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Il problema dell’ora presente

di D. Curzio Nitoglia - 14/10/2014

Fonte: controinformazione



L’Editore Effedieffe (Viterbo/Milano) ha ristampato il primo volume del libro di monsignor Henri Delassus “Il problema dell’ora presente: antagonismo di due civiltà” (2 volumi, 1904, Lille, Desclée, tr. it., Roma, Desclée, 1907; rist. anastatica Piacenza, Cristianità, 1977), che è una vera somma del pensiero cattolico controrivoluzionario.
La lettura di questo libro è giudicata “indispensabile per chiunque voglia formarsi una conoscenza esatta sulla Massoneria ed il complotto anticristiano” (P. Copin-Albancelli, Le drame maçonnique, 1908, p. 49).

 

L’Autore, in questo primo volume, svolge i seguenti temi: 1°) la Sovversione figlia dell’Umanesimo e del Rinascimento, che dichiara guerra alla religione cristiana e all’ordine sociale; 2°) la Massoneria vero collettore di tutte le sette (L’Alta Vendita e la Carboneria), che si accaniscono contro la Chiesa mediante la corruzione delle idee, dei costumi e la cospirazione segreta ed anche cruenta; 3°) il piano di poter giungere ad avere “un Papa secondo i bisogni della Massoneria” e far in modo che “il Clero cammini sotto la bandiera massonica”; infine 4°) la Rivoluzione religiosa, che vuol sostituire il Cristianesimo con l’Umanitarismo, l’Americanismo e il Modernismo. Monsignor Delassus non esita a definire tutto questo disegno una “costruzione satanica” e lo attribuisce principalmente alla cabala.

Il secondo volume, che sarà pubblicato tra qualche mese, è sotto-intitolato La rinnovazione e le sue condizioni e porge al lettore i princìpi per la restaurazione dell’ordine (naturale e soprannaturale) individuale, familiare e sociale.

Alla grazia di Dio, spiega il Delassus nel secondo volume, devono affiancarsi da parte dell’uomo: la riforma interiore e personale; lo studio della storia “magistra vitae”; il ritorno al realismo della conoscenza e al linguaggio sincero che esprima in maniera chiara e inequivocabile le idee che rispecchiano la realtà; la riconquista della nozione del peccato originale e delle ferite della natura umana, la quale non è immacolata come vorrebbero i rivoluzionari; il ritorno alla vera scienza economica familiare, che non ha nulla a che vedere con l’affaristica liberale per poi rifondare la politica o società civile su basi naturali e divine, mediante la cooperazione tra Stato e Chiesa in vista del Regno sociale di Cristo.

Delassus è uno dei massimi specialisti della polemica anti-giudaico/massonica ed anti-modernista. Egli si fonda su una dottrina teologica sicura e su una documentazione abbondante, molto spesso di prima mano, circa le idee e i movimenti sovversivi della sua epoca.

Egli affronta criticamente pure il problema della “Democrazia/cristiana” come “Modernismo sociale” e dell’Americanismo come “Modernismo ascetico”, già intuito da lui come precursore del futuro Mondialismo, ma soprattutto della Massoneria quale creatura del Giudaismo post-biblico, che è il principale agente della Sovversione anticristiana.

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La sua dottrina sulla Sovversione e la congiura anticristiana può essere compendiata in questa frase: «Il Calvario ha diviso in due parti l’etnia ebraica: da un lato coloro che hanno creduto in Cristo e dall’altro, i boja, sulla testa dei quali, secondo i loro stessi auspici, è ricaduto il Sangue di Cristo, votandoli ad una maledizione che persisterà fino a che durerà la loro ribellione» (“La conjuration antichrétienne. Le temple maçonnique voulant s’élever sur les ruines de l’Eglise Catholique, Lille, Desclée”, 1910, t. III, p. 117).

Conseguentemente, secondo monsignor Delassus, l’anti-giudaismo teologico (e non biologico) coincide con il Cattolicesimo, nel senso che i cattolici debbono combattere il Giudaismo come combattono la Massoneria, il Socialismo, l’Anarchia e il Modernismo mondialista o l’Americanismo per difendere la Società civile e la Chiesa.

La sua posizione è assai diversa da quella dell’anti-semitismo biologico o razziale, soprattutto per quanto riguarda due elementi fondamentali: «La piena salvaguardia dell’Ebraismo dell’Antico Testamento, da cui nacquero Gesù, Maria, gli Apostoli, i fedeli delle prime comunità cristiane, e il riconoscimento che all’ebreo resta sempre aperta per redimersi, e tale deve restare, la strada della conversione al Cristianesimo» (G. Miccoli, Santa Sede, questione ebraica e antisemitismo, in Storia d’Italia, Annali, vol. 11 bis, Gli ebrei in Italia, Torino, Einaudi, 1997, p. 1377).

Raccomando, perciò, lo studio approfondito del Problema dell’ora presente per poterlo risolvere con l’aiuto di Dio, che non manca mai e la buona volontà dell’uomo, la quale purtroppo spesso difetta specialmente nei tristissimi giorni che stiamo vivendo.

 

Fonte: Don Curzio Nitoglia.net