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Il riscaldamento globale

di Claudio Novembre - 07/10/2014

Fonte: Arianna editrice

  Si sente parlare sempre di più delle variazioni del clima terrestre: le variazioni macroscopiche del clima sono già ampiamente visibili. Vale la pena riassumere la situazione per flash. I fenomeni accertati sono:

- La concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera è passata da 280 a 400 ppm dall’inizio dell’éra industriale ad oggi, con un’impennata negli ultimi cinquant’anni: si tratta di un aumento enorme per un periodo così breve. Le piccole “diminuzioni” propagandate dai cosiddetti negazionisti sono di durata stagionale, perché dall’inverno all’estate dell’emisfero Nord si ha una lieve diminuzione di CO2 per la maggiore attività estiva della funzione clorofilliana: le foreste temperate e subartiche sono “verdi” nel periodo estivo e le terre emerse hanno una superficie molto maggiore nell’emisfero settentrionale;

- La CO2 è un potente gas-serra: l’effetto serra ha causato un aumento complessivo di energia nell’atmosfera terrestre;

 

- La percentuale di anidride carbonica nell’atmosfera è stata quasi-costante per almeno un milione di anni (sempre inferiore a 290 ppm), malgrado il fortissimo ricambio fra ossigeno e CO2 dovuto soprattutto all’attività degli esseri viventi: la prova è nelle bolle d’aria racchiuse sotto i ghiacci dell’Antartide e della Groenlandia. Gli effetti delle eruzioni vulcaniche sono “picchi” non rilevanti. L’atmosfera era probabilmente in situazione stazionaria da tempi molto più lunghi. Una simile variazione ultra-repentina  ha certamente gravi conseguenze sulla Vita della Terra: lo sbalzo è andato ben oltre le capacità di omeostasi del  Pianeta;

 

- L’anidride carbonica è il prodotto inevitabile di qualsiasi combustione ed è riversata in quantità enormi nell’atmosfera a causa delle attività industriali, soprattutto per la produzione di energia e per i trasporti. Il fenomeno è certamente di origine antropica;

- Le foreste, che sarebbero in grado di assorbire almeno in parte la CO2 per la funzione clorofilliana e che sono un fattore essenziale di mantenimento dello stato stazionario dell’atmosfera, vengono distrutte ad un ritmo impressionante. Oltre metà delle foreste del Pianeta è già stato abbattuto. In particolare le foreste pluviali equatoriali hanno il massimo di superficie di foglie atte alla funzione clorofilliana;

 

- Si possono fare solo ragionamenti globali, perché la circolazione sulla Terra delle correnti, dei venti e di ogni altra attività atmosferica o oceanica impedisce di fare considerazioni valide solo su parti del Pianeta. L’effetto-farfalla può spostare comunque gli effetti, anche nel tempo;

 

- I fenomeni sono notevolmente aggravati dallo spaventoso aumento di popolazione umana (circa 90 milioni di individui all’anno) che affligge la Terra, già paurosamente sovrappopolata (oltre sette miliardi);

- E’ vero che le variazioni ci sono state anche nel passato, ma la velocità dei cambiamenti attuali è dell’ordine di almeno diecimila volte quella naturale;

- Si stanno manifestando anelli di retroazione pericolosissimi, come il fatto che lo scioglimento del permafrost dovuto al riscaldamento comincia a liberare metano, soprattutto in Siberia: il metano è un potente gas-serra, che va ad aggravare il fenomeno di partenza.

  Non sappiamo, a causa del cosiddetto effetto-farfalla:

- dove va a finire tutta l’energia in più che resta intrappolata nell’atmosfera: in un aumento di temperatura media, con conseguente aumento dei livelli oceanici, o in eventi atmosferici estremi. Probabilmente contribuisce a tutti questi fenomeni, che non è detto avvengano in modo uniforme nel tempo. Può darsi che in certi periodi vada in fenomeni estremi, in altri periodi si traduca in forme di riscaldamento, che di solito non è uniforme;

- non è ben chiaro di quanto aumentino gli altri gas-serra, e quali siano i loro effetti.

-         È vero che non c’è una stretta correlazione fra anidride carbonica e temperatura, ma questo è dovuto al fatto che l’energia in gioco può essere andata in altre manifestazioni “estreme”;

-         Anche le correnti oceaniche possono venire alterate dalla composizione dell’atmosfera e dall’effetto serra;

-         Dire che le quantità assolute di CO2 sono “molto piccole” non è rilevante: è l’aumento in ppm (parti per milione) che comporta un maggiore intrappolamento di energia  nell’atmosfera terrestre;

-         L’energia nucleare non risolve niente, ma aggrava i problemi, perché incrementa la crescita economica e quindi perpetua un modo di vivere umano deleterio per il Pianeta. Inoltre ha come rifiuto le scorie radioattive, che restano pericolose per tempi lunghissimi;

Se non si cambia drasticamente il modo di vita e se l’umanità non cessa subito la sua crescita, la percentuale di anidride carbonica è destinata a salire ancora rapidamente e inesorabilmente.