avveniva coi boat peopledi Cuba. Si comincino a rispettare i risultati degli Accordi di Algeri e ci accorgeremo che la musica cambierà subito. In meglio.

Perchè la signora Keetharuth da questo orecchio non ci sente?