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I palestinesi: una nazione di “sospettati”

di Enrico Galoppini - 30/09/2014

Fonte: Arianna editrice

C’è una notiziola che oggi viene data senza troppo clamore ma che merita d’esser commentata: “L’esercito israeliano ha ucciso nella notte fra lunedì e martedì i due sospettati del rapimento e dell’uccisione dei tre giovani ebrei lo scorso giugno nei pressi di Hebron” (Ansa.it, 23 settembre 2014).

È opportuno ricordare che la suddetta uccisione ha fornito il pretesto per l’ultima operazione militare dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza, la quale ha prodotto la morte di oltre duemila palestinesi, il ferimento – talvolta in maniera irreparabile – di altre migliaia, ed immani distruzioni ad abitazioni ed infrastrutture civili.

Israele ovviamente sostiene di aver ucciso una maggioranza di “terroristi” e di aver distrutto i loro covi. Quanto alle altre vittime e alle altre distruzioni, rientrano per esso nel novero dei “danni collaterali”.

Ma se questi “sospettati” si trovavano – com’era arcinoto – a Hebron (al-Khalil), non potevano essere immediatamente ricercati ed eliminati risparmiando alla gente di Gaza l’ennesimo calvario?

Lo dimostra il fatto che, essendo “ricercati da mesi”, li hanno poi trovati ed uccisi. Uccisi, perché i “sospettati” Israele li uccide, mica li cattura e poi li processa.

Se è per questo, nemmeno processa un sacco di palestinesi che languono nelle carceri israeliane, talvolta da decenni, senza uno straccio di capo d’imputazione preciso.

Uno strano comportamento, questo, da parte di uno Stato che i media occidentali presentano come un modello di “Stato di diritto” in mezzo alla “barbarie” islamica. Nessuno Stato annoverato sotto questa categoria s’è mai comportato così, persino nei confronti dei più efferati terroristi che s’è trovato a fronteggiare.

Il governo italiano ha mai ordinato un attacco su Bolzano quando il separatismo altoatesino rivendicava sanguinosi attentati? Ha fatto rastrellare l’intera popolazione sarda quando nell’isola le bande dedite ai sequestri di persona ed in odor d’indipendentismo salivano agli onori della cronaca? Ha forse eseguito stragi di siciliani perché la Mafia ha ammazzato numerosi “servitori dello Stato”?

In Spagna o in Francia, si sono mai sognate le autorità centrali di bombardare a tappeto i Paesi Baschi o la Corsica perché pieni zeppi di cellule armate?

Nessuno giunge agli ineguagliabili livelli di questa famosa “unica democrazia del Medio Oriente”. Per un semplice fatto: che da una parte abbiamo chi, seppure nell’asprezza del conflitto e dell’innegabile difesa d’interessi costituiti, opera sempre gli opportuni distinguo e, soprattutto, non lascia cadere tutti i freni inibitori; dall’altra abbiamo invece chi si ritiene l’unica “vera umanità”, che ha a che fare solo e sempre con dei subumani che meritano di esser trattati come carne da macello.

Ma anche le vittime di Gaza, in fondo, erano “sospettate”. Sì, su di esse gravava il grave sospetto di aver approvato l’uccisione dei tre ebrei, oltre al fatto di fornire il nascondiglio, la base operativa – con la loro stessa esistenza – ai “terroristi” di Hamas. Ergo, ogni palestinese, per il semplice fatto d’esser tale e di nutrire in cuor suo, come minimo, una qualche obiezione al riguardo di Israele, merita d’esser visto con estremo “sospetto”. E, se necessario, ucciso senza tanti scrupoli.