Sentinelle in Piedi
di Francesco Mario Agnoli - 14/10/2014
Fonte: Arianna editrice
Domenica 5 ottobre l'associazione “Sentinelle in Piedi” ha organizzato in 100 piazze italiane un sit-in dalle modalità molti particolari (un'ora in piedi in silenzio leggendo un libro) per chi è abituato ai cori ritmati, alle grida, al rullo di tamburi improvvisati, per protestare contro il disegno di legge Scalfarotto, che, introducendo il reato di omofobia, limita gravemente la libertà di manifestazione del pensiero. Le Sentinelle ( con loro moltissimi altri) vogliono essere libere di affermare che il matrimonio è soltanto tra un uomo e una donna, che un bambino ha il diritto ad avere la sua mamma e il suo papà e che questi hanno il diritto di educare liberamente i loro figli.
La cosa non è andata a genio ai sostenitori di quelle che papa Francesco in altra occasione ha definito le lobby omosessualiste. Di conseguenza, come scrive Renato Montagnolo, una manifestazione per la libertà di pensiero è stata vittima, in più città italiane, di feroci aggressioni da parte dei fautori del libero pensiero e del progressismo
Purtroppo non si può dire che questa aggressione ad uno dei diritti fondamentali di ogni democrazia sia stato oggetto di unanime riprovazione da parte del mondo politico, intellettuale e dell'informazione. Tutt'altro. Del resto è proprio0 da quel mondo che sono venuti gli input per i violenti. Lo hanno perfettamente capito i “Giuristi per la Vita” , che in un comunicato stampa hanno messo sotto accusa, accanto agli esecutori materiali delle aggressioni, “tutti quei politici, giornalisti, opinion maker, artisti, star dello spettacolo, rappresentanti delle istituzioni, che in maniera incosciente hanno bollato le “veglie” come espressione di “rigurgito clericofascista”, “sacche di resistenza conservatrice”, “raduno di sporchi omofobi”, “manifestazioni di integralismo sessuofobo cattolico”, “adunanze di membri del Ku Klux Klan senza cappuccio ecc”. Del resto, a fatti avvenuti, qualche voce critica si è sentita, ma assai meno numerose di quanto l'accaduto avrebbe richiesto nemmeno sono mancate lodi e approvazioni, come quelle della giornalista di Libero (quotidiano della destra politica) Selvaggia Lucarelli, che così si è espressa su facebook “I calci in culo alle giovani sentinelle che manifestavano contro i diritti dei gay e contro ‘chi cerca di distruggere l’uomo e la civiltà’ (parole loro eh) a Bologna, sono l’unica iniziativa dei centri sociali che ho trovato utile e piena di buonsenso da qualche decennio”.
Parrebbe il peggio del peggio. Ma non è così. Senza dubbio pessimi maestri senza pudore, ma meno ipocriti di quanti, pur sentendosi obbligati a rimbrottare la violenza degli aggressori, lo hanno fatto “paternamente”, come per tradizione con “i compagni che sbagliano”, avendo cura di fare capire che la ragione, il progresso, la democrazia stanno dalla parte degli aggressori e che la loro unica colpa è di avere fatto pubblicità, attribuendogli rilevanza mediatica e di conseguenza anche politica, alle manifestazioni e degli aggrediti. Personalmente colloco in prima fila fra questi ipocriti, per il prestigio di cui gode, Michele Serra. Il noto giornalista e scrittore ha iniziato il suo dire avvertendo le Sentinelle che hanno sbagliato bersaglio e che il sit-in dovevano tenerlo in Piazza San Pietro, contro Papa Bergoglio, da lui evidentemente considerato fautore del matrimonio gay e contrario alla libertà di pensiero. In ogni caso per Serra beghe interne al cattolicesimo, che non avrebbero interessato l'ormai evoluta società civile italiana se a guastare tutto non ci si fossero messi, a Bologna, i componenti della “Squadra Speciale Sganassoni” (così li definisce non senza una punta di benevola ironia). Costoro, “corpo speciale di un'ultrasinistra, che incanutisce, ma non matura mai”, non hanno capito che le Sentinelle (da lui qualificate anche “fasciocattolici”) “basta lasciarle parlare (in realtà manifestavano in silenzio) e fare i loro picchetti di contrizione” per capire che “hanno un risalto, umano, mediatico, politico pari a meno di zero”, che però nella circostanza, proprio grazie agli autori degli “sganassoni”, hanno ottenuto “un eco dieci volte superiore al normale”.
Michele Serra non è bene informato. Non si è trattato solo di Bologna, ma di Torino, Genova, Milano, Napoli, Rovereto (dove due Sentinelle sono state portate in ospedale col naso fratturato), Trieste, Aosta e molte altre città, come inevitabile dal momento che i suoi colleghi vip e intellettuali da mesi stanno seminando in tutta Italia odio a piene mani contro chi non si adegua al pensiero unico e osa manifestare pacificamente per il diritto alla libertà di opinione.